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29 Settembre 2023

Dibattito all’OAR sul valore dell’architettura per il turismo

In occasione della giornata mondiale del Turismo, un convegno ha visto confrontarsi esponenti del mondo politico, accademico e imprenditoriale su una tematica di grande interesse, non solo per Roma ma per l’Italia intera

«Quattromila attività regolari extralberghiere, 800 hotel, 15mila esercizi pubblici, 4mila guide turistiche e 1670 agenti di viaggio e tour operator, per un totale di circa 21mila imprese, esclusi gli abusivi», a soffermarsi sui dati registrati in ambito turistico a Roma è Daniele Brocchi, direttore di AssoTurismo Confesercenti Roma e Lazio e membro Fijet, aprendo il convegno “Il valore dell’architettura per il turismo”, svoltosi nei giorni scorsi presso la Casa dell’Architettura e dell’Ordine degli Architetti di Roma e Provincia (OAR) in occasione della giornata mondiale del turismo.

«Sono numeri molto significativi, in costante evoluzione, che richiedono una riflessione per migliorare e guardare ancora una volta alla qualità dell’architettura anche in funzione di questo asset strategico, che vede gli architetti fortemente impegnati ad immaginare nuovi percorsi, spazi e strategie per proposte urbane», ha esordito Alessandro Panci, presidente OAR.

L’incontro ha visto confrontarsi esponenti del mondo politico, accademico e imprenditoriale su una tematica di grande importanza, non solo per Roma ma per l’Italia intera. L’attrattività dei luoghi di Roma può trasformarsi in leva per l’avvio di un processo virtuoso di crescita, alimentato da iniziative che, con l’obiettivo di incrementare il flusso dei visitatori, riescano a individuare nuove forme di turismo che mettano in risalto il patrimonio culturale partendo dalle architetture della Capitale. Architetture che sono in gran parte in grado di svolgere la doppia funzione di contenuto e contenitore di progetti di rilancio dell’offerta turistica, orientati a innescare una “complessa filiera imprenditoriale”.

Nelle due sessioni  “Politica, tutela e sviluppo” e “Progetti, presente e futuro”, i relatori si sono confrontati sui percorsi di innovazione dei servizi e delle infrastrutture collegati all’accoglienza dei turisti, in primis quelli rivolti alla fruibilità estesa. Un ragionamento che parte dall’assunto che sono già molte le realtà sul territorio nazionale che vivono grazie al turismo e alla cultura.

Alessandro Onorato, assessore ai Grandi eventi, sport e turismo del Comune di Roma e Lorenza Bonaccorsi, presidente del primo Municipio hanno posto l’attenzione sulla necessità di una «visione di città che recuperi il tempo trascorso e che migliori la qualità dei flussi turistici». Onorato ha anche sottolineato come il ritorno dei grandi eventi a Roma, in particolare quelli musicali, possa essere il punto di partenza per recuperare spazi di interesse, oltre a quelli legati al turismo culturale della città.

A questo si affiancano proposte innovative come quella del turismo sportivo che proprio in questi giorni vede la Capitale meta dei golfisti internazionali con la Ryder Cup, come ha ricordato Antonio Gazzellone, vice-capogabinetto vicario del Consiglio Regionale del Lazio. Si tratta di un settore che può dare ottimi risultati e stimolare nuove attività e proposte. «Il sistema turistico – ha ricordato Brocchi- porta in Italia 128 milioni di persone ogni anno creando lavoro per circa 1 milione e mezzo di operatori nei vari campi».

E, proprio sulla formazione degli operatori del settore, considerati nel suo insieme, che la Regione Lazio scommette per il futuro, come ha ricordato Paolo Giuntarelli, dirigente della direzione Formazione e politiche per l’occupazione, sottolineando come la formazione sia importante nell’ambito dei mestieri e dell’artigianato. Un elemento strategico che l’ente proprio in questi giorni  ha promosso con bandi che mirano a realizzare percorsi integrati e confluenze, con particolare attenzione anche a temi quali la storia dell’arte, della cultura e del cinema.

Roma è un pezzo di «geografia straordinaria», ha sottolineato Massimo Alvisi, dello studio Alvisi Kirimoto, forte delle esperienze di recupero urbano e di progettazione innovative, che hanno creato nuovi flussi anche fuori dei classici percorsi. «La sfida è allargare lo sguardo a tutta la città, dare una nuova impronta ad aree urbane periferiche con opere architettoniche e con nuove funzionalità», afferma Mariano Angelucci, presidente della commissione Turismo del Comune di Roma.

L’esperienza della progettazione di un nuovo hotel a fianco della Nuvola di Fuksas – ha rimarcato Onorio Rebecchini, amministratore delegato Hilton Rome Eur La Lama – è un’esperienza che va proprio nella direzione di creare nuovi nuclei turistici in aree che sono solo di transito o di permanenza momentanea.  

«Come l’ambito turistico sia un  cardine anche per stimolare occupazione e nuovi percorsi professionali per l’architetto, oggi sfruttato solo al 10% delle potenzialità, è un tema che l’Oar persegue da tempo con il progetto “Soft Tourism”», ha sottolineato Paolo Anzuini, consigliere OAR e coordinatore del progetto stesso. La  sfida è quella di vedere l’architettura impegnata non solo nell’ambito classico della tutela o della valorizzazione, ma anche nella progettazione sostenibile e nello sviluppo di strategie urbanistiche.

La necessità di strategie di sviluppo e di una burocrazia che regolamenti senza frenare lo sviluppo e l’innovazione, sono i temi su cui si sono soffermati Angelo Di Porto, presidente Assoturismo Roma e Francesco Gatti, presidente Assohotel Confesercenti Roma. Su questi temi e su quelli legati al Pnrr, alla candidatura di Roma per l’Expo 2023 e al Giubileo del 2025 si sono soffermati Sofia Leonardi, docente dell’Università La Sapienza e Lamberto Mancini, direttore della Fondazione Roma Expo.  

«Per rilanciare un settore come il turismo – ha concluso il vicepresidente OAR, Francesco Aymonino – è sempre più urgente mettere in gioco conoscenze, competenze e visione, ma anche progettualità. Occorre riuscire a sovrapporre le mappe dei flussi turistici con le necessità che arrivano dalla cittadinanza, creando tavoli di confronto per nuove progettualità che non sono riuscite ad emergere con il Pnrr».

di Redazione

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