Sviluppare nuove forme integrate dell’abitare, con quote destinate anche all’emergenza abitativa. È l’obiettivo dello schema di convenzione approvato dalla Giunta di Roma Capitale, lo scorso 15 luglio, che si propone – tra l’altro – di disciplinare le modalità di locazione, fruizione e gestione degli alloggi e dei servizi comuni negli interventi di housing sociale.
Lo schema di convenzione, in particolare, definisce: durata della convenzione (15 anni); tipologie abitative offerte; servizi all’abitare offerti; criteri e modalità per la definizione dei canoni di locazione degli alloggi sociali; durata dei vincoli di locazione; requisiti e obblighi dei destinatari degli alloggi sociali; modalità di gestione sociale dell’intervento e gli obblighi del soggetto gestore. Lo stesso schema, che il soggetto attuatore dovrà sottoscrivere con Roma Capitale prima del rilascio dei titoli abilitativi, si richiama all’applicazione del Regolamento regionale del 2012, poi aggiornato nel 2015, a favore del perseguimento delle finalità sociali degli interventi in housing, per estendere la tutela anche al patrimonio prodotto da altri strumenti urbanistici.
L’interesse dell’amministrazione – si legge in una nota del Campidoglio – «è incrementare, nel proprio territorio, la disponibilità di alloggi a canone agevolato per chi non è in grado di accedere ad appartamenti sul libero mercato e, al tempo stesso, non ha diritto a case di Edilizia Residenziale Pubblica (case popolari): giovani coppie, particolari categorie di lavoratori, forme di coabitazione. L’housing sociale favorisce la gestione in comune di servizi, spazi e pratiche innovative dell’abitare». Inoltre con la convenzione si intende, tra l’altro – si riporta sempre nel comunicato -: rendere efficace e trasparente la gestione di questo patrimonio abitativo pubblicizzandone, a carico dei soggetti privati, disponibilità ed elenchi alloggi; individuare forme di gestione sociale che contribuiscano a creare comunità; garantire la durata effettiva del vincolo locatizio; acquisire nella disponibilità di Roma Capitale alloggi da destinare all’emergenza abitativa, ricchi di nuove tipologie di servizi e integrati in mix sociali articolati».
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(FN)