Il futuro Museo della Scienza di Roma porterà la firma dello studio ADAT di Antonio Atripaldi e Andrea Debilio: il progetto “Science Forest” si è imposto in una shortlist tutta romana, in cui rientravano anche Schiattarella Associati, Nemesi Studio, Labics e lo studio di Luigi Franciosini, nella fase finale del concorso che ha coinvolto decine di partecipanti da Paesi diversi.
Comunicando la decisione presa dalla giuria guidata da Daniel Libeskind, nel corso della conferenza stampa svoltasi giovedì 20 luglio presso la Promoteca del Campidoglio, il sindaco Roberto Gualtieri ha evidenziato che, considerato il profilo internazionale della competizione, la selezione di uno studio della Capitale rappresenta un traguardo aggiuntivo e una conferma della qualità dell’architettura romana. La costruzione del Museo della Scienza rientra nell’ambito del processo di rigenerazione urbana del quadrante Flaminio, a cui l’amministrazione lavora con l’apporto partecipativo della cittadinanza, come ha ricordato la presidente del Municipio II Francesca Del Bello.
Come ha rivelato Libeskind, il lavoro dei giurati è stato molto impegnativo, ma si è concluso con una decisione presa all’unanimità: “Devo dire che è un progetto iconico, che punta a costruire qualcosa di veramente ecologico, sostenibile nel centro di Roma (…) Credo che questo museo, che ha un concept molto coraggioso, una forma molto audace, con una tecnologia innovativa e (…) una passeggiata per consentire al pubblico di fruire piacevolmente della esposizione del Museo Scientifico, diventerà fonte di ispirazione per le persone. Il mio augurio è che possa essere portato a termine al più presto”.
Per la riuscita del concorso, realizzato tramite la piattaforma CAN (Competition Architecture Network), il primo cittadino ha sottolineato il contributo dell’OAR, citato anche dall’assessore all’Urbanistica Maurizio Veloccia: “Grazie all’Ordine degli Architetti di Roma (…) che ci hanno aiutato, sostenuto, ospitato, fornendo davvero un supporto per la parte tecnico-amministrativa, ma anche nella definizione della giuria”.
“Come Presidente dell’Ordine degli Architetti di Roma esprimo viva soddisfazione per la conclusione del concorso di progettazione per il Museo della Scienza di Roma” ha dichiarato Alessandro Panci “e, in particolare, per l’affermazione di due giovani architetti romani. L’Ordine rimane sempre in prima linea nella difesa e nella promozione dei concorsi di progettazione e la piattaforma dell’Ordine si è rivelata strumento di massima trasparenza e semplificazione della procedura a supporto dei professionisti che hanno risposto alla sfida”.
Il consigliere dell’Ordine di Roma Lorenzo Busnengo, evidenziando l’impegno della consigliera Claudia Ricciardi per il coordinamento della piattaforma CAN, ricorda che l’OAR ha utilizzato la sede dell’Ordine degli Architetti di Roma all’Acquario Romano per ospitare la giuria e tutta la procedura di selezione.
La scelta del giovane studio ADAT, fondato nel 2022 da due architetti romani “di ritorno”, dopo un decennio di esperienze fuori dall’Italia, infonde entusiasmo nel vicepresidente OAR Francesco Aymonimo a proposito della scuola di architettura romana e del suo rilancio a livello internazionale. Il complesso prefigurato da “Science Forest” si delinea come una “grande scatola bioclimatica passiva” integrata in uno spazio verde in cui scienza, tecnologia e natura si incontrano e si fondono, secondo le intenzioni dei progettisti Atripaldi e Debilio. “La dimensione pubblica di questo progetto per noi è stata la caratteristica primaria (…)”. “Oltre all’aspetto museale, volevamo restituire alla città una parte pubblica, che venisse fruita dal maggior numero di cittadini possibile, con una serie di interventi il più possibile sostenibili: la nostra è una struttura fatta di legno e acciaio, e di queste capsule sospese che sono quasi dei prodotti di industrial design”.
Con la realizzazione del Museo della Scienza – ha ricordato l’assessore capitolino Miguel Gotor – si aggiunge un importante asset nell’offerta culturale della città.