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21 Luglio 2023

Architettura e letteratura: dal centenario della professione all’anniversario della nascita di Italo Calvino

Un’atmosfera lounge ed onirica ad AcquAria23 |Città invisibili, la rassegna che dal 20 luglio al 5 agosto 2023 abita l’Acquario Romano, sede dell’Ordine degli Architetti PPC di Roma.

Nella serata inaugurale un omaggio ai Cent’anni della professione di architetto, ma anche al centenario della nascita di Italo Calvino, con un video mapping emozionale dal titolo PRO ARCH (professione architetto, per l’architettura…), ideato dall’art director Riccardo Bocchini Architetto in collaborazione la visual designer Flavia Bocchini.

La facciata dell’Acquario Romano si veste quindi di immagini, colori e forme, ad inneggiare i grandi maestri dell’architettura italiana, i loro segni, le loro idee e la loro concezione di estetica.

Da Renzo Piano con l’Auditorium Paganini a Parma ed Adalberto Libera con il Palazzo dei Congressi a Roma, fino a Carlo Scarpa con il Memoriale Brion a Treviso e Gió Ponti con il Grattacielo Pirelli a Milano.

Ed ancora Marcello Piacentini con il Piano Urbanistico dell’Eur a Roma, Paolo Portoghesi con Le Dalie a Roma, Giuseppe Terragni con la Casa Rustici a Milano, Ettore Sottsass con il tavolo Pierre, Giuseppe Pagano con il padiglione Parco Sempione a Milano, Pierluigi Nervi con il Palazzetto dello Sport a Roma, Luigi Moretti con gli edifici della Esso e SGI a Roma, Gae Aulenti con il rifacimento dell’arredo urbano di Piazza Cadorna a Milano, Vittorio Gregotti con il Tetro Arcimboldi a Milano, Aldo Rossi con la Città Analoga, Lina Bo Bardi con la Bowl Chair e Bruno Zevi con la Rivista l’Architettura.

Una panoramica dell’architettura moderna italiana per celebrare le diverse declinazioni di Città Invisibili, immaginate e spesso realizzate nelle opere architettoniche di questi progettisti.

Un intreccio di architettura e letterature che si intrecciano nell’alternarsi di visual design, sublimate da una sapiente playlist musicale.

Da le Città Invisibili di Italo Calvino:

Le città e la memoria

Impersonificata nelle figure femminili di Diomira, Isidora, Zaira, Zora, Maurilia

“… i palazzi hanno scale a chiocciola, nella piazza il muretto dei vecchi che guardano passare la gioventù. I desideri sono già ricordi. Diverse città che si succedono nel tempo sopra lo stesso suolo nascono e muoiono senza essersi conosciute…”

Le città e il desiderio

Impersonificata nelle figure femminili di Dorotea, Anastasia, Despina, Fedora, Zobeide

“… la città appare come un tutto in cui nessun desiderio va perduto e di cui tu fai parte, e poiché essa gode tutto quello che tu non godi, a te non resta  che abitare questo desiderio ed esserne contento, … un’oasi di acqua dolce all’ombra, seghettata delle palme…”

Le città e i segni

Impersonificata nelle figure femminili di Tamara, Zirma, Zoe, Ipazia, Olivia

……. ogni uomo porta con se nella mente una cittá fatta di differenze, una cittá senza figure e senza forma, ma tutte costruzioni riconoscibili. ……Il viaggiatore gira con mille dubbi non riuscendo a distinguere i punti della cittá, tutto si mescola nella mente. È il luogo dell’esistenza indivisibile……La menzogna non é nel discorso é nelle cose……

Le città sottili

Impersonificata nelle figure femminili di Isaura, Zenobia, Armilla, Sofronia, Ottavia

“… Le città si dividono in due: quelle che continuano attraverso gli anni e le mutazioni, a dare la loro forma ai desideri e quelle in cui i desideri o riescono a cancellare la città o ne sono cancellati … si compone di due mezze città, una fissa l’altra provvisoria, quando il tempo della sua sosta è finito la schiodano la smontano e la portano via… La città fissa quella dei tirassegni e giostre, è quella della giostra con la raggiera di catene, dell’ottovolante, il pozzo della morte, la cupola del circo. Quella mobile é di pietra marmo e cemento, con la banca, gli opifici, il mattatoio la scuola e tutto il resto. Ogni anno viene smontata tutta la parte mobile, frontoni di marmo, muri in pietra …”

Le città e gli scambi

Impersonificata nelle figure femminili di Eufemia, Cloe, Eutropia, Ersilia, Smeraldina

“Città dove si scambia la memoria ad ogni solstizio e a ogni equinozio… le persone passano per le vie e non si conoscono. Qualcosa corre tra loro, uno scambiarsi di sguardi come linee che collegano una figura all’altra… Sotto il tendone del bazar o nella piazza ad ascoltare la banda, si consumano incontri, seduzioni, amplessi, orge, senza che si scambi una parola, senza che ci si sfiori con un dito, quasi senza alzare gli occhi. Se uomini e donne cominciassero a vivere i loro effimeri sogni la giostra delle fantasie si fermerebbe… Combinando i diversi percorsi in superficie o sopraelevati ogni giorno si ha lo svago di andare nei medesimi luoghi sempre diversamente…”

Le città e gli occhi

Impersonificata nelle figure femminili di Valdrada, Zemrude, Bauci, Fillide, Moriana

“… Due città una dritta sopra il lago ed una riflessa e capovolta. Lo specchio accresce il valore alle cose ora lo nega. Nulla è simmetrico tutto è inverso in ogni punto… è l’umore di chi guarda che da la sua  forma…… In ogni suo punto la città offre sorprese alla vista…”

Le città e il nome

Impersonificata nelle figure femminili di Aglaura, Leandra, Pirra, Clarice, Irene

“… sia quella che si dice, sia quella che si vede, sono cambiate, ma ciò che era eccentrico è diventato usuale, stranezza quello che passava per norma. La città che dicono ha molto di quel che ci vuole per esistere, mentre la città che sì esiste al suo posto, esiste meno……Una è la città in cui si arriva la prima volta l’altra quella che si lascia per non tornare…”

Le città e i morti

Impersonificata nelle figure femminili di Melania, Adelma, Eusapia, Argia, Laudomia

“…Forse è la città dove si arriva morendo ed ognuno ritrova le persone che ha conosciuto….perché il salto dalla vita alla morte sia meno brusco, gli abitanti ne hanno costruita un’identica ma sottoterra. Sarebbero stati i morti a costruire quella di sopra, non c’è più modo di sapere nelle città gemelle quali sono i vivi e quali i morti…”

Le città e il cielo

Impersonificata nelle figure femminili di Eudossia, Bersabea, Tecla, Perinzia, Andria

“… Le figure si ripetono lungo linee simmetriche lungo linee rette e circolari con colori splendenti. Ogni luogo del tappeto corrisponde un luogo della città. Schema geometrico in ogni suo dettaglio … Uno dei due oggetti, ha la forma che diedero gli dei al cielo stellato e le orbite su cui ruotano i mondi, l’altro ne è un approssimativo riflesso, come ogni opera umana… Avrebbe rispecchiato l’armonia del firmamento…””

Le città continue

Impersonificata nelle figure femminili di Leonia, Trude, Procopia, Cecilia, Pentesilea

“…ci si chiede se la vera passione sia il godere delle cose nuove e diverse, o non piuttosto l’espellere, l’allontanare da se, il mondarsi d’una ricorrente impurità…..più si espelle roba, più se ne accumula…”

Le città nascoste

Impersonificata nelle figure femminili di Olinda, Raissa, Marozia, Teodora, Berenice

“…quel punto non resta lì: dopo un anno lo si trova grande come un mezzo limone, poi un fungo…ed ecco che diventa una città a grandezza naturale…una città che si fa largo in mezzo alla città di prima e la spinge verso fuori…”

di Giulia Villani

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