È stata la prima procedura concorsuale promossa da un privato gestita su CAN – Competition Architecture Network, la piattaforma telematica per i concorsi di progettazione ideata, realizzata e messa a disposizione dall’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia – che potrebbe fare da apripista, nel prossimo futuro, ad altri interventi che prevedano la realizzazione di opere a scomputo sul territorio capitolino. Un intervento che punta a portare in una periferia romana – attraverso lo strumento del concorso che favorisce il confronto tra proposte, la più ampia partecipazione e la qualità progettuale – una funzione pregiata aperta al territorio, alla cittadinanza, con attività che animeranno un quadrante importante per la città. Sono gli elementi che hanno connotato il concorso di progettazione per la Sala prove del Teatro dell’Opera di Roma Capitale (stazione appaltante: Impreme Sud Srl), il cui progetto vincitore è stato presentato lo scorso ottobre in Campidoglio (LINK), la cui intera procedura che è stata raccontata – con la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti, dalla giuria ai progettisti che si sono classificati nei primi tre posti della classifica – nell’evento organizzato lo scorso 20 febbraio alla Casa dell’Architettura. A chiusura dell’evento c’è stata l’inaugurazione – al primo anello dell’Acquario Romano – della mostra «Sala prove Teatro dell’Opera di Roma. Concorsi di Progettazione», visitabile fino al prossimo 29 marzo (lun-sab 10-19), che si inserisce nel più ampio progetto di promozione culturale dei concorsi portato avanti dall’OAR.
A introdurre la giornata è stata Claudia Ricciardi, consigliera OAR con delega ai Concorsi e coordinatrice scientifica dell’evento, ricordando come «iniziative come questa – che raccontano l’iter di un concorso – facciano parte della strategia messa in campo dall’Ordine degli Architetti Roma, per promuovere e accrescere il ricorso ai concorsi di progettazione, che si muove su un doppio binario: l’impegno attivo, da una parte, per mettere in moto nuove procedure concorsuali sul territorio, attraverso la firma di specifici protocolli che prevedano supporto e coordinamento da parte dell’OAR, e – dall’altra – la promozione in termini culturali dello strumento del concorso di progettazione con procedura aperta in due gradi, stimolando un dibattito attivo con il lancio di iniziative di vario genere, dalle mostre a convegni ed eventi». In riferimento al bando per la Sala prove del Teatro dell’Opera, Ricciardi ha ribadito come rappresenti «una ulteriore testimonianza della comunità d’intenti volta ad accrescere l’utilizzo della procedura concorsuale a Roma e non solo» e di come esso sia «un tassello particolarmente importante in quanto si tratta del primo concorso pubblicato e gestito su CAN promosso da un privato e potrebbe fare da apripista, in futuro, per l’utilizzo di queste procedura virtuosa per la realizzazione di opere a scomputo sul territorio cittadino». L’obiettivo – ha poi concluso – la consigliera OAR con delega ai Concorsi – «rimane sempre lo stesso: proporre interventi di qualità sulla città attraverso una procedura, il concorso di progettazione, che riesce a supportare e promuovere il confronto tra progetti e – quindi – a ristabilire la centralità dell’ideazione progettuale finalizzata alla realizzazione di spazi pubblici di qualità».
La presentazione dei progetti: il vincitore e i finalisti
Il racconto dell’ideazione progettuale alla base delle proposte presentate per il concorso è stato uno dei focus dell’evento, con la partecipazione degli stessi progettisti. A partire da Raffaele Sarubbo, di Raffaele Sarubbo Atelier, studio con sede a Lisbona (capogruppo), che ha firmato il progetto vincitore insieme a Marco Falcone, Emanuele Migliorisi, e Ricardo Ribeiro Machado Pedroso De Lima (Girão Lima Arquitectos).
«Il nostro progetto – ha spiegato Sarubbo – cerca di dare risposta alle esigenze delle due forze che abbiamo identificato come fondamentali all’interno del contesto in cui si colloca l’intervento: da una parte la realizzazione della sala prove per il Teatro dell’Opera; dall’altra, invece, le esigenze di un quartiere pulsante che vuole dare voce alla propria comunità. La strategia progettuale che abbiamo identificato è stata quella di creare due aree principali: una box tecnica che contiene tutte le funzioni per il Teatro – sale prova, spazi tecnici e ambienti di servizio – e una sorta di teatro informale aperto alla comunità laboratoriale e che cerca appunto di creare un luogo di aggregazione nuovo per quest’area importante per la città. A nostro avviso l’architettura è un attore sociale in grado di modificare le persone e la società. Per questo il fatto di aver creato un edificio aperto alla comunità, poroso, credo che abbia come impatto la creazione di una di identità all’interno di questa zona di Roma per molti anni è stata dimenticata».
La video intervista a Raffaele Sarubbo
Al secondo posto, nella classifica del concorso, si è piazzato il progetto del team guidato da Tobia Davanzo – Studio Tobia Davanzo – (capogruppo) e Paolo Migliori; mentre terzo classificato è risultato Marco Bozzetto – Mtma Architetti Associati.
Qui i video in cui Tobia Davanzo e Marco Bozzetto raccontano le loro proposte
L’esperienza del concorso
Oltre a dare la parola ai progettisti, l’evento organizzato dall’OAR ha avuto l’obiettivo di raccontare – come detto – l’esperienza concorsuale nel suo complesso. A partire dal punto di vista della giuria, con il panel che visto la partecipazione di Gianluca Peluffo, fondatore dello studio Peluffo & Partners e presidente della giuria, ma anche di altri componenti della commissione giudicatrice come Michele Della Cioppa, direttore Allestimenti Scenici Teatro dell’Opera di Roma, Guido Tesio e Silvia Palombi.
«Il livello dei progetti presentati è stato molto alto – ha detto Gianluca Peluffo -. Il lavoro della giuria è stato caratterizzato da una discussione molto ampia su diversi aspetti: dalla funzionalità specifica alle esigenze di urbanità, fino al rispetto degli aspetti archeologici. La cosa particolare è stata che – a un certo punto – per tutti i componenti della commissione giudicatrice è stato evidente come ci fosse bisogno di trovare dentro i progetti una sorta di spazio intermedio, cioè uno spazio fra l’attività tecnica e la città, una possibilità di utilizzi legati non solo agli spazi della sala prove, ma anche ad aree collegate all’edificio che diventassero veri e propri spazi urbani».
Qui la video intervista a Gianluca Peluffo
Silvia Palombi, del Dpau di Roma Capitale e componente della Giuria, ha sottolineato come «i progetti ricevuti abbiano riservato una particolare cura alla relazione dell’opera da realizzare con il contesto, sia per il rapporto aggregante dei due edifici, sia per la riproposizione nel racconto storico dei reperti e dei tracciati che sono stati rinvenuti nell’area di intervento, sia per tutti gli aspetti connettivi delle varie funzioni con la mobilità, con gli edifici già presenti e con le strutture esistenti o da realizzare. Ritengo che il concorso sia stato utile per scegliere proposta progettuale mirata a riqualificare il territorio».
Qui la video riflessione di Silvia Palombi
Inquadramento dell’intervento
La realizzazione del polo tecnico-didattico del Teatro dell’Opera si inserisce nell’ambito del Programma Urbanistico di Recupero Urbano per il nuovo Centro Servizi Prenestino. A inquadrare l’intervento oggetto del concorso nel contesto in cui dovrà inserirsi è stato il confronto tematico che ha visto la partecipazione di Lorenzo Busnengo, consigliere OAR e componente Commissione Concorsi; Sergio Scalia, assessore all’Urbanistica del Municipio Roma V; e Raffaele Giannitelli, progettista del Programma di Riqualificazione Urbana Centro Servizi Prenestino.
La specificità di questo concorso – ha ricordato Lorenzo Busnengo – che si tratta di un intervento con opere a scomputo all’interno del programma urbanistico in corso di attuazione. Quindi per la prima volta attraverso la piattaforma CAN realizzata dall’OAR, abbiamo un privato che, di concerto con l’amministrazione comunale, innalza la qualità delle trasformazioni, anche in un quartiere periferico, attraverso un’azione sinergica che coinvolge anche l’Ordine degli Architetti, utilizzando la procedura concorsuale».
Qui il video di Lorenzo Busnengo
«Sono anni che seguo l’evoluzione di questo importante programma urbanistico – ha affermato Raffaele Giannitelli, progettista del Piano urbanistico Centro Servizi Prenestino in cui si inserisce l’opera per la nuova sala prove del Teatro dell’Opera – e la premiazione di questo progetto di qualità architettonica ci conferma che la trasformazione della città, per dare qualità e assetti territoriali con un valore sociale e una ricaduta sulla qualità della vita delle persone, deve passare per ambiti vasti di trasformazione. Gli interventi puntuali nella città hanno loro importanza, a partire dal rinnovo del patrimonio edilizio, ma solo piani di respiro più ampio possono avere la capacità di generare valore in termini di ricaduta pubblica sul benessere delle persone».
Qui la video riflessione di Raffaele Giannitelli
Conclusioni e inaugurazione mostra
A chiudere l’evento sono stati i saluti di Alessandro Panci, presidente OAR e di Elena Andreoni, dell’assessorato all’Urbanistica Roma Capitale, la quale ha ribadito la disponibilità dell’amministrazione capitolino a proseguire il dialogo con l’Ordine degli Architetti per favorire e stimolare un ricorso crescente ai concorsi di progettazione come strumento per le trasformazioni sul territorio urbano».
Il concorso di progettazione, ha rimarcato Panci, «è una procedura virtuosa volta ad un confronto basato sulla qualità delle proposte progettuali piuttosto che su requisiti tecnici o economici. È una delle alternative che le amministrazioni possono scegliere per bandire una gara e assegnare incarico ai progettisti. Ed è l’unica che mette al primo posto della procedura centralità e qualità del progetto di architettura, che offre la massima trasparenza in tutte le sue fasi. Il nostro obiettivo è che questa procedura non sia intesa come un evento eccezionale, ma sempre più come uno strumento ordinario attuativo degli interventi di trasformazione della città».
A chiudere la giornata, come anticipato, l’inaugurazione della mostra «Sala prove Teatro dell’Opera di Roma. Concorsi di Progettazione», in cui vengono presentate le proposte progettuali ricevute e che si inserisce nel più ampio progetto di promozione culturale del concorso di progettazione portato avanti dall’OAR. La mostra sarà visitabile, con ingresso gratuito, fino al prossimo 29 marzo (lun-sab; ore 10-19) presso il primo anello della Casa dell’Architettura. (FN)