Cinque giorni di incontri, lecture, confronti, tavoli tematici e progetti educativi, per riflettere – e agire – sul futuro di Roma e delle sue comunità urbane. Un appuntamento dove architettura, arte e partecipazione civica si incontrano per dare forma a idee e proposte concrete. Dal 3 al 7 maggio prossimi, la Casa dell’Architettura ospiterà la seconda edizione del Rebirth Forum Roma, in collaborazione con Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia, Festival dell’Architettura di Roma, promosso da Museo delle Periferie, Roma Capitale e Azienda Speciale Palaexpo, e che si inserisce all’interno della programmazione di Iper – Festival delle periferie, rassegna che anima la Capitale per l’intero mese di maggio. In questo contesto, il Rebirth Forum Roma 2025 adotta un approccio improntato al modello partecipativo – in riferimento al metodo della «demopraxia», nato da un’idea del Maestro Michelangelo Pistoletto – per attivare l’intelligenza collettiva e generare nuove progettualità condivise. La partecipazione dell’OAR conferma l’impegno verso un’architettura intesa come strumento sociale, aperta al confronto con le comunità, al servizio della trasformazione urbana e della costruzione di una città più giusta, inclusiva e creativa.
Le lecture alla Casa dell’Architettura: gli appuntamenti del 3, 5 e 6 maggio
Al centro del programma della manifestazione ci saranno gli appuntamenti, con tre lecture che si svolgeranno alla Casa dell’Architettura.
Ad aprire il Forum, sabato 3 maggio alle ore 17, sarà l’evento «1+1=3; 10×10=?», che vedrà i saluti istituzionali dell’assessore alla Cultura di Roma Capitale Massimiliano Smeriglio e della vicepresidente OAR Roberta Bocca; interverranno inoltre Carlo Ratti, curatore Biennale Architettura 2025 (in videocollegamento), e Guendalina Salimei, curatrice Padiglione Italia – Biennale Architettura 2025. L’avvio dei lavori sarà affidato a Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte, Giorgio de Finis, direttore artistico del Museo delle periferie e direttore artistico di IPER Festival, Alice Buzzone, consigliera dell’Ordine degli architetti PPC di Roma e Provincia e direttrice del Festival dell’Architettura di Roma, e Francesco Saverio Teruzzi, coordinatore degli ambasciatori Rebirth/Terzo Paradiso. La lecture di Andrew Percy – vicepresidente del Social Prosperity Network presso l’Institute for Global Prosperity – completerà la giornata con una riflessione su prosperità e generazioni future: un’analisi profonda su modelli di sviluppo sostenibili e collaborativi.
Lunedì 5 maggio sarà la volta di due ospiti d’eccezione. Alle ore 17, Francesco Rutelli terrà una lectio dal titolo «Città vince, città perde», ponendo al centro il destino delle metropoli tra cultura, partecipazione e sostenibilità. A seguire, alle 18, Dong Gong, fondatore di Vector Architects, – nell’ambito del ciclo di incontri organizzato dall’OAR «Conversazioni sulla pratica del progetto» (LINK) – porterà il suo sguardo internazionale sul ruolo etico e politico dell’architettura, in dialogo con Jacopo Costanzo, dottore di ricerca alla Sapienza e docente allo Ied.
Il 6 maggio, alle ore 18, il prestigioso appuntamento con il Maestro Michelangelo Pistoletto, in dialogo con Giorgio de Finis, direttore artistico del Museo delle periferie e direttore artistico di IPER Festival, e Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte, che rappresenterà un momento culminante del Forum. «Lo Stato dell’Arte» proporrà una visione dell’arte come leva di trasformazione sociale, nella quale ogni cittadino è co-autore del cambiamento attraverso la creazione condivisa, e in cui saranno illustrati i principi della demopraxia, cioè l’azione condivisa e responsabile di un gruppo, metodo ideato dallo stesso Pistoletto.
I tavoli e la partecipazione dei giovani: le giornate del 4 e 7 maggio
Parallelamente alle lecture, il Rebirth Forum prende forma anche attraverso 10 tavoli di lavoro tematici – su periferie, educazione, sostenibilità, genere, partecipazione, cura e altri temi cruciali – ai quali hanno partecipato 100 rappresentanti di organizzazioni della città: enti, associazioni, musei, studi di progettazione, università.
In questo contesto, a completare il programma del Forum con l’apporto delle nuove generazioni, sarà l’appuntamento del 4 maggio (ore 16) alla Casa dell’Architettura con la presentazione del progetto educativo «Cosa ne pensano i ragazzi?», ideato e coordinato da Alice Buzzone, consigliera OAR e direttrice del Festival dell’Architettura di Roma (FAR), e Francesco Saverio Teruzzi, coordinatore degli ambasciatori Rebirth/Terzo Paradiso: le scuole romane coinvolte porteranno al centro del dibattito urbano il punto di vista dei giovani, attraverso 10 schede tematiche per ciascun tavolo del Forum 2025, secondo un modello di «città educante» in un percorso di educazione civica con scuole e studenti «per immaginare una città più giusta e inclusiva»
Ogni tavolo produrrà proposte concrete, che saranno raccolte in un manifesto collettivo, presentato nella giornata conclusiva del 7 maggio (ore 15), con i saluti di chiusura di Alessandro Panci, presidente Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia.
Le riflessioni che anticipano il Forum: la parola agli organizzatori
«Abbiamo condiviso con gioia l’organizzazione della seconda edizione del Forum a Roma – afferma Alice Buzzone, consigliera dell’Ordine degli architetti PPC di Roma e Provincia e direttrice del Festival dell’Architettura di Roma – perché in linea con l’approccio pragmatico e con lo spirito corale che portiamo avanti con l’OAR, si abbina infatti perfettamente a iniziative come quella del Festival dell’Architettura di Roma / FAR. Crediamo nella metodologia laboratoriale anche perché oltre agli eventi è importante costruire reti e connessioni per ripensare la città a partire dai soggetti che la abitano. Contenti di creare occasioni che possano agevolare questi processi e di metterci a lavoro su approcci aperti e generativi».
«Credo fermamente – afferma Giorgio De Finis, direttore artistico del Museo delle periferie e direttore artistico di IPER Festival, nel ruolo che l’arte può avere nel ‘fare città’ e, dunque, nel ridare senso, opportunità e concretezza alla politica (che come da etimologia proprio con la città ha a che fare). Una concretezza che non è stare con i piedi per terra, volare basso, ma, al contrario, va intesa come un inno alle possibilità che la creatività unita alla relazione con l’altro è in grado di generare». La Casa dell’Architettura, prosegue, «ci è sembrata il luogo più giusto, per lo spazio ma soprattutto per la sua vocazione, per ospitare il tavolo del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto, un’opera abitabile che si completa quando accoglie i suoi cento partecipanti. Il tavolo, il forum, il museo stesso vanno intesi come dispositivi trasformativi, hanno l’ambizione di contribuire alla costruzione di un mondo migliore, più equo, plurale, collaborativo».
Ad ampliare la riflessione sul metodo della demopraxia è Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte. «È questo il tempo per giubilare? È forse il tempo per architettare? Si può parlare di gioia e di progetto in questo dramma totale che viviamo tra guerre, genocidi, eccidi ed ecocidi? Si può trovarsi intorno a un tavolo per parlamentare, emanare leggi ed esprimere visioni della vita e poi decidere programmi per eseguire e governare ognuno nella propria comunità di pratica e magari credere ancora per un attimo che la vita possa avere senso ed essere persino bella? Velleità? Ma non è ciò che capita tutti i giorni? Nelle città del mondo migliaia di decisioni vengono prese così, senza cerimonie, né formalità istituzionali. È un fatto. E fattualmente così si determinano miseria o conforto nella vita di milioni di persone. Allora la domanda è: esistono modi per orientare verso il bene comune e orizzonti di sostenibilità ed equità l’incessante lavorio di queste miriadi di processi decisionali senza passare solo dagli obblighi di legge e contemporaneamente senza nemmeno evaporare nell’idea di cambiare i paradigmi culturali di fondo? L’arte della demopraxia si cimenta e sperimenta esattamente qui, alla periferia del potere, al centro del fare».
Si concentra invece sulle iniziative di coinvolgimento degli studenti Francesco Saverio Teruzzi, coordinatore degli ambasciatori Rebirth/Terzo Paradiso, ricordando come «lo mattino dello scorso 15 aprile, fosse all’Istituto Comprensivo Elisa Scala con le classi 1a B e 1a D «a parlare di Città Educante e degli Spazi della Partecipazione, due dei dieci temi della seconda edizione del Rebirth Forum Roma. Ero in una scuola secondaria di primo livello perché per questa edizione con Giorgio de Finis e con il Comitato e l’Ordine degli Architetti di Roma si è scelto di dare alle nuove generazioni la possibilità di aprire i 10 tavoli con le loro domande. È stata un’esperienza immersiva e ringrazio Alice Buzzone per l’idea generale, sia per la preparazione condivisa delle schede sia per le capacità di risposta della scuola e dei ragazzi. Una proposta diversa in un Rebirth Forum che si propone in maniera differente e che chiede la partecipazione e l’attenzione di una Città e di una variopinta e ricchissima comunità di valori che si chiama Roma». (FN)