Pubblicato sul BURL della Regione Lazio del 10 dicembre 2024 l’approvazione del “Vincolo Idrogeologico – Direttive 2024 sulle procedure in funzione del riparto di cui agli artt. 8, 9 e 10 della LR n. 53/98”, e “Linee guida 2024 sulla documentazione per le istanze di nulla osta al vincolo idrogeologico ai sensi del R.D.L. 3267/23 e R.D. 1126/26 nell’ambito delle competenze regionali”, con conseguente revoca della deliberazione di Giunta regionale n.920/2022.
Le novità più consistenti riguardano le modalità di presentazione delle istanze di nulla osta e le tipologie di opere sulle quali la competenza è delegata e quelle che rimangono di competenza regionale.
Istituito dal Regio Decreto 30 dicembre 1923, n. 3267, il vincolo idrogeologico affronta, in un primo momento, la tematica del dissesto geomorfologico attraverso la tutela dei suoli.
Dal 1923 il carattere di difesa dell’assetto idrogeologico è andato progressivamente prevalendo sul carattere di vincolo forestale, a partire dal trasferimento della competenza in materia di Vincolo Idrogeologico alle Regioni, avvenuto con D.P.R. 24 luglio 1977 n. 616.
Negli anni ’70 il contesto con cui confrontarsi è completamente cambiato per via dell’espansione edilizia ed infrastrutturale del Paese.
La Regione Lazio, con l’approvazione della L.R. 53/1998, ha delegato alle province ed ai comuni parte delle funzioni amministrative inerenti al rilascio del nulla osta al vincolo idrogeologico su diverse categorie di opere.
Il nuovo intervento normativo della Deliberazione 3 dicembre 2024, n. 1038 ha lo scopo di interpretare ed esplicare il dettato normativo della L.R. 53/98, chiarendo alcune problematiche che si sono presentate dal 1998 ad oggi, in coerenza anche con la sopravvenuta normativa regionale in materia forestale costituita dalla L.R. 39/2002 “Norme in materia di gestione delle risorse forestali” e dal relativo R.R. 7/2005.
