Arriva la sentenza 8968/2021 a sancire il rispetto di tempi ragionevoli da parte del Comune nell’evadere le richieste di accesso agli atti propedeutiche ai bonus edilizi.
Una corsa contro il tempo e contro le scadenze quella intrapresa dai professionisti per reperire la documentazione necessaria per accedere al Superbonus, questione più volte sollevata anche dall’Ordine del Architetti PPC di Roma (link).
Il Tar del Lazio ha invocato l’urgenza del rilascio di quanto richiesto vista la durata limitata delle agevolazioni a disposizione dei cittadini.
Nel caso esaminato un proprietario intenzionato ad accedere al Superbonus ha presentato accesso agli atti per verificare la presenza di permesso di costruire per il rifacimento del tetto dell’unità immobiliare del piano superiore. La conformità delle opere sul fabbricato era necessaria all’epoca per accedere al bonus e la sentenza ha così imposto al Comune di Roma un termine di 30 giorni per fornire quanto richiesto.
Con il decreto Semplificazioni (L. 108/2021), il Superbonus è divenuto ammissibile anche su edifici per cui non è stata verificata la legittimità, presentando una CILAS, introdotta il 5 agosto 2021 che comunque non consente di sanare gli abusi.