Una giornata di confronto con i giovani architetti che vivono e lavorano all’estero, in un dialogo aperto sulle sfide del futuro, anche in relazione ad un possibile rientro in Italia. Raccontando le opportunità, le difficoltà, la comparazione tra realtà diverse – professionali e non solo – e la ricerca di un punto di equilibrio tra vita e lavoro. Sarà questo il focus su cui si concentrerà l’appuntamento in programma il prossimo 14 dicembre, «Vado all’estero (e torno?)», organizzato dalla Commissione Giovani OAR, in partnership con la Commissione Internazionalizzazione OAR, con il coordinamento scientifico del consigliere dell’Ordine degli Architetti di Roma, Paolo Anzuini. L’evento (ore 16) sarà erogato sotto forma di webinar, gratuito per gli iscritti OAR con registrazione obbligatoria nella sezione formazione del sito web dell’Ordine (LINK).
Le interviste formative a sette giovani architetti che hanno scelto di andare all’estero, alla ricerca di opportunità professionali, saranno il cuore pulsante dell’incontro, che rappresenta un passaggio cruciale del percorso di OAR Now!, progetto cardine su cui si è imperniato – nel corso dell’ultimo biennio – il lavoro della Commissione Giovani dell’Ordine degli Architetti di Roma.
«Un impegno – spiega Paolo Anzuini – che ha condotto ad una sempre crescente apertura delle attività dell’Ordine sia verso gli iscritti più giovani sia nei confronti dei ‘non ancora’ iscritti, con l’obiettivo di indagare le motivazioni che spingono i circa 6mila under 40 iscritti all’OAR a non partecipare appieno alle attività messe in campo dall’Ordine e cercando – soprattutto – di invertire questo andamento». Anche con questo intento è stato stato realizzato, tra l’altro, il ciclo di incontri «OAR Now sabato live», che si è svolto nel primo semestre del 2024, dando la possibilità a decine di giovani – architetti e futuri architetti – di incontrarsi, presso lo Spazio 100, in piazza Manfredo Fanti 31, per scambiarsi idee sulla condizione e sulle prospettive della professione, avvicinandosi alla realtà ordinistica.
L’evento del 14 dicembre – per il quale sono state raccolte circa 250 pre-iscrizioni – rappresenta, in un certo senso, un punto di arrivo di questo percorso, focalizzando l’attenzione – nello specifico – su chi ha deciso di affacciarsi all’estero, aprendo un confronto tra diverse realtà professionali.
Qui la locandina con il programma completo
La globalizzazione, la ricerca di stimoli ed il sogno di condizioni di vita migliori «portano sempre piu giovani architetti a varcare i confini nazionali e cercare fortuna all’estero. Quali sono le prime difficoltà che si incontrano? L’equilibrio vita/lavoro è rispettato? Se si decidesse di rientrare in Italia ed esercitare la professione in patria, quali sono i possibili ostacoli da tenere a mente?»: sono queste le domande che – come si legge nella locandina del webinar OAR – saranno poste ai sette giovani che condivideranno le proprie esperienze internazionali in diversi Paesi del mondo, dall’Europa al Nord Africa, fino al Sud America: Valeria Bencardino (Scozia); Giordano Catena (Marocco), Lorenzo Corriere (Spagna), Livia Morville (Portogallo), Letizia Nuzzo (Argentina) e Allegra Tombolini (Svizzera).
Ad aprire la giornata, ricordando anche l’iniziativa Open Day OAR, il cui la Casa dell’Architettura, sede dell’Ordine, ha aperto le proprie porte, stimolando la partecipazione, in particolare di professionisti e studenti (per saperne di più: LINK) saranno il presidente OAR, Alessandro Panci e la vicepresidente e coordinatrice della Formazione OAR, Roberta Bocca. Interverranno tra gli altri, completando il quadro della riflessione: Claudia Marinetti e Gabriele Nunzio Limitone, della Commissione Giovani OAR, analizzando «le motivazioni che portano i giovani architetti a decidere di lasciare il Belpaese»; Andrea De Maio, presidente Fondazione Inarcassa, che parlerà della promozione della figura dell’architetto all’estero, illustrando Il progetto di internazionalizzazione della professione della Fondazione; Raffaele Bencardino, Commissione Competenze OAR, in riferimento alle consulenze tecniche di ufficio e di parte nei Tribunali; e Diletta Avella, dottore commercialista, sugli aspetti fiscali nella professione in Italia e attività economiche all’estero.
Il progetto OAR Now!
«Recenti studi di università americane ed inglesi – sottolinea Paolo Anzuini – hanno mostrato che fino agli anni Duemila il percorso universitario riusciva a garantire l’acquisizione del 60-70% del bagaglio formativo spendibile nel corso dell’attività professionale. Dal 2000 questo apporto si è progressivamente ridotto. Nel 2025, ciò che si apprende all’università rappresenta il 20% di quello che servirà nel attività professionale; il restante 80% bisogna cercarlo altrove. In questo senso gli Ordini professionali, e l’OAR in particolare, possono offrire agli iscritti corsi di aggiornamento, convegni attività culturali in grado di ridurre la percentuale di fabbisogno di competenze da parte degli architetti». In tale ottica si inserisce il progetto OAR Now!, format ricreativo, culturale e formativo lanciato dall’Ordine degli Architetti di Roma nell’ambito del Progetto Giovani, con l’obiettivo di valorizzare la trasversalità delle competenze degli architetti e mettere le nuove leve della professione – a partire dai neo-iscritti e da chi sta per iscriversi all’albo – nelle condizioni di condividere conoscenze e informazioni, metterle a sistema e cogliere le opportunità lavorative in settori emergenti.
I focus specifici della prima serie tematica di OAR Now! sono stati dedicati all’Architettura di Frontiera, affrontando temi come: data center, architettura parametrica, tiny houses, architettura binaria, metaverso (per saperne di più: LINK). (FN)