NOTIZIE

Normativa
30 Maggio 2024

Codice Contratti: digitalizzazione, semplificazione, Rup, concorsi – Le richieste dei professionisti

Nel convegno organizzato dall’OAR, in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri di Roma prosegue il dialogo tra professionisti e ministero per la PA - Riflessione sui principi normativi e sulle criticità emerse - Videomessaggio del ministro Zangrillo

Piena interoperabilità tra piattaforme e banche dati affinché la digitalizzazione rappresenti uno strumento sempre più efficace a garantire efficienza e trasparenza dei processi. Chiarezza e certezza sulle procedure per rendere la semplificazione, anche dal punto di vista documentale, un volano di crescita e sviluppo, snellendo tempistiche e passaggi burocratici. Puntare alla qualità della progettazione, attraverso un crescente utilizzo di uno strumento come il concorso di progettazione. Rafforzare il ruolo dei professionisti, che con le loro competenze e il confronto quotidiano con l’applicazione delle regole ai casi concreti, possono fornire spunti, proposte e soluzioni per migliorare l’intero sistema degli appalti. Sono alcuni dei temi emersi nel corso dell’incontro «Codice Contratti, Digitalizzazione e semplificazione nella Pa – Dai principi del Codice alla figura del Rup», evento organizzato dall’Ordine degli Architetti di Roma, in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri di Roma, lo scorso 28 maggio alla Casa dell’Architettura.

L’appuntamento, con il coordinamento scientifico di Alessandro Panci, presidente OAR, è stato un passaggio importante nel percorso di dialogo tra gli stessi ordini professionali e il Governo – in particolare con il ministero per la Pubblica Amministrazione, con la partecipazione (con un videomessaggio) del ministro, Paolo Zangrillo, e del consulente per la semplificazione, Diego Sozzani – ma anche di confronto con rappresentati di istituzioni con un ruolo cruciale per la definizione e il funzionamento del sistema, dal Consiglio di Stato all’Agenzia del Demanio. Presenti presidenti e consiglieri di diverse federazioni ed ordini provinciali degli architetti, che hanno 

L’incontro sul nuovo Codice dei Contratti, ha spiegato Alessandro Panci, presidente dell’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia, «fa parte di un percorso di dialogo intrapreso tra professionisti e Ministero della Pa per approfondire aspetti e questioni connesse al testo normativo ma anche per fare emergere dubbi, criticità e suggerimenti nell’ottica di migliorare, anche attraverso specifiche proposte emendative, le norme in vigore. La giornata di oggi, in particolare, nasce dalla collaborazione tra OAR e Ordine degli Ingegneri di Roma, e che vede la partecipazione dei presidenti di diversi ordini degli architetti provinciali a illustrare, nel concreto, cosa accade nell’applicazione del Codice nei territori». Tra le tematiche al centro dell’attenzione, per quanto riguarda i professionisti, ha ricordato Panci – «ci sono la digitalizzazione di archivi e procedure da parte della Pa, le difficoltà legate alla necessità di operare su piattaforme diverse, la figura del Rup, l’applicazione delle regole per le certificazioni, la gestione del Bim, ma anche l’opportunità di puntare il più possibile sui concorsi di progettazione, strumento che sosteniamo in quanto unica procedura di gara prevista dal Codice che offre garanzia in termini di qualità del progetto». Gli spunti, i suggerimenti, le riflessioni emerse nel corso della giornata, ha sottolineato il presidente OAR, «saranno raccolti e portati all’attenzione del ministero»

A rimarcare l’intenzione a proseguire il dialogo con i professioni è stato lo stesso ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, in un videomessaggio realizzato appositamente per il convegno. «Si tratta di un confronto molto rilevante, con cui condividere considerazioni su temi di grande attualità e interconnessi tra loro come digitalizzazione e semplificazione, elementi strategici per la Pa, per la cui innovazione c’è bisogno di procedure sempre più efficienti, allo scopo di innescare meccanismi virtuosi». In termini di impostazione, ha ribadito il ministro «occorre dare stabilità e certezze alle imprese»: per questo, in riferimento al tema dei controlli, «si è passati da una logica del sospetto preventivo a un sistema di controllo successivo con l’obiettivo di rimuovere duplicazioni nelle attività di verifica». Tra i punti cardine Zangrillo ha segnalato la «disponibilità del fascicolo informatico d’impresa, la digitalizzazione e semplificazione degli sportelli unici, l’obiettivo della piena interoperabilità delle banche dati, la tempestività nelle gestione delle pratiche, l’omogeneità nella gestione stessa». La sfida più grande, ha poi aggiunto, «è quella di innovare la Pa non solo da punto di vista tecnologico, ma soprattutto sul piano culturale e organizzativo: non bastano tecnologie avanzate ma occorre guidare il capitale umano verso le trasformazioni, investendo anche nella leva formativa». Si tratta, ha concluso, di un «percorso ambizioso che ci deve vedere tutti protagonisti e al quale i professionisti possono offrire, con la loro professionalità ed esperienza sul campo, spunti e suggerimenti di cui faremo tesoro. Temi complessi come innovazione e semplificazione richiedono un confronto costante che dovremmo continuare ad alimentare con incontri, lavoro di squadra, capacità di ascolto, sinergie per rendere la Pa efficiente, attrattiva, competitiva, e più vicina alle aspettative dei professionisti».

Un quadro sulle principali novità del Codice dei Contratti in vigore dal gennaio 2024 è stato fatto da Fabrizio Averardi Ripari, dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Roma, nella sua relazione condivisa con il presidente OIR, Massimo Cerri (che non ha potuto essere presente all’evento). Innanzitutto, «la gestione delle gare pubbliche per cui diventa obbligatorio l’utilizzo di piattaforme digitali certificate, messe a disposizione (nel caso di amministrazioni non dotate di propri sistemi di approvvigionamento digitale) da altri soggetti, stazioni appaltanti, centrali di committenza, soggetti aggregatori. L’interoperabilità tra piattaforme certificate e servizi infrastrutturali centralizzati rappresenta il presupposto per la comunicazione elettronica, lo scambi e il riuso dei dati della Pa». Altre novità rilevanti sono «il fascicolo virtuale dell’operatore economico predisposto da Anac, strumento per l’accesso alle informazioni per la verifica del possesso dei requisiti per la partecipazione agli appalti; e la specifica fase della pubblicazione in cui a garantire la pubblicità degli atti di gara è sempre Anac con la sua banca dati che trasmette informazioni all’ufficio pubblicazioni dell’Unione europea». In questo quadro, ha inoltre osservato Averardi Ripari, «assistiamo anche alla trasformazione del ruolo del Rup, che da responsabile unico del procedimento diviene responsabile unico del progetto: non è solo una questione di termini ma testimonia, seguendo il principio del risultato, come l’obiettivo del nuovo Codice non sia la realizzazione di un procedimento amministrativo ma di un progetto. Nelle intenzioni del legislatore il Rup diventa un project manager, diffusore di conoscenza e competenze: ciò implica per le Pa l’onere di individuare soggetti dotati delle competenze necessarie».

Particolarmente interessanti le relazioni che si sono susseguite nel corso della giornata con – tra l’altro – gli approfondimenti sulla genesi e sui principi del nuovo Codice dei Contratti da parte di Claudio Contessa, presidente di Sezione del Consiglio di Stato, coordinatore della Commissione per l’elaborazione del nuovo Codice; o con il resoconto dell’esperienza in atto dell’Agenzia del Demanio di Massimo Babudri, direttore della Direzione Servizi al Patrimonio dell’agenzia.

Interoperabilità tra banche dati e le piattaforme, tempistiche certe, centralità della progettazione e la necessità di fare in modo che i professionisti, il cui ruolo è fondamentale, non siano più l’anello debole del processo: sono alcuni delle parole chiave, dei temi e delle osservazioni emerse dalla tavola rotonda che ha riunito presidenti, consiglieri e coordinatori di Federazioni e Ordini provinciali degli Architetti (qui, nella locandina, tutti i partecipanti all’evento LINK), i quali hanno declinato le loro riflessioni su criticità e possibili soluzioni nelle esperienze concrete dei diversi territori. Claudia Ricciardi, consigliere OAR con delega ai concorsi, ricordando la piattaforma telematica CAN Competition Architecture Network, realizzata e messa a disposizione dall’OAR per favorire e gestire le procedure concorsuali, ha sottolineato, in particolare, la necessità di chiarezza per l’applicazione di procedure che mettano al centro la qualità, come il concorso di progettazione, strumenti di cui le città del futuro non possono prescindere». Proposte e suggerimenti da parte degli ordini professionali – come detto – saranno raccolti e portati all’attenzione del Ministero per la Pa, anche in vista di un percorso di correttivi e modifiche al Codice dei Contratti. (FN)

di Francesco Nariello

PHOTOGALLERY

TAG

ATTIVITÀ

DELL'ORDINE

POLITICA

DELL'ORDINE