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20 Gennaio 2025

Urban Center Metropolitano, il racconto del concorso. Al via la mostra dei progetti

Alla Casa dell’Architettura l’evento che ha riunito tutti i soggetti coinvolti nella procedura concorsuale bandita da Risorse per Roma con Roma Capitale e Città metropolitana in collaborazione con l’OAR e realizzato sulla piattaforma CAN - Presenti i progettisti classificatisi ai primi tre posti della graduatoria - Inaugurata l’esposizione dei progetti

Uno spazio flessibile in cui Roma sarà raccontata nel suo percorso di sviluppo, dalle trasformazioni urbane avvenute nei secoli alle grandi sfide del presente e – soprattutto – del futuro, coniugando architettura e tecnologia anche attraverso la possibilità di entrare in ambienti immersivi. Sono alcuni dei segni distintivi del progetto vincitore del concorso di progettazione per l’allestimento degli spazi dell’Urban Center Metropolitano di Roma – che avrà sede in Viale Manzoni 34, a Roma, nell’edificio che ospita l’Istituto Scolastico tecnico industriale Galileo Galilei -, bandito da Risorse per Roma con Roma Capitale e Città Metropolitana in collaborazione con l’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia, ed espletato sulla piattaforma CAN – Competition Architecture Network messa a disposizione dall’OAR.

A illustrare l’iter e gli esiti della procedura concorsuale, dando la parola a tutti i protagonisti, è stato il convegno «Concorso Urban Center Metropolitano» – con il coordinamento scientifico di Claudia Ricciardi, consigliera OAR e delegata ai concorsi – che si è svolto lo scorso 17 gennaio alla Casa dell’Architettura. Hanno partecipato all’evento, come detto tutti i soggetti coinvolti: da Roma Capitale – in particolare con il Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica (Dpau) -, Risorse per Roma (stazione appaltante) e Città Metropolitana al Rup del concorso, fino ai progettisti che si sono classificati nelle prime tre posizioni della graduatoria. A chiusura dell’evento è stata inaugurata, presso la sala Monitor P della Casa dell’Architettura, la mostra «Concorso Urban Center Metropolitano» – a cura di Area concorsi OAR e visitabile fino al prossimo 5 febbraio – che raccoglie le proposte progettuali presentate.

Il convegno è stato introdotto e moderato da Lorenzo Busnengo, consigliere OAR delegato ai rapporti istituzionali, che ha sottolineato come la giornata sia stata l’occasione per presentare gli esiti di un ulteriore concorso progettazione supportato dall’Ordine degli Architetti di Roma «con l’obiettivo di rendere questa procedura uno strumento ordinario attuativo degli interventi di trasformazione della città». Anche la progettazione dell’allestimento degli spazi interni ed esterni  dell’edificio di Viale Manzoni, che ospiteranno il nuovo Urban Center, ha potuto fare perno sui principi di trasparenza, apertura e democraticità garantiti dallo strumento concorsuale, che consente la più ampia partecipazione, senza la richiesta di particolari requisiti, portando avanti la massima qualità nelle trasformazioni della nostra città». Busnengo ha inoltre ricordato l’impegno dell’OAR sul fronte concorsi – a partire dall’attività dell’Area Concorsi coordinata dalla consigliera delegata Claudia Ricciardi -, anche attraverso la messa a disposizione della piattaforma CAN, «sulla quale sono stati espletate le procedure per importanti opere che spaziano dal centro di Roma – come la passeggiata archeologica dei Fori Imperiali o il Museo della Scienza – alle aree più periferiche, come il concorso per la Sala prove del Teatro dell’Opera, la prima procedura bandita sulla piattaforma OAR promossa da un privato e che prevede la realizzazione di opere a scomputo». CAN, ha infine ricordato il consigliere, «ha ottenuto lo scorso novembre la certificazione Agid, (l’Agenzia per l’Italia Digitale) relativa alle piattaforme di approvvigionamento digitale».

A sottolineare invece l’attività portata avanti dall’Ordine di Roma per favorire la nascita dell’Urban Center Metropolitano è stato Francesco Aymonino, vice presidente OAR e coordinatore della Commissione Urban Center OAR: «Potrà essere il luogo dove finalmente potranno incontrarsi tutte le progettualità romane, dove le istituzioni possano confrontarsi per costruire visioni sul futuro di Roma. La Capitale ha uno straordinario bagaglio di esperienze, di progettualità, di associazioni – anche nei quartieri più estremi – che stanno facendo un grandissimo lavoro sui territori. Spesso queste esperienze non sono conosciute: l’Urban Center dovrà essere il luogo dove finalmente tutta questa progettualità diventi patrimonio comune». L’OAR, ha infine ricordato il vice presidente – ha promosso la procedura concorsuale per l’Urban Center, una delle rare occasioni in cui un progetto di allestimento è stato messo a concorso».

Le istituzioni coinvolte e l’iter del concorso

Per Elena Andreoni, dell’assessorato capitolino all’Urbanistica e coordinatrice tecnico organizzativa dell’Urban Center Metropolitano-Roma Capitale, il convegno «racconta uno snodo importante nel processo di costruzione dell’Urban Center: il concorso – che è stato gestito tramite la piattaforma telematica dell’OAR – ha infatti consentito di individuare il progetto migliore per l’allestimento degli spazi, il quale è in corso di attuazione visto che è stata già avviata la gara per la realizzazione degli interventi e si punta all’apertura entro il 2025. La città di Roma – ha poi aggiunto Andreoni – «attende un Urban Center da tantissimi anni e finalmente, grazie a una sinergia tra le diverse istituzioni e l’Ordine degli Architetti, riusciamo a costruire qualcosa di importante non soltanto per comunicare e raccontare i progetti che sta portando avanti l’amministrazione a scala metropolitana, ma anche per individuare nuovi percorsi partecipativi e per riuscire a immaginare degli strumenti di innovazione da portare all’interno delle amministrazioni».

A fare un punto sull’immobile – in Viale Manzoni 34, a Roma, nell’edificio che ospita l’Istituto Scolastico tecnico industriale Galileo Galilei in cui sorgerà il nuovo Urban Center è stato Massimo Piacenza, Direttore Dipartimento Pianificazione strategica e governo del territorio di Città Metropolitana: «L’immobile, di nostra proprietà – ha detto -, è stato restaurato a partire dal 2010-11, quando finanziammo lavori che lo hanno portato allo stato attuale. È un luogo quasi ideale per ospitare l’Urban Center Metropolitano, sia per le caratteristiche tipologiche – storiche e architettoniche – sia per la logistica, essendo vicino alle linee metro, alla stazione Termini, all’Ordine degli Architetti e ad altri siti di interesse come Villa Altieri».

L’iter concorsuale è stato raccontato Claudio Zeri, di Risorse per Roma, Rup fase concorsuale e gara: dalla pubblicazione del bando all’incarico al vincitore per la redazione del progetto esecutivo per l’allestimento dell’Urban Center Metropolitano (spazio esterno di 462 mq ed interno: totale di 838 mq). Un passaggio complesso, quest’ultimo – ha detto – «in quanto ha coinvolto discipline diverse, settori specifici e molte caratteristiche di innovazione su un tema in fase di sperimentazione come l’urban center quale strumento di divulgazione e comunicazione». Alla fine dello scorso anno, ha poi rivelato, «abbiamo validato il progetto esecutivo e ora stiamo procedendo allo sviluppo della gara per l’affidamento dei lavori».

La parola ai progettisti

Spazio ai progettisti per illustrare i progetti che si sono classificati nei primi tre posti della classifica. Il progetto vincitore è stato raccontato da Raffaele Semonella, di Matrice Architetti, giovane studio con base ad Aversa, in provincia di Caserta. Il nostro progetto – ha spiegato l’architetto – punta a dare a Roma «quel museo dello sviluppo metropolitano che hanno tante grandi città europee, come – ad esempio – Barcellona, Parigi, Milano. Ora anche Roma ha questa possibilità». L’Urban Center sarà caratterizzato da «uno spazio molto flessibile. Sarà sviluppato in due poli e avrà la possibilità – attraverso delle enormi pannellature – di rendere l’ambiente totalmente immersivo. La città di Roma sarà raccontata attraverso la tecnologia, le trasformazioni urbane avvenute nei secoli sulla città avranno la possibilità di essere illustrate in questi grandissimi spazi immersivi, raccogliendo quella che è oggi la sfida di coniugare l’architettura con l’innesto della tecnologia». 

Qui Raffaele Semonella racconta il progetto vincitore

Hanno partecipato al convegno anche gli studi di progettazione che si sono aggiudicati il secondo e il terzo premio del concorso – rispettivamente Fabric Studio Associato di Milano e Giammetta Architects srl  di Roma -, che hanno presentato i propri progetti.

Raffaella Razzini di Fabric Studio Associato racconta in un breve video il progetto secondo classificato

Gianluigi Giammetta di Giammetta Architects srl parla del progetto terzo classificato

Dibattito e conclusioni

Alla tavola rotonda che ha seguito il racconto dei progetti finalisti hanno partecipato, offrendo il proprio contributo in termini di spunti di riflessione, Francesco Nazzaro, capo di Gabinetto – Città metropolitana di Roma Capitale e Paolo Orneli, amministratore unico Risorse per Roma. Amedeo Schiattarella, architetto e presidente Comitato Scientifico Urban Center Metropolitano, il quale ha sottolineato la qualità dei progetti presentati nell’ambito del concorso e l’importanza dell’Urban Center per la Capitale: «Quello su cui puntiamo – ha poi rimarcato – è che diventi il punto di incontro tra il passato, il presente e soprattutto il futuro della città. Luogo di riflessione capace di attivare processi utili alla trasformazione urbana in termini di qualità e bellezza»

Cristina Michetelli, delegata al Bilancio e Patrimonio della Città Metropolitana di Roma Capitale ha sottolineato la valenza di «aver concepito l’Urban Center – soggetto che mancava ad una Capitale come Roma – in un ambito metropolitano, in quanto serve a mettere in connessione Roma con gli altri 120 comuni presenti sul territorio, che rappresentano una realtà molto variegata: dal mare alle colline fino alla parte archeologica, con due grandi infrastrutture come il Porto di Civitavecchia e l’Aeroporto di Fiumicino. Si tratta di un progetto di ampio respiro in cui vogliamo mettere in relazione non solo la crescita architettonica della città o il futuro sviluppo urbanistico, ma inserire la crescita anche culturale e inclusiva della città, soprattutto in riferimento alle zone più sofferenti».

A tirare le somme e concludere la giornata, prima di lasciare spazio all’inaugurazione delle mostra che raccoglie i progetti presentati per il concorso, è stato il presidente OAR, Alessandro Panci, che ha messo in luce – da una parte – l’importanza di ricorrere ai concorsi di progettazione «che ci danno l’opportunità di vedere i differenti approcci mirati a risolvere i questi posti dalla committenza, osservando tante soluzioni diverse», ricordando le tante procedure avviate negli ultimi anni in collaborazione con l’amministrazione capitolina. E – dall’altra – rimarcando l’impegno sul tema dell’Urban Center, «su cui ci siamo spesi sin dall’inizio e di cui oggi vediamo la realizzazione: sarà una improntate scommessa per tutti».

La Mostra

A chiusura della giornata è stata inaugurata alla Casa dell’Architettura – come anticipato – la mostra «Concorso Urban Center Metropolitano. Concorsi di progettazione» presso la sala Monitor P, che sarà visitabile fino al prossimo 5 febbraio. La mostra – a cura dell’Area concorsi OAR – ospita nello spazio espositivo tutte le proposte progettuali presentate nell’ambito della procedura concorsuale. Leggi qui LINK

(FN)

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