Completare piani di zona rimasti incompiuti in molti quadranti periferici della città di Roma. È questo l’obiettivo del bando che conta su una dotazione complessiva di 56 milioni di euro assegnati alla Regione Lazio nell’ambito del decreto «Cura Italia». Si tratta – si legge in una nota sul sito dell’amministrazione regionale – «degli interventi del secondo Peep, il Piano di edilizia economico popolare, in cui molte opere pubbliche sono rimaste incompiute» nelle periferie romane. Dovrà essere sottoscritto un protocollo d’intesa con il Comune di Roma.
In particolare, tra i piani di zona interessati figurano: Colle Fiorito, La Storta e Piansaccoccia nel Municipio XIV; Monte Stallonara e Ponte Galeria nel Municipio XI; Castelverde nel Municipio VI; e Casale Nei nel Municipio III. Mentre le opere riguardano strade, marciapiedi, illuminazione pubblica e sistemi per la raccolta delle acque meteoriche. Con le somme derivanti dai ribassi d’asta, inoltre, che mediamente si attestano intorno al 25%, sarà possibile realizzare anche interventi di ristoro urbano, valorizzazione del decoro. Tra i servizi più richiesti dai residenti, ricorda la Regione Lazio: parchi giochi per bambini, aree riservate ai cani, arredi urbani, percorsi ciclopedonali e impianti di video sorveglianza. Gli interventi saranno scelti dai cittadini attraverso un percorso partecipato e secondo le disponibilità economiche residue.
Il bando di gara prevede un contratto quadro per tutti i piani di zona, in modo da aprire i cantieri entro il mese di settembre e completare le opere nel primo semestre del 2021.La gestione dei lavori sarà affidata alla società regionale Astral, che svolgerà la funzione di stazione appaltante:. «Queste opere – ha dichiara Massimiliano Valeriani, assessore regionale all’Urbanistica e alle Politiche abitative – sono attese da molti anni e permetteranno di rendere pienamente vivibili intere zone della città. Insieme ai residenti, inoltre, verranno scelti gli interventi di ristoro urbano per accrescere i servizi e migliorare la qualità del tessuto residenziale nelle periferie di Roma».
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(FN)