Di questi giorni le prime premiazioni delle sezioni regionali di In/Arch, premio organizzato dall’Istituto Nazionale di Architettura e ANCE, in collaborazione con Archilovers.
Una competizione che prova a gettare uno sguardo oltre la crisi, per rilanciare la qualità dell’architettura come momento di impegno collettivo di tutte le figure professionali coinvolte: dal committente al progettista fino al costruttore.
Un premio con una lunga tradizione, che nel 2020 vede 20 premi regionali, assegnati in 9 eventi di premiazione locali e premi nazionali resi noti durante la Biennale di Architettura a Venezia.
Assegnati finora i premi regionali in Sardegna (il 26 settembre), Lombardia e Emilia Romagna (14 ottobre), Marche, Toscana ed Umbria (16 ottobre), Sicilia e Calabria (17 ottobre) e Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta (19 ottobre).
Attesa invece per scoprire i vincitori in Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige (24 ottobre), Campania (28 ottobre), Lazio, Abruzzo e Molise (29 ottobre 2020), Puglia e Basilicata (3 novembre).
Quattro le categorie in gara: interventi di nuova costruzione, interventi di giovani progettisti, interventi di rigenerazione urbana ed interventi di riqualificazione edilizia.
Incluso nella competizione il premio alla carriera: da Alberto Ponis in Sardegna a Umberto Riva in Lombardia, da Aurelio Cortesi in Emilia Romagna a Innocenzo Prezzavento nelle Marche. Ed ancora Massimo Carmassi in Toscana e Bruno Signorini in Umbria.
Tra i vincitori, tra gli altri, Morpurgo de Curtis Architetti e Onesitestudio in Lombardia, Lerua | Ledda Russo Architetti e Salvatore Trogu in Sardegna, Ipostudio architetti e Giulio Basili in Toscana.
Una nota di ottimismo per credere ancora nella professione, mantenendo l’architetto un ruolo centrale nella qualità del costruito.
(GV)