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Architettura
16 Aprile 2025

OFFICE KGDVS: lo sguardo eclettico sull’architettura della città

Per le “Conversazioni sulla pratica del progetto”, l’OAR ospita la lecture di Kersten Geers, fondatore con David Van Severen dello studio che opera in tutto il mondo a scale diverse – dagli arredi alla pianificazione urbana – combinando ricerca e creatività in un metodo focalizzato sulle relazioni tra gli elementi del progetto.

Rigore geometrico e citazioni del passato; padronanza dei materiali e rifiuto di qualsiasi ridondanza decorativa; studio delle funzioni e rimandi concettuali: l’articolata dialettica di OFFICE Kersten Geers David Van Severen sarà al centro delle “Conversazioni sulla pratica del progetto”, presso la sede dell’Ordine degli Architetti di Roma (OAR) alla Casa dell’Architettura / Complesso monumentale dell’Acquario Romano. Il terzo appuntamento della rassegna ideata da Claudia Ricciardi, Consigliere OAR e curatrice, in programma giovedì 17 aprile, sarà l’occasione per assistere alla lectio di Kersten Geers, che converserà poi con Guido Tesio dello studio Ganko di Milano.

Avviato a Bruxelles nel 2002 dagli architetti Kersten Geers e David Van Severen, lo studio OFFICE si è evoluto durante i quindici anni successivi, fino divenire nel 2018 una società guidata dagli stessi Geers e Van Severen con Jan Lenaerts e gli associati Justine Rossillion, Alexander Smedts, Jacopo Lugli, Jelena Pancevac and Inga Karen Traustadottir. Il gruppo internazionale di quaranta collaboratori che contribuisce alla realizzazione di progetti in ogni parte del mondo e in diversi settori è uno degli indicatori del carattere multidisciplinare di KGDVS, che fonde più espressioni artistiche nell’ideare, definire e costruire le sue architetture.

Determinante il legame con l’immagine fotografica: il fotorealismo caratterizza i collage da cui partono le opere di Geers e Van Severen, ma sancisce anche il risultato finale del processo costruttivo. “Abbiamo iniziato la nostra attività in un momento in cui i computer non erano super evoluti e penso che, stando sul limite tra l’avvento dei computer e la fine del disegno a mano, abbiamo vissuto un momento cruciale”, racconta David Van Severen in una intervista rilasciata in occasione della lecture di OFFICE alla Universität der Künste (UdK) di Berlino, nel febbraio 2017. “Lo si può considerare una limitazione, ma si intravede anche una risorsa (…). Io e Geers all’inizio abbiamo lavorato con supporti fisici come la carta e la colla; poi è subentrato qualcosa di simile a un collage di Photoshop, ma con la stessa forma mentis: avevamo vari livelli (…) ma ne limitavamo il numero, cercando di rendere la profondità con un numero ristretto di idee (…). Attraverso questa limitazione sentivamo di poter rendere più libero il nostro modo di lavorare e l’architettura in generale, non esagerando con i dettagli, mantenendo un certo livello di astrazione nel collage fotorealistico (…)”.

“Come architetti”, prosegue Van Severen, “lavoriamo per molto tempo a un edificio. Una grande qualità dell’architettura, secondo me, è la lentezza, in un mondo sopraffatto dalla velocità come quello contemporaneo. Iniziamo con i collage – con le piante squadrate – e poi sviluppiamo sempre più in dettaglio il progetto, prendendoci la libertà di questi collage e la rigidità di queste piante molto schematiche, fino al livello in cui il progetto stesso è costruito e l’architettura si materializza: questo è un passaggio molto importante per noi, in cui produciamo molti disegni, definiamo molti dettagli.  Ed è buffo perché in un certo senso significa trasporre nella realtà quelle idee più astratte. Come ho detto, si tratta di un processo lungo, ma alla fine arriva Bas [Princen, fotografo] e scatta una fotografia che forse assomiglia di nuovo al collage (…). Ovviamente è una immagine della realtà, ma lui fa in modo di far riemergere un certo grado di astrazione (…). L’immagine ci ripropone il progetto così come lo abbiamo immaginato, ma anche in un modo inatteso: è come imparare a conoscerlo di nuovo”.

Un altro tratto rilevante dell’esperienza di OFFICE KGDVS è la propensione alla ricerca e lo studio dell’architettura per temi che si ritrovano nella pratica progettuale. Kersten Geers, Professore Ordinario all’Accademia di Architettura dell’USI (Università della Svizzera Italiana) a Mendrisio, intervenendo alla Milano Arch Week 2022/23 sul rapporto tra architetture e periferia, ha delineato alcuni dei percorsi di indagine teorica e creativa che hanno guidato la produzione di OFFICE Kersten Geers David Van Severen negli ultimi anni, svelando l’interesse verso il razionalismo italiano degli anni ’70 e ’80. “Ritenevo fosse importante, dal nostro punto di vista – come studio e anche, in qualche modo, come unità che cerca sempre di investigare la raison d’être dell’architettura – confrontarsi con la periferia in modo estremamente semplice ma profondo”, argomenta Geers: “ecco perché ho intitolato la lecture Dealing with everything (…). Il territorio di Mendrisio (…) è un esempio da questo punto di vista: si può definire periferia, ma, nella nostra prospettiva, preferiamo chiamarla ‘tutto’(…). Come potremmo inserire un’idea di città, considerando che alla fine questi luoghi sono tutti urbani e non urbani allo stesso tempo? Dal 2018 questa strana – mi verrebbe da dire – coincidenza – è diventato il fulcro costante della nostra ricerca. Continuiamo a confrontarci con il ‘tutto’ e credo rappresenti l’essenza della nostra attuale pratica architettonica. Avvertiamo che l’unico modo per continuare a progettare è cercare di capire che, all’interno di questa massa indistinta, dove tutto è più o meno uguale (…) bisogna trovare strategie per ritagliare luoghi speciali, per portare alla luce luoghi che siano in un certo senso condivisi”.

Aggiunge Kersten Geers: “In parallelo, qualche anno fa, abbiamo realizzato questo libro sul concetto di fatto urbano formulato da Aldo Rossi – il cui titolo ovviamente è una parafrasi dei temi del suo “L’architettura della città” del 1966 – ma che cerca di comprendere quel libro non tanto come libro sulla città, ma come libro sulla periferia. L’aspetto interessante per noi (…) è che subito dopo la pubblicazione del libro e l’introduzione del ‘fatto urbano’, Rossi stava essenzialmente lavorando nelle periferie, cercando disperatamente di creare aggregati, forme e idee di edifici in grado di realizzare un’idea macroscopica di città. Questi progetti rappresentano una negoziazione tra un desiderio di architettura e il desiderio di una certa idea di collettività e di forma collettiva, e una sorta di forma condivisa, in un mondo che è esso stesso tutto”. 

Nell’ambito dell’approfondimento sulla storia, che i componenti di OFFICE KGDVS conducono in ambito accademico ed editoriale spaziando dall’architettura romana, al Rinascimento, fino al Contemporaneo, la lezione di Rossi viene assimilata e fissata nel concetto di Big House. Come spiega Geers: “Una ‘big house’ è ciò che si vede in questi tentativi disperati di creare aggregati grandi e piccoli di unità abitabili, di punti di riferimento (…) nei luoghi in cui c’è la necessità di definire un’idea di città. La ‘big house’ è anche una specie di edificio collettivo, la cui ragion d’essere si fonda sui confini che include. Non è una scatola trasparente (…): è un edificio che ha bisogno esso stesso di acquisire significato dal punto di vista formale e rispetto al modo in cui si colloca nell’ambito urbano”. 

OFFICE KGDVS  ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui: Leone d’Argento alla Biennale di Architettura di Venezia (2010) come giovane studio più promettente, per OFFICE 85: Garden Pavillion (insieme a Bas Princen); Belgian Prize for Architecture (2013), categoria “Non-residential Private” per OFFICE 47: Computer Shop; Belgian Prize for Architecture (2015), categoria “Small Interventions” per OFFICE 78: Library; Steel Building Award (2016), categoria “Elements” per OFFICE 78: Library; Aga Khan Award for Architecture (2019) per OFFICE 133: Pearl Path; Febe Elements Award (2021), categoria “Outstanding Precast” per OFFICE 164: Office building; Staalbouwwedstrijd (2022), categoria “specific elements in steel” per OFFICE 227: Tondo.

Attualmente, I più importanti progetti in fase di realizzazione sono la Aerospacelab Megafactory di Charleroi (Belgio), l’edificio della Radiotelevisione Svizzera a Losanna e il quartier generale VRT a Bruxelles. Per l’elenco completo, fai clic qui.

Immagine in evidenza: University Campus (Anversa), foto di Bas Princen dal sito officekgdvs.com © tutti i diritti riservati

OFFICE Kersten Geers David Van Severen. Conversazioni sulla pratica del progetto

giovedì 17 aprile 2025

ore 17.45

In lingua inglese con traduzione simultanea

Ingresso libero e gratuito | per il riconoscimento dei CFP registrazione su formazione.architettiroma.it .

Scarica qui la locandina

Per saperne di più su “Conversazioni sulla pratica del progetto”, leggi qui

di Francesca Bizzarro

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