di Redazione OAR
Dopo la partecipazione, nella mattinata di oggi – 10 agosto -, alla Commissione capitolina Controllo, Garanzia e Trasparenza, l’Ordine degli Architetti di Roma torna a rivolgersi al Campidoglio riguardo al «Laboratorio Roma050». La lettera inviata oggi al sindaco, Roberto Gualtieri, contiene una proposta precisa: costituire una Consulta per Roma aperta a tutti – cittadinanza, terzo settore, professionisti e istituzioni – con contributi internazionali per progettare il futuro della città attraverso un bando aperto ai giovani e ai tecnici di tutto il mondo.
Qui la lettera
Prosegue dunque l’impegno dell’OAR per un confronto costruttivo alla ricerca di alternative a quanto previsto nella delibera approvata dalla Giunta Capitolina pochi giorni fa, relativa al «Laboratorio Roma050 – il Futuro della Metropoli Mondo» la cui gestione è stata affidata – senza alcun bando o avviso – ad un singolo architetto. Qui la prima lettera inviata dall’Ordine al sindaco Gualtieri lo scorso 28 luglio con la richiesta di chiarimenti (LINK) e la denuncia di mancanza di trasparenza sul «metodo» adottato dal Campidoglio (LINK)
L’Ordine di Roma – ancora una volta – ribadisce oggi il proprio «dissenso rispetto a una decisione presa in deroga alla consuetudine», nella convinzione che «non si possa costruire il futuro di Roma senza bandi e a partire da affidamenti diretti. Il problema – si legge nella missiva – è di metodo: la cittadinanza e i professionisti dovevano essere coinvolti prima, non dopo l’arbitraria assegnazione dell’incarico».
L’OAR chiede, dunque, che «la delibera sia riscritta, a partire da diversi presupposti» e avanza una proposta: costituire una Consulta per Roma aperta a tutti – cittadinanza, terzo settore, professionisti e istituzioni – con contributi internazionali per progettare il futuro della Città Eterna da costruire attraverso un bando aperto ai giovani e ai tecnici di tutto il mondo». Non quindi – precisa l’Ordine nella lettera al sindaco capitolino – «una battaglia territoriale – nessun “criterio di residenza” come l’ha definito – ma una battaglia culturale e di metodo. Alla base di qualsiasi decisione dovrebbe esserci un progetto, anche metodologico».
Solo attraverso un Urban Center per Roma «tutti i professionisti di qualsiasi età, provenienza ed esperienza potranno apportare il proprio contributo per lo sviluppo della città di domani. Solo così sarà possibile costruire, in modo virtuoso, un vero team di intelligenze internazionali», sottolinea l’OAR che conferma la propria piena disponibilità al dialogo proponendo la data del 14 ottobre per un incontro alla Casa dell’Architettura, nella volontà di riflettere insieme e dare concretezza alle proposte avanzate. (FN)