di Redazione OAR
Disappunto dell’Ordine degli Architetti di Roma per scelte strategiche e modalità adottate da parte del Campidoglio – in base a quanto appreso a mezzo stampa – per l’avvio di “Laboratorio Roma 50”, piano di riqualificazione e rigenerazione urbana per la Capitale contemplato nell’Agenda Onu 2030. L’OAR, in attesa di conferme da parte di fonti ufficiali attende gli sviluppi e chiede chiarimenti, con una lettera inviata oggi, 28 luglio 2022, al sindaco, Roberto Gualtieri, e alla giunta capitolina. Un’azione che si è resa necessaria anche a seguito delle numerose segnalazioni pervenute da parte degli iscritti.
Il disappunto dell’Ordine – in particolare – riguarda tre aspetti principali. L’ipotizzata necessità di dover ricorrere a risorse esterne, come se la città – si legge nella missiva – “non sia più in grado di ripensare sé stessa”.
In secondo luogo, la rinuncia da parte della Amministrazione “ad avviare un confronto dialettico quale elemento generatore del necessario laboratorio/dibattito sul Futuro della Città”, coinvolgendo le Istituzioni attive sul fronte dello sviluppo urbano, tra cui la Casa dell’Architettura.
L’Ordine richiama l’attenzione, infine, sulla “necessità di individuare, così come avvenuto in altre Capitali internazionali, procedure trasparenti e competitive per affidare gli incarichi di sviluppo di idee e progetti per la Città”, evitando – tra l’altro – incarichi diretti e progetti calati dall’alto.
Criticità di metodo – quelle sopra indicate – che, secondo l’OAR rischiano anche di danneggiare l’immagine dell’Amministrazione stessa.
L’Ordine, in attesa di ottenere i chiarimenti richiesti, conferma la propria disponibilità “ad un confronto leale, aperto e costruttivo per continuare il cammino fino a qui condiviso” con l’amministrazione capitolina e propone un confronto pubblico – dibattito/laboratorio – sulla Roma 2030-2050, da tenersi presso la Casa dell’Architettura coinvolgendo tutti i soggetti interessati.