L’accessibilità dei complessi architettonici e dei parchi, che ospitano opere d’arte, libri, documenti e reperti archeologici, rappresenta il riflesso di una visione dei Beni Culturali come patrimonio di tutti i cittadini, accolti e guidati lungo percorsi privi di ostacoli alla fruizione: per favorire il processo di adeguamento di musei, biblioteche e archivi, la Direzione generale Musei del Ministero della Cultura (MiC) ha emanato uno specifico Piano Strategico per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche (Decreto n. 534 del 19 maggio 2022).
A un anno dall’approvazione del provvedimento, che dispone l’avvio di PEBA in tutti i luoghi della cultura sul territorio nazionale, facciamo il punto sulle iniziative e sulle risorse messe in campo con la dottoressa Maria Rosaria Lo Muzio, funzionario-architetto Direzione generale Musei, Coordinatore programmazione Lavori Pubblici e Sicurezza. “Il Piano strategico che abbiamo approvato riguarda l’eliminazione delle barriere architettoniche negli istituti della cultura afferenti al MiC (musei, parchi archeologici, archivi, biblioteche) e va inteso come work in progress, nel senso che verrà aggiornato nel tempo in base al riscontro sui dati forniti dagli istituti che predispongono il Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA). Rispetto a quando siamo partiti, la situazione è molto cambiata: la maggior parte degli istituti ha approvato i PEBA e, infatti, a breve realizzeremo un aggiornamento del Piano”.
Il processo di “analisi delle problematiche relative alla disabilità nello specifico settore dei beni e delle attività culturali” inizia nel 2008 con l’istituzione di un’apposita commissione, che arriva a formulare delle Linee guida per il superamento delle barriere architettoniche nei luoghi di interesse culturale, con le quali si iniziano a valutare anche barriere “immateriali” e si identificano distinti livelli di fruibilità degli spazi (accessibilità, visitabilità, adattabilità).
Nel 2017 la Direzione generale Musei crea un Gruppo di lavoro incaricato di stilare provvedimenti “per il superamento delle barriere culturali, cognitive e psicosensoriali nei luoghi di cultura di competenza del Ministero per i beni e le attività culturali”: vengono quindi pubblicate nuove Linee guida (2018) per la redazione dei PEBA nei musei, complessi museali, aree e parchi archeologici, che, tra l’altro, assegnano ai Direttori la responsabilità di redigere i PEBA, con l’assistenza di tecnici e tenendo conto di eventuali PEBA di altri enti.
Il Piano Strategico del 2022 recepisce le disposizioni precedenti e le attualizza, agganciandole agli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), Missione 1, Componente 3, per l’Investimento 1.2 “Rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi per consentire un più ampio accesso e partecipazione alla cultura”.
Dal punto di vista della procedura, il Piano Strategico costituisce un riferimento generale rispetto al quale i singoli direttori devono attivarsi. “Proprio per questo, abbiamo pubblicato anche le cosiddette indicazioni operative, che contengono il minimo degli elaborati richiesti per approvare un PEBA all’interno di un istituto MiC; una specie di guida che consente ai direttori di valutare il prodotto offerto dai professionisti e, d’altra parte, indica ai professionisti i requisiti di base per qualificare un PEBA, visto che la normativa nazionale non include indicazioni chiare – infatti alcune Regioni si sono attivate con proprie linee guida”.
“Il Piano strategico è inserito all’interno del grande investimento 1.2 del PNRR, che ha stanziato 300 milioni di euro per l’accessibilità negli istituti della cultura italiani, quindi non solo afferenti al MiC, ma anche istituti pubblici non MiC e addirittura istituti della cultura privati. Nei mesi scorsi abbiamo bandito due gare, con due avvisi pubblici, uno per gli istituti pubblici non MiC e l’altro per i privati, in riferimento a progetti volti al superamento delle barriere architettoniche, sensoriali e cognitive. Al momento i lavori si stanno avviando: sono coinvolti anche gli istituti della cultura non MiC (per esempio, biblioteche regionali, musei civici) e c’è un tavolo aperto, una Conferenza Stato – Regioni, tramite la quale il Ministero della Cultura, da soggetto attuatore, si confronta con i rappresentanti delle Regioni”.
“In tutta Italia, dalla Sicilia alla Valle d’Aosta, stiamo gestendo 1065 progetti di accessibilità, di fruizione ampliata nei luoghi della cultura”, precisa la dottoressa Lo Muzio, che a fine giugno illustrerà il finanziamento del Piano Strategico PEBA nell’ambito di un convegno sull’accessibilità, alla presenza del Ministro della Cultura, ma anche di varie associazioni. “È una operazione mastodontica, che senza il PNRR non avremmo mai potuto realizzare”.
Per saperne di più:
Piano Strategico per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche,
Indicazioni Operative. Contenuti minimi per la redazione del PEBA nei musei e luoghi di cultura afferenti al MiC