NOTIZIE

Architettura
20 Giugno 2024

Intelligenza artificiale: immaginario e visioni per l’architettura. Il webinar dell’OAR

Online il corso base sull’utilizzo di Midjourney, uno degli strumenti più usati dai progettisti per sfruttare le potenzialità dell’Ai generativa in chiave architettonica - Una carrellata su prompt e comandi per muovere i primi passi

Applicazioni sempre più accessibili e in continua evoluzione, che consentono di trasformare visioni e idee, attraverso l’inserimento mirato di descrizioni testuali, in un immaginario più o meno  «possibile», che può portare alla costruzione di una nuova estetica, «pescando» – potenzialmente senza limiti – in un «archivio» praticamente infinto: architettonico, ma anche storico, letterario, artistico, dalla pittura al cinema. Potente strumento a disposizione di progettisti, artisti, designer, l’intelligenza artificiale, dunque, entra progressivamente a fare parte, in modo stabile, della cassetta degli attrezzi dei professionisti.

Come riuscire a ottenere un controllo sulla generazione delle immagini in modo da poter plasmare l’Ai per esprimere la propria visione architettonica? È una delle domande chiave a cui ha cercato di rispondere «Ai per l’architettura: corso introduttivo a Midjourney», webinar pratico realizzato dall’OAR lo scorso 17 giugno e dedicato all’intelligenza artificiale (IA) generativa «Text-to-Image» attraverso l’utilizzo di Midjourney, l’applicazione al momento più impiegata per la creazione di immagini in ambito architettonico e del design, con l’obiettivo di mostrare le  capacità di questo strumento innovativo. Il corso – che ha avuto il coordinamento scientifico di Marco Capobianchi, referente percorso formativo «Digitalizzazione» – ha puntato a spiegare «come massimizzare il potenziale di Midjourney, affrontando in profondità l’analisi del ‘prompting’, la sequenza di comando o la linea di testo che viene inviata all’Ai per generare immagini».

Si tratta, ha detto Capobianchi, «del primo corso dell’OAR in cui si parla di intelligenza artificiale in modo operativo. Il focus si concentra, in particolare, su Midjourney, strumento basato su un algoritmo generativo text-to-image con cui gli architetti devono confrontarsi, capire come poterlo utilizzare al meglio, in modo produttivo per il proprio lavoro, in particolare in riferimento all’atto creativo iniziale. Ci sono tanti altri software a disposizione ma, al momento, MJ è il più ottimizzato come generatore di immagini, soprattutto se più legate all’architettura e agli stili architettonici».

A tenere il corso, incentrato sull’analisi – con esempi pratici – dei comandi avanzati relativi al prompting, anche riguardo alla cosiddetta «parte dei parametri», è stato Giacomo Sanna, architetto, parametric designer, fondatore di una società di servizi per l’architettura incentrata su visual imaging e sviluppo 3D: «Siamo di fronte a una rivoluzione epocale, un cambio storico – ha detto -. Non si tratta solo di innovazione tecnologica dietro a queste piattaforme ma anche  di impatto e diffusione social che esse hanno. Basti pensare che Chat Gpt è arrivata a 100 milioni di utenti in cinque mesi».  

Midjourney, al momento, ha proseguito Sanna, «è uno degli strumenti più potenti a livello qualitativo. È una piattaforma di Ai ‘text-to-image’ che può essere utilizzata in modo fruttuoso nel campo dell’architettura: un corso come questo serve ad esplorare come questa tecnologia rivoluzionaria possa aiutare gli architetti a dare vita alle loro idee in modo completamente nuovo. La sua utilità, al momento, risiede sopratutto nel momento dell’ideazione del progetto, incrementando in modo esponenziale le potenzialità del brain storming iniziale, generando in un tempo incredibilmente breve una moltitudine di idee e forme innovative. In questa chiave, già da tempo, si sta facendo sempre più strada. Patrik Schumacher, direttore di Zaha Hadid Architects (ZHA), ha rivelato come lo studio stesse utilizzando i generatori di immagini basati sull’intelligenza artificiale come Dall-e 2 e Midjouney, per sviluppare idee per i progetti. L’architetto, in quest’ottica, si sente ‘potenziato’ da questa tecnologia».

Il webinar ha esplorato proprio le opportunità che l’Ai può offrire nel campo del design e dell’architettura, tra innovazione e nuove forme di espressionema anche analizzando e discutendo criticità e punti di debolezza, come bias, allucinazioni, fake ma anche lo spinoso tema del copyright – , fornendo «una serie di consigli e trucchi per sfruttare al massimo le attuali potenzialità di questa tecnologia. Si è partiti da aspetti generali come da definizione di «prompt», analizzando elementi chiave come lunghezza, grammatica, individuazione dei dettagli improntati da specificare. Im merito ai quali, ha sottolineato Sanna: «Assicuratevi di prendere in considerazione il soggetto, l’ambiente, l’illuminazione, i colori e l’atmosfera desiderati. Siate chiari riguardo a qualsiasi contesto o dettagli rilevante per voi».

Tantissime le prove e le simulazioni effettuate, direttamente sulla piattaforma MJ, nelle circa due ore del corso, utilizzando prompt e comandi, e variando i parametri applicati alla generazione di immagini «architettoniche e di design», dagli edifici agli interni fino al product design (in gallery alcuni dei risultati delle prove): un excursus che ha resto il webinar una vera infarinatura, un primo step significativo per avvicinarsi al mondo dell’Ai generativa in chiave architettonica. (FN)

di Francesco Nariello

PHOTOGALLERY

TAG

ATTIVITÀ

DELL'ORDINE

POLITICA

DELL'ORDINE