Il team composto da Raffaele Sarubbo – Raffaele Sarubbo Atelier, studio con sede a Lisbona – (capogruppo) e da Marco Falcone, Emanuele Migliorisi, e Ricardo Ribeiro Machado Pedroso De Lima (Girão Lima Arquitectos) è il vincitore del concorso di progettazione per la Sala prove del Teatro dell’Opera di Roma Capitale all’interno del Programma di Riqualificazione Urbana denominato Centro Servizi Prenestino. La classifica provvisoria è pubblicata su CAN – Competition Architecture Network, la piattaforma telematica messa a disposizione dall’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia, su cui è stata gestita la procedura concorsuale. Un concorso – i cui esisti sono stati presentati ieri, 22 ottobre, al Campidoglio, presso la Sala delle Bandiere – che ha, inoltre, un importante valore aggiunto: si tratta, infatti, della prima procedura concorsuale bandita su CAN promossa da un privato (stazione appaltante: Impreme Sud Srl), che potrebbe fare da apripista, nel prossimo futuro, alla realizzazione di opere a scomputo sul territorio capitolino e non solo.
Il punto di partenza di «Lab. Prenestino», il progetto vincitore scelto dalla giuria presieduta dall’architetto Gianluca Peluffo — si legge nella presentazione della proposta progettuale – «è incentrato sulla ricerca delle qualità intrinseche del contesto circostante»; in programma la realizzazione di due macro-aree: le «Box Tecniche», costituite da sale prova, spazi tecnici e ambienti di servizio, e il«Palco urbano», con spazi di incontro, socializzazione e relazione (foyer, bar, ristorante, percorsi espositivi/didattici); a collegare i due volumi un «Gate urbano», piazza eventi e asse di collegamento per il quartiere.
Qui una tavola di presentazione del progetto vincitore
Al secondo posto, nella classifica provvisoria, il progetto del team guidato da Tobia Davanzo – Studio Tobia Davanzo – (capogruppo) e Paolo Migliori; mentre terzo classificato è risultato Marco Bozzetto – Mtma Architetti Associati). Al vincitore del concorso va un premio di 80.186,76 euro, mentre per secondo e terzo classificato i rimborsi spese ammontano, rispettivamente, a 14mila e 8mila euro.
Gli esiti del concorso – come anticipato – sono stati presentati ieri, 22 ottobre, presso la Sala delle Bandiere, al Campidoglio, in una conferenza stampa alla presenza – tra gli altri – di Maurizio Veloccia, assessore all’Urbanistica di Roma Capitale; Mauro Caliste, presidente del Municipio V di Roma; Mirko Tironi, consigliere di amministrazione di Impreme Spa; e Claudia Ricciardi, consigliera OAR con delega all’Area Concorsi.
La presentazione dei risultati
Il concorso di progettazione per la Sala prove del Teatro dell’Opera di Roma – ha sottolineato Claudia Ricciardi – «è un’ulteriore testimonianza della comunità d’intenti volta ad accrescere l’utilizzo della procedura concorsuale a Roma e non solo. E rappresenta un tassello particolarmente importante: si tratta, infatti, del primo concorso pubblicato e gestito su CAN promosso da un privato e potrebbe fare da apripista per l’utilizzo di queste procedura virtuosa per la realizzazione di opere a scomputo sul territorio cittadino». L’obiettivo – ha poi ribadito la consigliera OAR con delega ai Concorsi – «è sempre lo stesso: proporre interventi di qualità sulla città. Per questo, come Ordine, sosteniamo il concorso di progettazione, procedura – incardinata all’interno del Codice Appalti – che riesce a supportare e promuovere il confronto tra progetti. E quindi a ristabilire la centralità dell’ideazione progettuale, finalizzata alla realizzazione di spazi pubblici di qualità di cui i cittadini potranno beneficiare». Citati alcuni tra gli ultimi concorsi espletati su CAN, come il Museo della Scienza, la Nuova Passeggiata Archeologica dei Fori Imperiali, ma anche la Cisterna delle Sette Sale e l’allestimento degli interni del nuovo Urban Center Metropolitano (per saperne di più, consulta la piattaforma CAN LINK e l’Area Concorsi OAR LINK).
Qui uno stralcio video dell’intervento di Claudia Ricciardi
L’intervento oggetto del concorso – ha spiegato l’assessore all’Urbanistica di Roma Capitale, Maurizio Veloccia – è particolarmente significativo perché sta all’interno di un programma urbanistico, quello del Nuovo Centro Servizi Prenestino, che negli anni ha subito vari stop&go e che era rimasto fermo. È rilevante in quanto riguarda la realizzazione di un’opera pregiata, le sale prove del Teatro dell’Opera di Roma, che riuscirà ad essere aperta al territorio, alla cittadinanza, ad attività performative che animeranno un quadrante importante per la città. Si è fatto ricorso ai concorsi di progettazione negli ultimi anni, per opere importanti come i Fori Imperiali, il Museo della Scienza, l’ex Fiera d Roma – tutte opere iconiche dentro la città storica, in quadranti centrali di Roma -: in questo caso, invece, ci troviamo innanzitutto, a portare una funzione pregiata in una periferia romana, in un grande quartiere popolare; inoltre ci troviamo di fronte a un concorso realizzato direttamente da un soggetto attuatore, un privato, che ha accettato la sfida sulla qualità urbana scegliendo lo strumento concorsuale». Veloccia ha poi ringraziato l’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia per il supporto e per la messa a disposizione della piattaforma telematica su cui è stata gestita la procedura, e con cui – ha concluso – «condividiamo l’obiettivo comune di favorire il ricorso al concorso di progettazione per realizzare opere pubbliche, anche da parte di privati, e – speriamo – sempre più anche opere private».
Qui una parte delle riflessioni di Maurizio Veloccia
Il progetto vincitore e il contesto in cui si colloca
«Lab. Prenestino», il progetto che si è aggiudicato il concorso, prevede – come accennato – la realizzazione di un «Box tecniche» e di un «Palco urbano»: due elementi differenti ma intesi come complementari. L’obiettivo è «rappresentare la ricchezza della produzione artistica come qualcosa di vicino alla vita quotidiana del quartieri e della città». L’opera, improntata anche a criteri di sostenibilità, «si propone di integrarsi nel quartiere anche attraverso una piazza eventi, con l’obiettivo di offrire cittadinanza uno spazio dove tutti possono entrare, partecipare e costruire la vita culturale del centro». Il volume che collega i due comparti sopra indicati diventa un ulteriore dispositivo urbano: un «Gate» che segnala la presenza del Nuovo Centro Servizi Prenestino con la Sala prove del Teatro dell’Opera di Roma nel territorio, «definisce un importante asse di collegamento pedonale tra il nuovo Parco e gli edifici scolastici esistenti, informa sugli eventi in corso e in programma nel Centro, marca l’ingresso alla Nuova Piazza Eventi». Il programma urbanistico per il «Nuovo Centro Servizi Prenestino» si trova nell’area tra l’itis Giorgi, viale Palmiro Togliatti, la via Prenestina e il comprensorio Prampolini. Un ambito – si è rimarcato – «oggi incompleto, destinato ad essere ristrutturato e migliorato».
Il progetto vincitore, si è ricordato nel corso della presentazone, prevede un investimento di circa 3 milioni di euro derivanti dagli oneri a scomputo della convenzione urbanistica e da fondi messi a disposizione dalla proprietà. Secondo i programmi, «i lavori inizieranno entro la fine del 2025 e avranno una durata di circa diciotto mesi».
«Per il nostro progetto – ha detto Emanuele Migliorisi, uno dei progettisti del team vincitore, in collegamento da remoto nel corso della conferenza stampa – «siamo partiti dal tentativo di capire il luogo, cosa ci fosse di importante, quale fosse l’anima del quartiere, e abbiamo avvertito una forza nella volontà di aggregazione, di fare cultura anche in modo libero e non istituzionale, come una sorta di modo per uscire dalla marginalità».
Le candidature e il commento della Giuria
Nell’ambito della procedura concorsuale gestita sulla piattaforma CAN sono state ricevute 50 candidature, esaminate dalla Giuria presieduta dall’architetto Gianluca Peluffo (e composta da Dott. Agr. Laura Gatti, Michele Della Cioppa, Arch. Silvia Palombi, Arch. Guido Tesio).
Il progetto vincitore – si legge nel commento della Giuria – «oltre ad un linguaggio architettonico caratterizzato da sperimentazione e monumentalità ‘ben temperate’, propone a livello spaziale l’inserimento di una struttura flessibile e laboratoriale sul fronte sud-ovest, che dialoga con lo spazio pubblico verso nord, con elementi che evocano il mondo del teatro sperimentale, innescando una interazione interno-esterno urbana molto positiva e realistica. Risulta particolarmente convincente l’articolazione del progetto in entrambi gli stralci di realizzazione prevedendo un edificio che, anche nel solo Comparto 51, è chiaramente definito e completo. Si suggeriscono alcune revisioni, considerate del tutto praticabili, su parti della distribuzione degli spazi di servizio alla Sala comprese le aree di manovra». (FN)
Qui la video intervista a Gianluca Peluffo, presidente della Giuria (GV)
Fotografie e video di Francesco Nariello – Video intervista di Giulia Villani – Immagine di copertina a cura di Giuseppe Felici