Le opportunità connesse ai grandi eventi programmati nei prossimi anni a Roma – dal Giubileo 2025 al Giubileo straordinario del 2033, fino alla possibilità di ospitare Expo 2030 -, le infrastrutture da sviluppare a supporto della viabilità e dei collegamenti con le periferie, le potenzialità del Pnrr e la disponibilità del sistema bancario e degli investitori istituzionali, l’analisi del tessuto socioeconomico. Sono i temi – di massima rilevanza quando di parla delle prospettive di sviluppo per la Capitale, e non solo, nel prossimo decennio – che sono stati al centro del convegno «Roma Quale Futuro – Prospettive del settore immobiliare», organizzato dall’Ordine dei Commercialisti (Odcec) di Roma, lo scorso 7 marzo, presso la propria sede in Piazzale delle Belle Arti: una occasione di confronto tra rappresentanti di professionisti, istituzioni, operatori, sistema bancario sulle prospettive per un settore trainante per la Capitale: dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile all’Agenzia delle Entrate, dai costruttori (Ance) agli albergatori (Federalberghi). Tra i relatori il presidente dell’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia, Alessandro Panci.
A introdurre il convegno è stato il presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Roma, Giovanni Battista Calì, sottolineando «l’importanza di monitorare, sotto tutti i punti di vista, un settore chiave per lo sviluppo della città come quello immobiliare». Per la Capitale – ha aggiunto – «sarà un successo anche solo cogliendo alcune delle principali opportunità che si presenteranno nei prossimi anni: a partire da Giubileo 2025 ed Expo 2030, ma anche considerando la corsa all’assegnazione dell’autorità comunitaria antiriciclaggio, la messa a frutto dei fondi Pnrr per Roma Capitale, fino allo stadio della Roma. Per farlo, tuttavia, tutti i soggetti coinvolti sono chiamati a fare squadra».
Uno degli strumenti messi in campi per tenere alta l’attenzione sul settore immobiliare, «che a Roma ha un peso storicamente importantissimo, anche considerando l’indotto in termini di appalti, manutenzioni, restauri ad esso connesso», sarà il nuovo Osservatorio Immobiliare Odcec di Roma, presieduto da Gottardo Casadei, tenuto a battesimo proprio in occasione del convegno. «I grandi eventi internazionali hanno un grandissimo impatto sullo sviluppo delle città – ha detto -. Su questo fronte possiamo basarci sull’esperienza fatta con Expo Milano 2015 che ha avuto due effetti primari: da una parte, infatti, la città è stata rigenerata e, dall’altra, si è prodotta ricchezza per l’intero sistema Paese. Per le sfide del futuro di Roma non potranno mancare due elementi fondamentali: tempismo e capacità di realizzazione. Occorre concretezza e l’Osservatorio appena lanciato, in quest’ottica, punta ad divenire un catalizzatore di attenzione».
In vista degli investimenti che stanno arrivando nella Capitale, «come mai negli ultimi trent’anni – ha detto il presidente dell’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia, Alessandro Panci – dobbiamo interrogarci e capire qual è il nostro obiettivo. In un momento in cui il Pnrr ci spinge a considerare prioritaria la capacità di ‘spendere tanto e in poco tempo’, come architetti ci teniamo invece a sottolineare l’importanza di ‘spendere bene’, puntando sulla qualità di opere che, alla fine, resteranno a incidere sulle nostre vite. In questo senso crediamo molto nella possibilità di programmare nel modo migliore in vista dell’opportunità rappresentata da Expo 2030. A differenza di quanto accaduto Milano, nel caso di Roma qualsiasi piano di interventi riguarderebbe prevalentemente aree di carattere pubblico, con la necessità di tenere insieme interessi di diversa natura. Oggi, con Milano sempre più satura, si guarda alla Capitale come occasione per la rigenerazione di tessuti e frange urbani».
Per stimolare riflessioni e azioni in quest’ottica «l’OAR promuove la nascita di un Urban Center come spazio pubblico aperto a tutti e punto di riferimento per mettere a frutto le opportunità per la Capitale: troppo spesso la città ha subito le trasformazioni, ora è tempo di pensare e volerle». Lo stesso Panci ha poi illustrato per proposte raccolte dall’OAR – che ha curato il tavolo urbanistica ed edilizia per la candidatura di Roma – attraverso la call «Da Città Eterna a Città Exponenziale – Una Visione per Roma», rivolta agli iscritti all’Ordine per stimolare la presentazione e di proposte e idee di sviluppo per Expo 2030, e focalizzata su quattro temi principali: sviluppo di Tor Vergata (area che ospiterebbe la manifestazione), progetti per i turismo, un rinnovato disegno urbano mirato a far coesistere istanze sociali e nuove forme di architettura, mobilità e spazi sostenibili e innovativi tra centro e periferie.
Gli investimenti previsti sul territorio romano connessi alla mobilità – in particolare legate all’ambito ferroviario (la cosiddetta «cura del ferro») – e alla riqualificazione di aree urbane, con impatto anche sul fronte del mercato immobiliare, sono stati illustrati da Enrico Maria Pujia, capo Dipartimento per la programmazione strategica, i sistemi infrastrutturali, le infrastrutture di trasporto a rete, e i sistemi informativi statistici del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili. Gli interventi indicati hanno spaziato dalla chiusura anello ferroviario di Roma alle operazioni di rigenerazione urbana nelle zone di Tiburtina, Trastevere, Tuscolana, fino alla riqualificazione urbana e funzionale del Nodo Termini e di Piazza dei Cinquecento.
Tra gli altri relatori, Carmela Vessia, di Agenzia delle Entrate – Upt Roma si è soffermata sull’andamento dei valori immobiliari (con un possibile parallelismo con l’evoluzione. Delle quotazioni registrate a Milano e provincia dopo l’Expo 2015); il notaio Luca Domenici ha parlato della normativa sugli spazi a parcheggio; mentre Giuseppe Roscioli, presidente Federalberghi si è focalizzato sull’evoluzione dell’ospitalità a Roma. (FN)