«Aggregare, coinvolgere, capitalizzare, raccogliere, mettere a sistema e in rete le numerose espressioni intellettuali e creative per l’avvio di un processo di riqualificazione e rigenerazione urbana per la Capitale». È questa la premessa su cui si fonda la Consulta tra Roma Capitale e l’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia, per la cui istituzione è stato appena siglato un protocollo d’intesa: il nuovo organismo avvierà la collaborazione tra i due soggetti firmatari per la definizione, tra l’altro, dello studio di fattibilità per la creazione di un Urban Center per la città.
L’accordo che da’ il via alla nascita della Consulta è stato firmato ieri – 8 ottobre, alla Casa dell’Architettura, da Alessandro Panci, presidente dell’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia, e Maurizio Veloccia, assessore capitolino all’urbanistica, in occasione della giornata conclusiva di FAR, il Festival dell’Architettura di Roma organizzato dall’OAR. Il nuovo organismo – si legge nel documento – sarà «affiancato al Laboratorio Roma050 per individuare le possibili strategie di sviluppo della Capitale» (qui per saperne di più: LINK https://www.architettiroma.it/politica-ordine/azioni-del-consiglio/laboratorio-roma050-la-proposta-delloar-una-consulta-aperta-a-tutti-per-progettare-il-futuro-della-capitale/).
«È un momento importante che rappresenta un ulteriore tassello della collaborazione portata avanti negli anni tra l’Ordine degli Architetti e il Comune di Roma», ha commentato Alessandro Panci – ricordando il ruolo della Casa dell’Architettura – e ha aggiunto: «La Consulta indagherà e verificherà tutte le situazioni all’interno del tessuto cittadino, monitorando le misure messe in campo non solo dall’amministrazione capitolina e dai municipi, ma da tutte le realtà presenti sul territorio. Punto di osservazione, dunque, e – allo stesso tempo – generatore di idee, visioni e iniziative concrete: «Individueremo gli obiettivi per il futuro e la loro fattibilità, con il nuovo Urban Center di Roma che potrà diventare fulcro ed elemento fondante di un programma di interventi e di conoscenza del territorio».
La sigla del protocollo di intesa, ha osservato Maurizio Veloccia, è il frutto di «anni di interazione e dialogo con l’Ordine degli Architetti, di confronto su grandi e piccole tematiche riguardanti la città: dal supporto all’Ufficio Condono ai concorsi internazionali di progettazione». La Consulta, ha poi precisato, dovrà esaminare le grandi trasformazioni che la città si troverà ad affrontare nei prossimi anni, tornando al centro dell’attenzione anche sui temi della rigenerazione urbana e della capacità di attrazione degli investimenti privati. Le città, in generale, sono obbligate a cambiare rispondendo alle nuove sfide, a partire da quella ambientale. Insieme agli architetti, e alle professioni, abbiamo il compito di capire come Roma si porrà di fronte ai grandi temi: l’Urban Center, in quest’ottica, potrà aiutarci a focalizzare l’attenzione sulle forze migliori che la Capitale può esprimere in termini di progetti di governo, sviluppo, rigenerazione urbana».
Qui la video intervista ad Alessandro Panci e Maurizio Veloccia
Nel testo del protocollo d’intesa, nello specifico, si legge che l’Ordine degli Architetti di Roma – nell’ambito dell’impegno alla cooperazione reciproca finalizzato alla realizzazione del nuovo organo collegiale (la Consulta) e alla collaborazione per la nascita dell’Urban Center, si attiverà per proporre, tra l’altro: un processo di rigenerazione urbana coerente con i bisogni dei cittadini e all’insegna della transizione ecologica e dell’inclusione sociale; un dialogo funzionale e competitivi con le altre capitali internazionali; un confronto dialettico quale elemento generatore del necessari laboratorio dibattito sul futuro della città; un coinvolgimento di tutte le istituzioni riguardanti le specifiche tematiche al fine di individuare le più corrette modalità per prendere decisioni strategiche, valutando alternative e punti di vista differenti.
Al centro dell’azione dell’OAR, anche in vista della nascita dell’Urbana Center Roma, ci sarà la promozione della «diffusione della cultura urbana tra i cittadini, favorendo la partecipazione attiva ai processi di cambiamento». Riguardo alla forma che sarà adottata per il nuovo soggetto, si legge ancora nel protocollo, nella fase «per la realizzazione dell’Urban Center si verificherà la possibilità di proporre gli strumenti più idonei previsti dalla normativa ivi compresa una fondazione di partecipazione». (FN)
Video intervista di Francesco Nariello – Montaggio e post produzione di Giuseppe Felici