di Redazione OAR
Trasparenza, efficienza e innovazione per gli strumenti di governo e tutela del territorio. Sono le assi su cui si basa la svolta in chiave digitalizzazione attuata dalla Regione Lazio per quanto riguarda le richieste di autorizzazione paesaggistica e accertamento di compatibilità: dal primo settembre, infatti, questo tipo di istanze devono essere prodotte e trasmesse esclusivamente in modalità digitale, attraverso la posta elettronica certificata.
La misura amministrativa – la cui adozione è stata accelerata anche dalle modalità organizzative sperimentate dalla Direzione regionale per le politiche abitative e la pianificazione territoriale, paesistica e urbanistica sia durante la fase di lockdown che successivamente – punta a garantire tempi più rapidi, maggiore trasparenza e meno impatto ambientale, attraverso – si legge in una nota della Regione, «la velocizzazione dei procedimenti e l’eliminazione del materiale cartaceo nella gestione e archiviazione delle pratiche». La digitalizzazione delle procedure, inoltre, «fornirà ulteriori garanzie su autenticità e integrità della documentazione, amplierà i livelli di accessibilità e di sicurezza relativi alla conservazione degli atti, favorendo un cambio di passo della pubblica amministrazione nell’efficienza e nella tempestività delle prestazioni verso i cittadini e gli operatori del settore». Le richieste di autorizzazione paesaggistica e accertamento di compatibilità, fanno sapere infatti gli uffici regionali, sono quelle che incidono maggiormente su esigenze dei cittadini e professionisti.
Qui la pagina del sito Regione Lazio, area ‘Territorio e Urbanistica’ dedicata alla misura di «Ammissibilità dell’accettazione delle istanze inerenti i procedimenti di Autorizzazione Paesaggistica e Accertamento di compatibilità esclusivamente in modalità digitale»: LINK
«Durante il periodo di lockdown – ha affermato Massimiliano Valeriani, assessore all’Urbanistica e alle Politiche abitative della Regione Lazio – gli uffici regionali sono riusciti ad assicurare la continuità lavorativa attraverso l’utilizzo delle procedure digitali. Ora facciamo un ulteriore passo verso la modernizzazione della pubblica amministrazione e per queste pratiche niente più faldoni di carta o la necessità di recarsi negli uffici per consegnare a mano la documentazione: con la sola trasmissione digitale avremo meno impatto ambientale, riduzione dei tempi, più risparmio ed efficienza per i cittadini e per le istituzioni».
«Prendono finalmente il via – sottolinea Andrea Iacovelli, consigliere dell’Ordine degli Architetti di Roma e provincia e responsabile Area Concorsi OAR – le attività di digitalizzazione delle attività amministrative della Regione Lazio come auspicato nella recente comunicazione inviata al Presidente Zingaretti e all’assessore all’urbanistica Valeriani dall’Ordine degli architetti di Roma e dagli ordini provinciali del Lazio riuniti in federazione. Dal primo settembre, infatti, tutte le richieste di autorizzazione paesaggistica e accertamento di compatibilità saranno trasmesse in modalità digitale. Un processo di trasparenza, efficienza e innovazione che migliorerà non solo i rapporti tra i cittadini e la pubblica amministrazione, ma anche gli strumenti di governo e tutela del territorio». Servono idee e soluzioni innovative, conclude – «che guardino al futuro, declinate con capacità e competenza».
L’Ordine degli Architetti di Roma è impegnato in prima linea per sollecitare maggiore efficienza nelle procedure amministrative che abilitano l’attività urbanistica. In una lettera inviata lo scorso 10 luglio alla sindaca di Roma Capitale, Virginia Raggi, l’OAR aveva espresso soddisfazione per la nuova piattaforma per la lavorazione condoni messa a punto dal Campidoglio, sottolineando, però – nel contempo – il rischio che i benefici «possano svanire» per la mancanza di personale che interessa tutto il dipartimento PAU». L’attenzione costante e le continue sollecitazioni sul tema da parte dell’Ordine hanno contribuito allo sblocco, lo scorso maggio, dell’assunzione di cento architetti da parte di Roma Capitale: dei quali – però – solo 7 unità sono state destinate ai Dipartimento Urbanistica. Leggi l’articolo
(FN)