Dal nuovo regolamento generale assistenza, che andrà in vigore dal 1° gennaio 2024, alle prestazioni delle polizze sanitarie cui hanno accesso gli architetti e gli ingegneri iscritti a Inarcassa. Ma anche i numeri che fotografano lo stato – nazionale e regionale – di una professione che vede aumentare il numero di iscritti ma anche i relativi redditi medi. Di questo e altro si è parlato all’incontro, tenutosi alla Casa dell’Architettura, sede dell‘Ordine degli Architetti di Roma e Provincia, dal titolo “La previdenza degli architetti e ingegneri liberi professionisti”, organizzato dall’OAR, dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma e dalla Fondazione Ordine degli Ingegneri della provincia di Roma con la collaborazione di Inarcassa.
Ad aprire il convegno, il cui coordinamento scientifico è stato affidato a Antonio Marco Alcaro, tesoriere dell’OAR e a Lucia Coticoni, consigliera FOIR, sono stati Alessandro Panci e Massimo Cerri, presidenti rispettivamente degli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri di Roma e Provincia. «Quello della previdenza è un tema che ci interessa profondamente perché tutti noi, ogni volta che versiamo alla Cassa e usufruiamo dei diversi servizi, abbiamo l’interesse di capire cosa accadrà quando andremo in pensione e qual è la situazione del nostro sistema pensionistico. Avremo modo di approfondire una serie di temi, tra cui anche quello della polizza sanitaria», esordisce Panci anticipando i temi affrontati nel prosieguo del convegno. «Credo che per il futuro la parola lungimiranza dovrà caratterizzare il percorso, sono molti i temi a cui dare risposte: una maggiore comunicazione con il territorio, un dialogo chiaro con gli altri istituti, un piano assicurativo che sia più inclusivo, strumenti per le nuove generazioni, la tutela per le fasce più deboli, il tema delle pensioni minime, gli investimenti che tengano conto di criteri di prudenza, garanzia e impatto sociale, valorizzando anche le diversità e tenendo conto di quelle che sono le tematiche che devono conciliare il tema della famiglia e del lavoro», ha aggiunto Cerri.
Architetti: impennata per redditi e iscrizioni
Dopo la contrazione del 2020, causata dalla pandemia, i redditi degli architetti e degli ingegneri sono tornati a crescere, facendo registrare un aumento straordinario nel 2021, complice la ripresa del settore delle costruzioni. Ad aprire una finestra sugli effetti di tale ripartenza è il presidente di Inarcassa, Giuseppe Santoro. «L’edilizia riparte al punto che a dicembre del 2022 da 168mila siamo schizzati a 175.627 iscritti e ora siamo arrivati a quota 176.500». Ovviamente, il pianeta ordinistico è molto più ampio rispetto a quello degli associati – sottolinea il presidente di Inarcassa, soffermandosi sui dati aggiornati al 2022: «Gli iscritti agli Ordini sono 410.754, di questi 250.533 sono ingegneri e 160.201 architetti». «Il 33% degli iscritti agli albi degli ingegneri è iscritto a Inarcassa; tale percentuale sale al 58% per gli architetti». La maggior quota di architetti iscritti a Inarcassa è presto spiegata: «l’architetto – osserva Santoro – se non si iscrive all’albo e apre la partita Iva non riesce a proporsi nel mondo del lavoro, con le dovute eccezioni, al contrario di un ingegnere». «In Italia c’è il 27% di tutti gli architetti dell’Unione europea. Il numero degli architetti italiani è quasi uguale a quello degli architetti degli Stati uniti d’America», rimarca ancora il presidente della Cassa degli architetti e degli ingegneri liberi professionisti.
«Sono, inoltre, 295.578 gli iscritti a un corso di laurea (2021-22) in ingegneria industriale e dell’informazione (224.173) e in architettura e ingegneria civile (71.405). Ipotizziamo che di questi si iscriverà all’albo un terzo: si tratterebbe di 100mila professionisti che, sommati ai 410mila già iscritti, fanno un’offerta di mezzo milioni di iscritti agli albi. Questa è l’offerta che potrebbe essere messa domani sul piatto. Ma c’è questa domanda in Italia, capace di guardare ad una popolazione di 500mila professionisti?», è la domanda (retorica) rivolta alla platea da Santoro.
Dalla scala nazionale a quella regionale: «Nel Lazio – prosegue il presidente di Inarcassa – ci sono 28.131 ingegneri e 21.520 architetti iscritti agli albi. Degli ingegneri solo il 25% è iscritto a Inarcassa, ossia 7.168 professionisti; per gli architetti questa percentuale sale al 54%. Gli architetti del Lazio iscritti all’albo e a Inarcassa sono infatti 11.761. Nel Lazio c’è un architetto con partita Iva ogni 432 abitanti e un ingegnere con partita Iva ogni 629 abitanti». Su Roma e provincia i dati del 2022 fotografano una situazione simile: gli ingegneri sono 22.002, di cui il 17% sono donne (3738), e il 24% è iscritto a Inarcassa, ossia 5.317 ingegneri, di cui 821 donne. Gli architetti sono 18.207 e il 50% sono donne. Tra gli architetti iscritti all’Ordine, il 54% è associato Inarcassa, ossia 9.910 architetti di cui 4.671 donne, si legge ancora nelle slide presentate dal presidente Santoro (per i dati più aggiornati sugli iscritti all’Ordine di Roma e provincia si veda l’articolo pubblicato sul sito OAR lo scorso giugno).
I dati nazionali e regionali sui redditi evidenziano una forte crescita nel 2021. Ci «aspettiamo che siano superiori nel 2022», afferma Santoro. Sempre dalle slide presentate dal presidente si apprende che il reddito professionale medio degli iscritti a Inarcassa (dato nazionale) è di 35.983 euro (+31% rispetto al 2020); 44.459 euro è il reddito medio degli ingegneri e 28.279 euro quello degli architetti. Nel Centro Italia il reddito medio è leggermente inferiore rispetto alla media nazionale, si attesta, infatti, sui 33.569 euro (+31% rispetto al 2020); per gli ingegneri il dato è di 43.424 euro e 25.655 euro per gli architetti. Nel Lazio il reddito medio si ferma a 31.478 euro (+30% rispetto all’anno precedente) e fa registrare un -13% rispetto al dato nazionale (-9% per gli architetti). Il reddito medio degli architetti è di 25.602 euro (+42% sul 2020) e di 40.898 (+22% sul 2020) per gli ingegneri. Per Roma e provincia i numeri sono molti vicini a quelli regionali: il reddito medio è di 31.209 euro (+27% rispetto al 2020), inferiore del 13% rispetto al dato nazionale anche in questo caso (-10% per gli architetti).
Dal 1° gennaio 2024 in vigore il nuovo regolamento generale assistenza
Dopo aver spiegato le specificità che caratterizzano: il cumulo, totalizzazione, la ricongiunzione, come strumenti per far fruttare i contributi versati presso più casse di previdenza, nonché il riscatto della laurea, il presidente Santoro ha ricordato l’entrata in vigore, dal prossimo gennaio, del regolamento generale assistenza di Inarcassa. «Ci siamo dati un budget: tutta la parte assistenziale di questo regolamento prevede un tetto massimo di spesa dell’8% dei contributi integrativi incassati, destinato a chi è in regola con gli adempimenti Inarcassa. Ricordo a tutti che si è in regola per questo tipo di misure anche se i contributi minimi dell’anno non sono stati pagati».
La polizza Reale Mutua
Marco Deideri e Monica Giardiello, di Reale Mutua, hanno illustrato le prestazioni comprese nel “pacchetto sanitario” a disposizione degli iscritti a Inarcassa.
«La polizza sanitaria Reale Mutua mette a disposizione degli iscritti tre grandi salvadanai», ha spiegato Monica Giardiello. «Il primo – ha continuato – è il piano sanitario base, è una copertura che viene fornita gratuitamente dall’iscritto Inarcassa ed è estendibile anche al pensionato non iscritto e ai nuclei familiari, ad adesione facoltativa. Ci sono tre modi di accesso alla polizza base. Un primo modo è la cosiddetta forma diretta: l’iscritto chiama Blue Assistance e chiede il pagamento alla struttura, quindi, di fatto, l’assistito, al netto dello scoperto della franchigia, non ha alcun esborso. Questo lo si può fare con tutte le strutture convenzionate con Blue Assistance, distribuite in modo capillare sul territorio. Poi c’è la forma rimborso: si paga la prestazione sanitaria e si invia la documentazione a rimborso a Blue Assistance. Infine, la forma mista: può accadere che la struttura sia convenzionata ma non il medico di fiducia cui ci si rivolge. In questo caso può intervenire l’assicurazione anticipando il costo della struttura e rimborsando successivamente quello del medico. Ovviamente la polizza è valida per tutte le prestazioni fatte con il servizio sanitario nazionale in quel caso ci sarà il rimborso dei ticket», ha spiegato ancora Monica Giardiello.
Il secondo «grande salvadanaio è il piano sanitario integrativo» che prevede prestazioni aggiuntive rispetto a quello base e infine, c’è la polizza infortunistica integrativa. A facilitare la ricerca delle strutture e l’invio e gestione delle pratiche vi è un’apposita app di Blue Assistance, disponibile su Google play (qui il link) e su app store (qui il link). A servizio degli interessati, Blue Assistance ha anche messo a disposizione un utile tutorial. Sul sito di Inarcassa è possibile consultare il piano di assistenza base, quello integrativo e quello infortuni, con tutte le prestazioni incluse (si vedano i documenti in fondo a questa pagina del sito Inarcassa).