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19 Ottobre 2023

Dal vincolo alla tutela intelligente del patrimonio edilizio

L'esigenza di snellire le procedure ed evitare la sovrapposizione di competenze, al centro dal confronto tra professionisti e tecnici del settore urbanistico di Roma Capitale, nell'ambito del secondo evento organizzato da OAR per analizzare i contenuti del PRG e delle Norme Tecniche di Attuazione.

L’estensione del concetto di bene culturale, che si è ampliato fino a includere, oltre alle opere di interesse artistico, monumentale e bibliografico, anche i paesaggi urbani e naturali e, in generale, qualsiasi testimonianza significativa in riferimento alla storia e all’identità collettiva, si ripercuote sull’approccio della pubblica amministrazione al tema della tutela del patrimonio. La conservazione degli immobili e delle aree di rilevanza esce dall’ambito ristretto della mera imposizione di vincoli, soprattutto nei settori della città in cui l’intreccio fra monumentalità e destinazione d’uso abitativa è inestricabile, con una prima diretta conseguenza: la necessità che gli enti locali stabiliscano una interazione costruttiva con i progettisti, fornendo percorsi chiari di accesso alle procedure autorizzative e strumenti di pianificazione pensati per il continuo aggiornamento allo stato di fatto.

La specificità della Capitale emerge in questo contesto, come hanno testimoniato i relatori intervenuti al secondo appuntamento (18 ottobre 2023) del ciclo “I vincoli e le prescrizioni del PRG nei procedimenti edilizi”, ideato dall’Ordine degli Architetti di Roma (OAR), in collaborazione con l’Associazione Nazionale Tecnici Enti Locali (ANTEL), per “interpretare il PRG di Roma Capitale, l’individuazione dei tessuti e le NTA”. Coordinato da Franco Romano, Comitato Tecnico Formazione OAR – Referente percorso “Professione”, il seminario ha messo in evidenza le criticità con cui si confrontano gli architetti che operano sul tessuto edilizio di Roma, dovendosi muovere tra vincoli derivanti dal D. Lgs. 42/ 2004 (Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio), norme regionali e prescrizioni della Carta per la Qualità (art. 16 Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore Generale), recentemente aggiornata.

Al di là dei tempi necessari per ricevere il riscontro sull’eventuale pendenza di un vincolo, e della frequente difficoltà di distinguere pareri obbligatori e silenzio assenso, i  professionisti stigmatizzano il sovrapporsi delle competenze di uffici diversi – in particolare, tra Soprintendenza di Stato e Sovrintendenza Capitolina (NTA, art. 16, comma 9: “Se gli elementi inseriti nella Carta per la qualità sono tutelati per legge, l’approvazione dei relativi progetti o di quelli soggetti alle prescrizioni di cui al comma 5, è subordinata al parere favorevole delle Soprintendenze statali competenti o della Regione, secondo le rispettive competenze”), e i dubbi sugli iter amministrativi che ne derivano.

L’ottica dell’Ordine è sempre quella di lavorare per la semplificazione e per chiarire gli aspetti normativi e i conseguenti aspetti procedurali.” ha evidenziato Lorenzo Busnengo, Consigliere OAR, nella sua introduzione al webinar. “Sulla Carta per la qualità si riscontrano notevoli difficoltà: speriamo che con la rivisitazione che la Sovrintendenza Capitolina sta realizzando e con una serie di interventi sull’impianto normativo si possa addivenire a una maggiore chiarezza (…) Il DPAU (Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica, ndr) sta cercando di istituire, attraverso una delibera, una Commissione permanente di valutazione, che era la stessa già applicata sul Piano Casa (…) che permette a ogni ufficio di esprimersi per le proprie competenze in un unico momento, in unica sede, in modo da avere un parere unico sul progetto”.

Illustrando la revisione della Carta per la qualità del PRG (Elaborato G1) e della Guida alla qualità degli interventi (Elaborato G2), avviata sulla scia della Deliberazione di Giunta Capitolina n. 120/2022, Sabina Zeggio, Sovrintendenza Capitolina, inserita nel gruppo di lavoro che include anche membri del DPAU, ha definito “uno strumento fondamentale” il sistema WebGIS su cui sono state trasferite “tutte le nuove indicazioni provenienti dagli uffici”. 

La dematerializzazione dei processi – come testimoniano i risultati dello Sportello Unico per l’Edilizia Telematico (SUET) di Roma Capitale – e l’integrazione della cartografia dinamica georefenziata, possono contribuire a migliorare l’attuazione del PRG, rispettivamente, con una definizione modulare dei passaggi burocratici e dei terminali delle istanze di autorizzazione, e mediante una continua “riscrittura” delle planimetrie tematiche in cui sono evidenziati gli elementi sottoposti ai vari livelli di tutela.

Per saperne di più:

Primo incontro su “I vincoli e le prescrizioni del PRG nei procedimenti edilizi” (video)

Norme Tecniche di Attuazione del PRG di Roma Capitale (pdf)

Elaborato G1 del PRG (Carta per la qualità 1:10.000) (pdf)

Elaborato G2 del PRG (Guida per la qualità degli interventi) (pdf)

Allegati all’Elaborato G2 (pdf)

di Francesca Bizzarro

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