Il 6 luglio presso la Casa dell’Architettura, si è tenuto il convegno promosso dal nucleo Emergenza della commissione Pc OAR, coordinato dagli architetti Rosa Maria Filice e Giambattista Pagliarulo, alla presenza delle alte cariche dell’Esercito Italiano.
Nell’ambito della Promozione della cultura della sicurezza, della protezione civile, della solidarietà, della salvaguardia dell’ambiente, dell’educazione alla protezione dai rischi ed anche del rilievo del danno post sismico, la commissione di Protezione civile dell’OAR, si pone ancora una volta quale promotore di sinergia tra i vari soggetti coinvolti nelle varie fasi emergenziali, per far fronte a mobilitazioni da calamità e per focalizzare iniziative di prevenzione, a servizio della collettività.
E, proprio perché le prime fasi del periodo emergenziale sono quelle cruciali, quelle in cui risulta fondamentale l’applicazione di un protocollo operativo che sia coordinato tra le varie figure coinvolte nell’operazione in corso, è stato posto l’accento sulla prontezza di reazione e la capacità di intervento dell’Esercito Italiano, quale Forza Armata che si è mostrata capace di agire in modo trasversale e tempestivo nei settori più disparati, grazie alla capillare presenza su tutto il territorio nazionale
Il convegno è stato aperto ricordando le esperienze sul campo degli Architetti e degli Ingegneri durante gli ultimi decenni, consapevoli che è dovere deontologico primario in caso di calamità, rendere disponibili le proprie competenze coordinandosi con le strutture preposte alla gestione delle emergenze presenti nel territorio.
Partendo dal terremoto del Belice del 1968, del Friuli del 1976, dell’Irpinia e Basilicata del 1980, Umbria e Marche del 1997, da L’Aquila del 2009, passando per l’Emilia, la Lombardia ed il Veneto del 2012 ed arrivando al centro Italia – Amatrice/Accumoli/Arquata Del Tronto del 2016, si è giunti all’operazione Gran Sasso che ha visto numerosi interventi di ripristino dei luoghi, dalla rimozione delle macerie, ripristino della viabilità, alla realizzazione ed urbanizzazione dei campi d’accoglienza. Infine è stato citato il Progetto Map l’Aquila, che raccoglie il censimento di rilevamento danni effettuato dagli agibilitatori e verifiche di agibilità dei fabbricati danneggiati.
Le emergenze però non sono solo quelle dovute ad eventi sismici ma anche ad alluvioni, come quella del Po del 1951, di Firenze del 1966, di Sarno nel 1998, del Piemonte del 1994, delle Cinque Terre del 2011, la tragedia della diga del Vajont del 1963, l’emergenza neve in Toscana e Lazio nell’inverno del 2012.
Il convegno si è concluso con l’intervento del 6° Reggimento Genio Pionieri, una struttura operativa capace di personale altamente qualificato, mezzi ed attrezzature in grado di intervenire in modo tempestivo in caso di calamità naturale. Un caso particolare è l’Operazione Sabina 1 del centro Italia 2016-2017, che ha visto interventi specifici relativi all’emergenza neve, la messa in sicurezza del patrimonio culturale e la realizzazione di opere di urbanizzazione. La realizzazione di scuole e di S.A.E. sono state oggetto dell’operazione Sabina 2 del centro Italia 2017-2019.
La sinergia tra le diverse competenze chiamate durante la fase emergenziale, è determinante per l’esito delle numerose operazioni da effettuare. A partire dallo storico delle calamità succedutesi nel corso degli anni, permette di effettuare scelte corrette per una corretta pianificazione, progettazione urbanistico-edilizia e successivamente, di ricostruzione dell’abitato.
coordinatore scientifico: Rosa Maria FILICE (nucleo Emergenza, commissione Pc OAR)moderatori: Rosa Maria FILICE | Giambattista PAGLIARULO (nucleo Emergenza, commissione Pc OAR) | Tutor: Alessia SPATARO
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