In vista delle elezioni l’Ordine degli Architetti di Roma avanza proposte e individua le azioni necessarie per richiamare l’attenzione sulle questioni legate alla professione e al ruolo dei professionisti nella società
di Redazione OAR
A pochi giorni dal voto, l’Ordine degli Architetti di Roma e provincia rivolge un appello a tutte le forze politiche, avanzando proposte e indicando le priorità sulle questioni legate alla professione e al ruolo dei professionisti nella società. Gli architetti si mettono al servizio della comunità, sensibilizzando la politica su temi fondamentali per lo sviluppo del Paese, per contribuire – anche attraverso l’Architettura – al conseguimento degli orientamenti nazionali in materia di innovazione e sviluppo.
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La figura professionale dell’architetto – sottolinea l’Ordine di Roma – «deve essere al centro del dibattito sulla costruzione del vivere e dell’abitare. L’architetto è colui che immagina, progetta, interpreta il mondo presente e futuro. Occorre restituire all’Architettura un ruolo centrale». L’emanazione di leggi «che intervengono sugli spazi pubblici e sui nostri edifici avendo come preoccupazione i soli aspetti economici e temporali – prosegue il ragionamento dell’OAR – relegano l’Architettura a un ruolo marginale nelle dinamiche sociali, culturali, politiche ed economiche del Paese, anche se essa rappresenta da sempre una delle più alte espressioni della cultura e della civiltà di un popolo e gli architetti sono depositari di una forte responsabilità etica nei confronti della società». Gli architetti – dunque – sono di stimolo al dibattito e si mettono al servizio della comunità.
Tra le azioni da mettere in campo in vista della prossima legislatura, il documento OAR sollecita la politica a «sviluppare e tracciare delle proposte concrete» per la semplificazione delle pratiche burocratiche relative ai titoli edilizi, sollevando il tema dell’accesso ai documenti e la digitalizzazione, nell’ottica di una sburocratizzazione della macchina amministrativa. In particolare, gli architetti romani e il loro Presidente Alessandro Panci, invitano la politica a riaffermare il ruolo dei professionisti nell’ambito del processo di trasformazione della società, rilanciando la qualità dell’architettura, snellendo e digitalizzando gli iter burocratici per migliorare il rapporto con la PA.
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Tra le urgenze individuate dall’Ordine di Roma: riproporre il Disegno di Legge sulla rigenerazione urbana come strumento finalizzato al recupero e alla valorizzazione del territorio e «alla promozione di politiche urbane integrate e sostenibili»; la definizione del Disegno di Legge sull’equo compenso «per ridare dignità ai professionisti che svolgono un importante ruolo sociale»; la messa in campo di una nuova strategia sui bonus in edilizia e la risoluzione dei problemi legati alla cessione dei crediti. Ma anche la «definizione del ruolo del professionista nel Codice Contratti»; l’eliminazione dell’appalto integrato e la promozione dei concorsi a due gradi come procedura di affidamento ordinaria, «perché la qualità del progetto corrisponde alla qualità della vita dei cittadini». (FN)
Grafica e Visual: Giuseppe Felici