La rigenerazione urbana prioritaria per centrare entro il 2050 l’obiettivo europeo di azzeramento del consumo di suolo. Un modello che deve necessariamente farsi strada, contrapponendosi all’urbanistica espansiva, puntando non solo alla riqualificazione materiale ed energetica del patrimonio costruito, bensì anche al conseguimento di finalità immateriali che hanno a che fare con lo sviluppo economico e sociale, con il contrasto alle diseguaglianze sociali, con i cambiamenti climatici, con la messa in sicurezza del territorio, in sintesi con l’incremento della qualità della vita delle persone nei centri e nelle periferie delle nostre città.
Un tema “caldo”, su cui si stanno confrontando le forze politiche in Parlamento, dopo il naufragio – nella scorsa legislatura – del testo su cui politici e stakeholder avevano trovato ampia convergenza, poi stroncato dalla Ragioneria generale dello Stato. Un tema su cui negli ultimi giorni si è alzato il livello di allerta, dopo l’annuncio del ministro delle Infrastrutture e vicepremier, Matteo Salvini di voler arrivare presto ad un testo condiviso proprio sulla rigenerazione urbana.
Sulla rigenerazione urbana, sulla necessità di realizzare una normativa che abbia una prospettiva di lungo periodo e sulle modalità per innescare un ciclo virtuoso di investimenti si parlerà il prossimo 10 luglio alla Casa dell’Architettura, sede dell’Ordine degli Architetti di Roma e Provincia nel convegno “Le nuove frontiere della rigenerazione urbana – I casi di Roma e Milano“, che coinvolge rappresentanti delle amministrazioni comunali di Roma e Milano, architetti, avvocati e politici, tra cui alcuni senatori firmatari di proposte di legge sulla rigenerazione urbana ora all’esame della commissione Ambiente del Senato.
Dopo i saluti istituzionali di Alessandro Panci, presidente dell’OAR, di Massimo Cerri, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Roma, di Francesco Livadoti, coordinatore degli Ordini degli Architetti del Sud, i lavori si apriranno con un’introduzione alle tematiche che saranno affrontate nel seguito dell’evento, affidata a Christian Rocchi, delegato OAR alle Politiche nazionali e a Ruggero Giannini, presidente della commissione Urbanistica dell’Ordine degli Ingegneri di Roma. Gli aspetti giurisprudenziali saranno approfonditi dagli avvocati Alessandro Falasca, Livio Lavitola e Alfredo Stoppa.
Un secondo focus – moderato da Lorenzo Busnengo, consigliere OAR – è dedicato alle esperienze di Roma e Milano. Interverranno: Giancarlo Tancredi, assessore alla Rigenerazione urbana del Comune di Milano, Federico Aldini, presidente dell’Ordine Architetti di Milano, Piero Presutti, dirigente del dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica di Roma Capitale e Maurizio Veloccia, assessore all’Urbanistica di Roma Capitale.
A seguire la tavola rotonda sul ruolo degli investitori nazionali e internazionali, moderata dal presidente Alessandro Panci. Saranno coinvolti nel dibattito: Antonio Ciucci, presidente dell’Acer, Mirko Tironi, di Lumi Asset Management, Maria Cristina Milanese, presidente dell’Ordine degli Architetti di Torino, Cristiano Guernieri, segretario della Consulta regionale degli Ordini degli Architetti della Lombardia e Raffaele Fusco, della Federazione interregionale degli Ordini degli Architetti di Piemonte e Valle d’Aosta.
A confrontarsi sulla normativa e le sue interpretazioni parlamentari sono chiamati – moderati da Giorgio Santilli, giornalista e direttore di Diac – Diario Infrastrutture e ambiente costruito – gli onorevoli: Andrea De Priamo, Maurizio Gasparri, Erica Mazzetti, Massimo Milani, Anna Rossomando, Roberto Rosso, Agostino Santillo, Mario Occhiuto, Nicola Irto.
Iscrizioni e programma su formazione.architettiroma.it
