Si aggiudica il prestigioso premio “La mia ʻarteʼ per cambiare il mondo” nella sezione progetto editoriale, il volume “Lina Bo. 1940-1946. Lina Bo [Bardi ] in Italy” di Sarah Catalano.
Il libro – che indaga la biografia e l’opera di Lina Bo Bardi (Roma 1914 – San Paolo 1992), oggi riconosciuta tra i maggiori interpreti dell’architettura internazionale del secondo Novecento – è stato pubblicato dall’Ordine degli Architetti di Roma e Provincia nel novembre 2022, in occasione del progetto culturale “Lina Bo Bardi: una memoria che appartiene al nostro futuro”, organizzato con il contributo della presidenza del Consiglio dei ministri – Struttura di missione per la valorizzazione degli anniversari nazionali. Un progetto declinato, tra l’altro, in un convegno internazionale e due mostre, tenutisi presso il complesso monumentale dell’Acquario Romano, sede dell’OAR.
La premiazione avverrà il 6 giugno alle ore 19 a Villa Filippina a Palermo, nell’ambito della manifestazione “Una Marina di libri 2024”, il festival del libro che si tiene annualmente nel capoluogo siciliano.
Il volume – come spiega Sarah Catalano – «prende in considerazione una parte poco indagata della traiettoria di vita di Lina Bo Bardi, ovvero i suoi esordi in Italia tra Milano e Roma, portando alla luce il lavoro di una tra le prime donne laureate in architettura in Italia, che ha mosso i suoi primi passi nel mondo dell’architettura allo scoppiare del Secondo conflitto mondiale, affrontando le molteplici difficoltà insite nel cercare di immaginare e costruire il proprio futuro come architettrice in un ambiente tradizionalmente maschile, intriso di patriarcato e valori fascisti, in un periodo di guerra e distruzione».
«Il libro, sostanziato da una quindicinale ricerca archivistica e bibliografica – prosegue l’autrice -, porta alla luce un lavoro intenso di progettazione e illustrazione, che contiene in nuce in modo sorprendente molteplici elementi di quello che Lina Bo Bardi realizzerà in Brasile. Disvelare chi fosse Lina Bo, prima di diventare Lina Bo Bardi, è uno degli obiettivi della pubblicazione, insieme a quello di comprendere le origini della sua poetica architettonica e del suo approccio al progetto inteso in modo ampio e trasversale».
«D’altronde – chiosa Catalano – portare nuova consapevolezza nell’ambito della storia dell’architettura, restituire i tasselli mancanti di una storia da riscrivere, dando giusto rilievo alle figure femminili è un compito necessario, che si impone nella società attuale e che deve servire alle nuove generazioni per immaginare il proprio futuro fatto di uguaglianza nelle diversità e specificità».
Il premio “La mia ‘arte’ per cambiare il mondo” si inserisce all’interno della rassegna “Arte e consapevolezza… nuove politiche, estetiche, etiche, ecologie, spiritualità per cambiare il mondo”, curato da Anghelos Centro Studi sulla comunicazione insieme al corso di laurea in Architettura dell’Università di Palermo, al Polo territoriale universitario di Agrigento, al Corso di laurea in Architettura dell’UniKore di Enna, all’Accademia Belle Arti Palermo, all’Ordine degli Architetti Palermo, alla Settimana delle Culture, all’Inarch Sicilia, ad Anisa (Associazione nazionale insegnanti storia dell’arte) e al Comune di Palermo – assessorato alla Cultura.