Dal Colosseo alla Basilica di San Pietro, passando per la Fontana di Trevi fino al Padiglione di Barcellona di Mies Van der Rohe, il travertino scavalla i secoli e rimane tra le pietre predilette dei progettisti.
Proprio Louis Vuitton ha scelto il Salk Institute, monumentale centro di studi biologici di Louis Kahn (La Jolla, California) con il suo iconico cortile in travertino come sede della sfilata Cruise 2023.
Una pietra naturale calda e discreta utilizzata da secoli come materiale da costruzione con ottime prestazioni isolanti (termiche ed acustiche) e, se trattato e lucidato, con alto valore decorativo.
Presente in una moltitudine di varietà, è resistente all’usura, alle escursioni termiche ed agli agenti atmosferici e chimici, rendendola estremamente indifferente al tempo e bisognosa di scarsa manutenzione.
Temperatura, contesto e inserimento di particelle, la rendono mutevole, caratteristica che ben si presta alle diverse connotazioni progettuali, dall’antico al moderno.
Così l’Ordine Architetti PPC di Roma dedica un ciclo di convegni sull’impiego del Travertino Romano in Architettura dall’antichità ai giorni nostri, per illustrarne tecniche di estrazione e lavorazione, trattamenti protettivi delle superfici e nuove tecnologie d’avanguardia per la realizzazione del progetto di architettura e design.
Coinvolti anche il Centro di Valorizzazione del Travertino Romano, Unindustria, il Sindaco di Tivoli ed imprenditori locali che portano avanti una pianificazione regionale di settore e il suo posizionamento nei mercati internazionali, come opportunità di rigenerazione del territorio e di sviluppo di un turismo industriale complementare ai monumentali siti Unesco circostanti.
Una panoramica, dunque, che coinvolge a pieno titolo l’antico distretto estrattivo del Lapis Tiburtinus, oggi conosciuto come Travertino Romano. E’ infatti nella pianura di Tivoli che la soluzione calcarea ha avuto il tempo di sedimentarsi, lontano da acque sorgive o correnti che ne impedirebbero la formazione.