Definire una procedura uniforme per evitare disomogeneità tra i cittadini. Garantendo una corretta applicazione della normativa vigente per la determinazione univoca dei canoni di locazione degli alloggi di edilizia convenzionata e agevolata realizzati all’interno dei piani di zona. Evitando le sovrapposizioni tra le diverse norme legislative che hanno generato, in alcuni casi, disparità applicative. È l’obiettivo della direttiva stilata dal Dipartimento Programmazione e Attuazione urbanistica di Roma Capitale.
Il provvedimento, in particolare, prevede che il canone di locazione – indipendentemente dalla tipologia dell’intervento – non potrà essere superiore al limite percentuale del 4,5% del prezzo massimo di cessione, determinato e approvato secondo i criteri convenzionali e che in caso di intervento realizzato secondo uno specifico programma di finanziamento pubblico, si dovrà fare riferimento alla percentuale indicata dall’operatore nella domanda di partecipazione al bando di finanziamento, che in ogni caso, non potrà essere superiore alla predetta soglia.
Il provvedimento – si legge nella nota del Campidoglio «si inserisce nel complessivo lavoro dell’amministrazione di riportare alle primarie finalità pubbliche a cui devono puntare gli interventi di edilizia convenzionata e agevolata a tutela dei diritti dei cittadini».
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(FN)