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Territorio
15 Gennaio 2025

Progetto Esquilino, l’OAR punto di riferimento per mettere in relazione gli attori della rigenerazione e ragionare sui passi futuri

La Casa dell’Architettura sempre più connessa alle realtà culturali e sociali, luogo di confronto e di dibattito sulle trasformazioni della città e attivatore di nuove sinergie tra i diversi attori della rigenerazione. Questa ormai consolidata vocazione ha trovato espressione nell’evento “Progetto Esquilino 2025 – Visioni e percorsi per una città in trasformazione” tenutosi domenica 12 dicembre all’Ordine degli Architetti di Roma. Alimentare il confronto pubblico tra istituzioni, associazioni, realtà sociali attive sul territorio e cittadini, per costruire una visione condivisa e avanzare proposte concrete per il futuro del rione è stato l’obiettivo dell’incontro. Proposte non calate dall’alto, ma condivise e costruite a partire dalla conoscenza del luogo, che va oltre l’aspetto materico e fisico, per scandagliare le tante realtà che già operano sul territorio e già capaci di incidere positivamente sulla vita sociale, culturale ed economica del rione.

L’evento – come ha ricordato Paolo Anzuini, consigliere dell’Oar e delegato al progetto Esquilino – nasce da un percorso già avviato. «Ho la delega all’Esquilino da due anni esatti e la prima analisi di questo territorio si è concretizzata con una sorta di mappatura delle realtà potenzialmente virtuose. Siamo arrivati alla conclusione che ce ne sono tante e potrebbero collaborare di più tra loro costruendo un progetto comune di futuro. Il 7 gennaio dello scorso abbiamo organizzato una prima iniziativa per metterle in rete e lavorare insieme per capire quale futuro dare a questo rione di cui abbiamo da poco celebrato i 150 anni di storia». «In un’occasione come quella di oggi è importante capire perché la Casa dell’Architettura pone la sua attenzione sulle trasformazioni della città. In un momento in cui c’è depositato al Senato un disegno di legge, parlare della rigenerazione urbana è fondamentale. Non è un argomento solo per tecnici e architetti, perché rigenerare significa inserirsi nel tessuto socioeconomico con scelte che sono in parte di carattere edilizio e in parte legate all’uso degli spazi e alle attività inserite, che incidono sulla qualità della vita di chi quei luoghi li vive», afferma Alessandro Panci, presidente dell’OAR. «Per entrare nel merito delle realtà e dei luoghi è fondamentale conoscere. Conoscere – conclude – è la base di qualsiasi buon intervento».

I progetti per il rione

Ed allora si parte dalle realtà presenti, e dai gradi attrattori – che hanno un ruolo attivo nella rigenerazione del rione. Un’attività importante viene svolta dalla Fondazione Enpam, l’ente previdenziale privato più grande d’Italia che riunisce medici e dentisti e che ha sede a piazza Vittorio. «Abbiamo inaugurato il nostro edificio nel 2013 ed è stata un’operazione complessa perché scavando nelle fondamenta sono state ritrovate vestigia considerate molto importanti dalla Soprintendenza ai beni archeologici, riguardanti un insediamento cresciuto dal I a.C. al IV d.C. Da questi ritrovamenti abbiamo costruito il museo Ninfeo aperto alla popolazione, che mette insieme conoscenza, condivisione e scoperta ed è dedicato ai medici e ai dentisti persi durante il Covid», ha raccontato Alberto Oliveti, presidente della Fondazione Enpam. La rigenerazione del quartiere avviene già con la presenza di circa 500 dipendenti, ma la Fondazione ha fatto di più. Ha contribuito fattivamente al decoro della piazza e ha costituito un’associazione di promozione sociale che realizza iniziative che attengono ai temi della salute, dell’alimentazione, degli stili di vita e dello sport. Dà il suo apporto alla valorizzazione del territorio anche organizzando il cinema-arena nel periodo estivo, eventi di poesia, sportivi e tanto altro.

L’Oar è nella sua veste di organizzatore dell’evento, ma anche di soggetto che ha un ruolo attivo come catalizzatore culturale e presidio di sicurezza dell’Esquilino. «Dove c’è cultura sicuramente c’è più sicurezza». «Il nostro compito è portare cultura e futuro», ricorda Anzuini e sono tante le attività che l’Oar svolge, diventando un importante punto di riferimento per la comunità. A far parlare i numeri, riferiti al 2024, è Roberta Bocca, vicepresidente dell’Oar, delegata alla Formazione e coordinatrice del Comitato tecnico formazione. «Abbiamo fatto 32 convegni non rivolti ai soli architetti, ma aperti alla comunità; 23 mostre che hanno toccato diversi argomenti e 22 concerti, tra cui l’appuntamento mensile con le bande delle forze armate, con grande partecipazione della comunità; 18 presentazioni di libri, 13 proiezioni e cinque performance. Questi eventi sono stati fruiti da oltre 18mila persone». Senza dimenticare l’appuntamento annuale con Far il Festival dell’Architettura di Roma, diffuso dui territori e curato da Alice Buzzone, consigliera Oar presente all’evento. A ricordare il successo dei concerti delle orchestre sinfoniche delle bande delle forze armate è anche Pier Luigi Gregori sostenitore rassegna “La forma in Movimento. Quando la banda passò”.

Alessandro Cambi e Paolo Mezzalama, soci dello studio It’s, si sono soffermati sul progetto per la nuova piazza dei Cinquecento a Roma, nato da un concorso internazionale lanciato da Grandi Stazioni Rail con il contributo del Comune di Roma e Fs Sistemi Urbani. Un luogo complesso che ha portato a creare un grande gruppo di progettazione (nel team Tvk, Net Engineering, Artelia, Latitude, On e Osa). Oltre alla ridistribuzione delle funzioni nella piazza, il progetto genera un ampio spazio pedonale (la pedonalità passa dal 37,7 all’85%) e procede con il rinverdimento (la parte naturale che oggi rappresenta l’1% dello spazio salirà al 40%) del grande invaso. Sarà una piazza-giardino, uno spazio da vivere e non solo da attraversare (in parte terminato e aperto con l’inaugurazione del 14 gennaio). Emanuele Custo, Emanuele Mantrici e Giovanni Porzio dello studio Kami Architects hanno raccontato il loro progetto, da poco realizzato, per la nuova sede dell’Accademia Costume e Moda che si è insediata all’Esquilino negli ex Magazzini allo Statuto (Mas), andando a restituire alla cittadinanza un pregevole esempio di architettura Liberty, dove oggi confluiscono i tanti studenti della prestigiosa accademia. Presto, inoltre, saranno inaugurati i nuovi spazi della storica Congregazione salesiana di via Marsala voluta da don Bosco) che rafforzerà le sue funzioni di aggregazione, accoglienza e integrazione. «Ci sarà un centro giovanile per giovani italiani e rifugiati stranieri, un luogo di aggregazione e per stare insieme», poi «un museo di tre piani dedicato a don Bosco» e «un luogo d’incontro nel teatro al di sotto della Basilica», ha raccontato don Francesco Marcoccio, direttore della sede centrale dei Salesiani.

Le videointerviste di Giulia Villani, post-produzione Giuseppe Felici

Alessandro Panci, presidente Oar

Alessandro Cambi e Paolo Mezzalama, soci fondatori di studio It’s

Emanuele Custo, Emanuele Mantrici dello studio Kami Architects

Il confronto con i politici

Centrale il confronto con i politici, con la partecipazione di Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e dei deputati Luciano D’Alfonso, Simonetta Matone e Francesco Silvestri, nonché di Laura Corrotti, consigliera della Regione Lazio e presedente della Commissione Urbanistica. Agire su sicurezza e decoro urbano con impegno costante e dotare Roma Capitale di poteri speciali come proposto nel disegno costituzionale in discussione in Parlamento (secondo Matone sarebbe meglio procedere con legge ordinaria) e ricorrere a strumenti economici differenziati sono le tematiche venute fuori dal dibattito e che hanno pressoché messo d’accordo i parlamentari di diversi schieramenti. Importante è anche dare a chi deve operare gli strumenti giusti per effettuare la rigenerazione, agendo anche sulla burocrazia. Mariano Angelucci, consigliere comunale di Roma- presidente della Commissione Turismo, moda, relazioni internazionali ha ricordato i progetti che insieme al municipio vengono portati avanti «a breve inaugureremo la nuova piazza dei Cinquecento, durante le festività di Natale abbiamo inaugurato la nuova passeggiata alle Terme di Diocleziano; terminato l’Anno santo partirà il secondo stralcio dei lavori di rigenerazione dell’area intorno a piazza dei Cinquecento (via Golitti e via Marsala). E poi lo «stanziamento di risorse per la rigenerazione di piazza Indipendenza».

Ciò che è merso forte dalla giornata è l’assenza di un coordinamento tra gli interventi che potrebbero essere messi in rete e a sistema per rafforzarne gli effetti rigenerativi e la Casa dell’architettura può funzionare da «contenitore» – come ha sottolineato più volte Paolo Anzuini – per consolidare le relazioni tra i diversi attori. «Oggi forse ciò che manca è una visione complessiva e un coordinamento per i singoli interventi sull’Esquilino, la Casa dell’Architettura potrebbe funzionare da trait d’union per colmare questo gap, perché abbiamo gli strumenti culturali e professionali che servono», commenta Lorenzo Busnengo, consigliere Oar.

La Dmo di quartiere

Michela Valentini, destination manager di Es. Co. Esquilino Comunità prima Destination management organization di rione ha messo in evidenza una delle ricchezze più preziose del rione: la presenza di tantissime associazioni che si occupano di promozione culturale, artistica, sportiva e che creano moltissimi eventi e per le quali la Dmo funziona da connettore e da cabina di regia. Circa 60 le associazioni supportate dalla Dmo che stata riconosciuta come best practice dalla Regione nel 2024 e che ha coordinato gli eventi di Esquilino 150.

Arte e poesia

Per l’occasione, nella sala centrale del complesso monumentale dell’Acquario romano sono state esposte cinque opere dell’artista e architetto Marilena Ramadori della serie “Frammenti di sacralità”. Rappresentano un frammento di architetture sacre romane, una parte di una visione più ampia che però risalta la qualità dell’opera stessa. «Le cinque architetture sono anche luoghi di inclusione, di cui oggi si ha tanto bisogno, spero con queste opere di aver toccato anche questa corda», sottolinea l’artista. Il dibattito è stato inframmezzato dalle poesie lette da Letizia Leoni che hanno celebrato la cultura dell’Esquilino.

Le video-interviste di Giulia Villani, post-produzione Giuseppe Felici

Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera

Luciano D’Alfonso, deputato

Simonetta Matone, deputata

Francesco Silvestri, deputato

Laura Corrotti, consigliera della Regione Lazio e presedente della Commissione Urbanistica

di Mariagrazia Barletta

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