Dalla nuova tariffa premio per le comunità energetiche all’integrazione del fotovoltaico negli edifici esistenti, fino alle sovvenzioni Pnrr per gli impianti nei piccoli comuni. Con un focus sulla progettazione impiantistica e sugli strumenti, anche digitali, a disposizione dei professionisti. Sono alcuni degli spunti trattati nel corso di «Produzione energetica da fonte rinnovabile – Tecnologie, integrazione, incentivi, progettazione», webinar che si è il 9 maggio e che si inserisce, come quarto e ultimo appuntamento, nell’ambito del ciclo formativo tematico «Efficientamento energetico e sostenibilità: il Green Building e il sistema edificio-impianto», entrato di volta in volta su temi e approfondimenti di interesse per il settore come involucro trasparente e opaco, qualità dell’aria e sistemi impiantistici, sostenibilità dei materiali, tecniche diagnostiche non distruttive e protocolli di certificazione energetica e ambientale, e – in ultimo, appunto – sistemi di produzione energetica da fonti rinnovabili. L’evento – che sarà prossimamente disponibile in fad sulla piattaforma per la formazione dell’OAR, come tutti gli appuntamenti del ciclo – si è concentrato, in particolare, sul coinvolgimento dei professionisti nella sfida per la decarbonizzazione e anche per la creazione di Comunità energetiche rinnovabili.
L’impegno dell’OAR sul tema della crisi climatica – e sulla necessità di attuare uno studio progettuale attento e mirato per adeguare l’enorme patrimonio edilizio esistente ai più alti standard di qualità energetica – si declinerà, nei prossimi giorni, con due appuntamento preso la Fiera di Roma (via Portuense, 1645), in occasione di Edil Expo Roma 2024. Si tratta di «Strategie per adattarsi a un Mondo che cambia – Agire consapevolmente», evento che si svolgerà di due sessioni: la «Parte 1», in programma il 16 maggio (ore 15-19), e la «Parte 2», il 17 maggio (ore 15-19), in cui saranno si parlerà, rispettivamente, con esperti del settore, della progettazione di manufatti sempre meno energivori, in sinergia con l’ambiente circostante e sul connubio edificio-impianto (qui per maggiori info: LINK1, LINK2).
A introdurre il webinar dello scorso 9 maggio è stata la coordinatrice scientifica dell’evento, Ilaria Montella, Ctf OAR – Architettura Sostenibile e tematiche ambientali, evidenziando «l’importanza di conoscere le caratteristiche tecnologiche dei sistemi di produzione energetica da fonte rinnovabile, i meccanismi di incentivazione e i sistemi digitali a supporto della progettazione, per sostenere il processo di decarbonizzazione». In particolare, illustrando il succedersi degli interventi in programma, sempre in «una ottica di supporto ai progettisti – ha spiegato – saranno presentate le caratteristiche tecnologiche dei principali prodotti esistenti sul mercato, ma anche gli aspetti normativi e relativi agli incentivi attualmente fruibili per la produzione energetica da fonti rinnovabili, la tematica delle Comunità energetiche rinnovabili – con le ultime novità normative – e del possibile apporto dei professionisti nella progettazione delle stesse; per arrivare ai tool digitali di simulazione a supporto del predimensionamento dei sistemi di produzione energetica».
Un quadro sugli incentivi per privati e aziende a sostegno della diffusione di sistemi di produzione di energia da fonti rinnovabili, anche illustrando esempi concreti e caratteristiche di alcuni interventi, lo ha delineato Alessandra Sgroi, architetta, esperta di Sistemi di gestione degli edifici e in Gestione dell’energia. A partire dal cosiddetto «Conto Termico 2.0» (Dm 16.02.2016) incentivi per l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili su edifici o singole unità immobiliari. Si tratta – ha spiegato l’esperta – di incentivo fino al 65% dei costi ammissibili, definito da algoritmi calcolati in funzione delle caratteristiche dell’impianto per tutti i casi di sostituzione di impianti di climatizzazione con pompa di calore (fino a 2.000 KW), con generatori a biomassa (fino a 2.000 KW) e con nuovi sistemi ibridi (caldaie a condensazione + pompa di calore) o di sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore; mentre l’unico caso di nuova installazione riguarda i collettori solari termici (fino a 2.500 mq)». È stato sottolineato come «anche le spese sostenute per la diagnosi e la certificazione energetica degli interventi che le prevedono obbligatoriamente siano incentivate per i soggetti privati, le cooperative di abitanti e le cooperative sociali nella misura del 50% della spesa. Focus anche sulle modalità di accesso agli incentivi e la documentazione da presentare (targhe e foto ante operai, fatture e bonifici, certificato di smaltimento, diagnosi e Ape). Al centro della relazione anche il sistema incentivante che riguarda il fotovoltaico, con la definizione di autoconsumo come «consumo di energia elettrica contestuale alla sua produzione e può avvenire in forma fisica o diffusa. Il primo – ha ricordato Sgroi – avviene quando l’impianto di produzione di energia è collegato all’utenza di consumo, ovvero quando si utilizza l’energia elettrica nello stesso sito di produzione per far fronte ai propri fabbisogni energetici. L’autoconsumo virtuale, invece, è alla base delle configurazioni dell’autoconsumo diffuso e i soggetti che ne fanno parte in una qualunque delle sue forme, rappresentano un nuovo modello di economia, basato sulla produzione di energia elettrica con le risorse rinnovabili del territorio in cui viene consumata e sull’utilizzo della rete per condividerla. Condividere l’energia elettrica prodotta con i soggetti appartenenti a una configurazione permette di concorrere a un modello virtuoso di produzione e consumo a livello territoriale».
Ed è proprio in riferimento a questo modello di consumo diffuso che sono state illustrate alcune delle novità normative più rilevanti nell’ambito della presentazione di Matteo Caldera, ingegnere e ricercatore nel laboratorio Smart Cities and Communities del dipartimento Terin di Enea, che si è focalizzato sulle Comunità Energetiche Rinnovabili (Cer), delineando il quadro normativo e gli attuali incentivi. Qui si colloca la principale novità rappresentata dal decreto Mase 414/2023, che ha introdotto – ha ricordato il tecnico – «la tariffa premio sull’energia condivisa e il contributo in conto capitale con fondi Pnrr». La prima, in particolare, si applica a «configurazioni incentivabili cosiddette ‘Cacer’, che includono le Comunità energetiche rinnovabili, ma anche l’autoconsumatore singolo a distanza che utilizza la rete di distribuzione pubblica e il gruppo di autoconsumatori che agiscono collettivamente». Gestita dal Gse la nuova tariffa ha come termine il 30° giorno successivo alla data del raggiungimento di un contingente di potenza incentivata pari a 5 GW, non oltre la fine del 2027». Il contributo in conto capitale (Pnrr Investimento 1.2 – M2C1), gestito sempre dal Gse, consiste invece in una «sovvenzione fino al 40% dei costi ammissibili che punta ad arginare lo spopolamento in piccoli comuni (meno di 5.000 abitanti) incentivando configurazioni di comunità energetiche rinnovabili e gruppi di autoconsumatori che agiscono collettivamente (potenza complessiva minima prevista: 2 GW). Il budget è di 2,2 miliardi di euro, mentre il termine ultimo per la presentazione delle richieste è fissato al 31 marzo 2025».
Caldera ha inoltre ricordato i «principali obiettivi alla base della formazione di comunità energetiche: fornire benefici ambientali, economici e sociali ai membri e al territorio in cui operano; favorire la partecipazione attiva, volontaria e consapevole di cittadini, imprese ed enti locali al mercato dell’energia; promuovere la diffusione di impianti alimentati da fonti rinnovabili; valorizzare le risorse locali, non solo energetiche ma anche legate alla filiera produttiva; incrementare l’autoconsumo diffuso, con vantaggi anche per la rete elettrica nazionale in termini di maggiore stabilità e riduzione dei rischi di sovrapproduzione delle fonti rinnovabili non programmabili; favorire il consenso locale alla realizzazione di nuovi impianti a fonte rinnovabile e delle relative infrastrutture; favorire l’efficientamento energetico lato produzione e domanda».
Una panoramica su alcuni dei principali prodotti sul mercato per la produzione energetica da rinnovabili, mettendone in luce le differenze prestazionali e le possibilità di integrazione, anche facendo riferimento alla fattibilità costi-benefici, l’ha offerta Giuseppe Perfetto, architetto, esperto di progettazione impiantistica da fonti rinnovabili, titolare Studio Solardesign. La transizione energetica in corso, ha detto, «spinge a cogliere le opportunità di tecnologie pulite e meno costose, ad avere maggiori ambizioni in materia di clima ed energia in linea con gli obiettivi dell’accordo di Parigi. Basti pensare che secondo l’International Renewable Energy Agency rinnovabili ed efficienza energetica possono fornire più del 90% di riduzioni delle emissioni di CO2 legate all’energia al 2050. In piena transizione, dunque, per la decarbonizzazione è necessario andare sulle Fer». E, su questo fronte, sempre più rilevante diventa l’apporto di professionisti specializzati: «Da diversi anni – ha aggiunto Perfetto – sono iniziati interventi di integrazione architettonica delle rinnovabili nell’involucro edilizio e pertinenze per l’autoconsumo, ma anche per la ricarica dei veicoli elettrici e la produzione di H2. Sarebbe un errore strategico per i progettisti non considerare le interazioni tra le numerose attività umane interessate dal vettore energia – come ad esempio la mobilità e il trasporto, i rifiuti, il territorio, l’agricoltura, i sottosistemi ad essi connessi e i sottoprodotti – per affrontare il tema della pianificazione come opportunità». Illustrati, anche in termini costi/benefici e di rendimento alcuni esempi di esecuzione di impianti con particolare riferimento a solare e fotovoltaico: dalla resa dei pannelli in base al posizionamento all’agrivoltaico, dall’integrazione nei centri storici ai sistemi con accumulo di energia (stoccaggio).
Lo stesso Perfetto ha poi tenuto un altro intervento, l’ultimo del programma, sui principali tool digitali di simulazione a supporto dei professionisti per il predimensionamento dei sistemi di produzione energetica da fonte rinnovabile: «Software di grandissimo aiuto per i progettisti – ha osservato l’esperto -, per i quali occorre comunque un bagaglio tecnico minimo di conoscenze. Si spazia dai siti web che offrono programmi open source a strumenti digitali di progetto messi a disposizione dai produttori degli impianti». (FN)