Approvato dalla Giunta della Regione Lazio il primo provvedimento di identificazione delle Unità di pianificazione dello Spazio Marittimo del Lazio. L’obiettivo della delibera, proposta dall’assessorato allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Università, Ricerca, Start-Up e Innovazione, è di «non avere più – si legge in una nota regionale – un’area indistinta in cui è possibile svolgere molteplici attività senza uno specifico criterio ma uno spazio dotato di regole chiare pensate per rispettarlo al meglio e per garantirne un utilizzo efficace e sostenibile». Attraverso una pianificazione dell’utilizzo degli spazi marittimi, con zone dedicate ad alcune attività e non ad altre, altre a utilizzo misto e altre ancora riservate alla tutela del patrimonio culturale e naturale». Una condizione essenziale – sottolinea la Regione – per lo sviluppo duraturo e sostenibile della Blue Economy.
In sostanza, spiega ancora la nota, «la Regione Lazio partecipa al processo di Pianificazione dello Spazio Marittimo voluto dalle autorità europee e reso necessario dall’incremento progressivo di domanda di spazio marittimo per le molteplici attività e usi legati al mare. Con il provvedimento vengono identificate distinte aree dello spazio marittimo costiero laziale, differenziandole a seconda degli usi ai quali queste possono essere destinate, a seconda dei casi in via prioritaria, limitata o mista. Le tipologie di utilizzo dello spazio marittimo laziale previste dal provvedimento sono, in forma specifica o mista: aree destinate alla pesca, all’acquacoltura, al trasporto marittimo e portualità, alla protezione dell’ambiente e delle risorse naturali, all’attività turistica costiera e marittima, alla produzione di energia, all’estrazione di materie prime, alla tutela del paesaggio e del patrimonio culturale o, infine, aree a destinazione d’uso generica».
A titolo di esempio, ci sono aree come quella intorno a Ventotene e Santo Stefano e la zona delle secche di Tor Paterno (Roma – nella foto) per le quali è prevista in via prioritaria un’azione di tutela dell’ambiente, c’è poi una fascia di mare davanti alla costa nord della Regione che dovrebbe essere destinata alla produzione di energia, un settore dedicato all’acquacoltura nel Golfo di Gaeta e ampi spazi costieri nei quali è prevista come destinazione principale quella turistica. (FN)