L’esposizione curata da Prestinenza Puglisi s’inaugura il 18 novembre presso La Casa dell’Architettura
Dove si sta indirizzando la ricerca architettonica oggi? Supermostra 22 curata da Luigi Presitneza Puglisi e Ilaria Olivieri si pone come osservatorio “attento e curioso” sullo sviluppo presente e futuro della realtà quotidiana. L’esposizione strizza l’occhio ad una celebre mostra del 1966 intitolata Superarchitettura che presentava il lavoro di Archizoom e Superstudio, la rassegna, che inaugura il 18 novembre alle ore 18 presso la Casa dell’Architettura nell’ambito della giornata di studi Divers* ma uguali Il mondo dell’architettura quale laboratorio e ricerca di percorsi innovativi per la parità di genere, la cui curatrice scientifica è l’architetta Roberta Bocca, si propone di trovare e indagare nuovi ambiti oltre il genere e segni di una contemporanea creatività.
Supermostra ospiterà il contributo progettuale di 22 studi italiani più o meno emergenti. Vuole porsi come osservatorio per capire come si sta trasformando l’architettura italiana raccontandola senza preconcetti di genere e di età, proprio ponendo in risalto il principio della parità di genere. Per questo evento gli studi selezionati faranno da apripista alĺe manifestazioni future che, a cadenza annuale, vedranno la presentazione dei migliori progetti innovativi e propositivi tramite un bando sull’architettura inclusiva.
A che punto siamo oggi? Luigi Prestinenza Puglisi non ha dubbi: “siamo in un momento di assestamento, di riflessione. Dopo gli anni della rincorsa alla virtualità e spesso alla dematerializzazione anche nell’architettura oggi l’attenzione torna sulla materia. Numerose le proposte di qualità presenti in esposizione in uno scenario nazionale in cui mancano però le committenze importanti, le committenze pubbliche di rilievo.”
“Come gli anni Novanta – scrive il curatore sul catalogo della mostra – furono il periodo dell’esaltazione del movimento, della dissonanza e della teatralità spaziale, oggi si cerca un centro di gravità. Ci si muove, in altre parole, alla ricerca di un nuovo paradigma che non può essere risolto dando forma al disordine e nemmeno puntando alla sostenibilità o a una fantomatica resilienza, tappezzando di verde strade e palazzi. L’architettura, è il messaggio di questa Supermostra22, non può dissolversi nelle sole linee di forza o scomparire dietro le foglie.”
Tre le parole chiave che risuonano e ritrovano nelle presentazioni dei progetti e che saranno la trama del percorso che si snoderà all’interno del complesso monumentale dell’Acquario Romano: benessere, equilibrio e felicità sono le chiavi di lettura per trovare un nuovo centro di gravità.
“Siamo in un periodo che non è certamente caratterizzato da accelerazione delle ricerche – spiega Prestinenza Puglisi – anzi spesso da un bisogno di fare i conti con una realtà, che rispetto per esempio ai velocissimi anni Novanta, mostra atteggiamenti molto più prudenti e riflessivi. Questo però non significa che tutto sia fermo, ma, come ci dimostrano le cronache del passato, è in questi momenti che fa capolino il cambiamento. Un po’ come successe negli anni ottanta nella Strada Novissima di Portoghesi dove esordivano Gehry e Koolhaas e quasi nessuno se ne accorse.”
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