L’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia informa gli iscritti della scomparsa di Francesco Montuori ed esprime una forte vicinanza alla famiglia in questo triste momento. Architetto e professore, fondatore negli anni Sessanta del GRAU (Gruppo Romano Architetti Urbanisti) e negli anni Duemila dello Studio di Architettura Montuori Associati, impegnato in progetti che spaziano dalla riqualificazione urbana al restauro di monumenti, eletto tra il 1997 e il 1999 nel Consiglio dell’OAR, rivestendo il ruolo di vice presidente.
Una sintesi della sua biografia, che riportiamo qui sotto, è pubblicata – con alcune immagini dei suoi progetti, delle sue opere e dei suoi libri – sul sito OAR nella sezione «50 anni di professione» (LINK).
Francesco Montuori
Francesco Montuori nasce a Roma nel 1937; qui si laurea in Architettura alla “Sapienza”, consegue l’abilitazione nel 1962 ed è iscritto all’Albo dell’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia nel 1964 con il n. 1594. Nel 1962 è fra i fondatori del GRAU (Gruppo Romano Architetti Urbanisti) insieme ad A. Anselmi, P. Chiatante, G. Colucci, A. Di Noto, P. Eroli, F. Genovese, R. Mariotti, M. Martini, G. Milani, P. Nicolosi, F. Pierluisi e C. Placidi.
Gli anni ‘60 e ‘70 e sono caratterizzati da scritti teorici e da concorsi e progetti di architettura, svolti in collaborazione con gli altri membri del GRAU, tra i quali: il concorso per il Palazzo dello Sport di Firenze, III premio (1965); la palazzina Carpineti a Cori (Latina, 1969); la prima soluzione per la sistemazione di piazza dei Cinquecento a Roma. Questa fase si conclude con l’invito a partecipare nel 1980 alla Prima Biennale di Architettura di Venezia, all’allestimento della Strada novissima e all’esposizione dei numerosi progetti del GRAU. Suggellano questo periodo, nel 1981, il libro GRAU: isti mirant stella, catalogo di tutti i progetti tra il 1964 e il 1980 e la Mostra alla Columbia University di New York. Nel 1982 è nuovamente invitato alla Biennale di Venezia dove espone, nell’ambito del Progetto Venezia, una soluzione per la Barchessa di Badoere.
Gli anni ‘80 lo vedono impegnato con A. Di Noto e G. Milani sulla riorganizzazione del quartiere Esquilino a Roma che si concretizzerà nel progetto, redatto per la Soprintendenza Archeologica di Roma, della sistemazione di piazza dei Cinquecento e delle Terme di Diocleziano (1985) e, per il Comune di Roma, nella riqualificazione del Giardino di piazza Vittorio Emanuele II, la cui progettazione si prolungherà fino al 1994. Nel 1987 tali progetti sono esposti nell’ambito della mostra Nuova Scuola Roma al Deutsches Architekturmuseum – DAM di Francoforte (Germania). Tra il 1988 e 1991 è impegnato nel recupero degli edifici del centro storico di Civitella Alfedena (L’Aquila), colpito dal sisma del 1984.
Nel 1990, insieme ad A. Di Noto, affronta impegnativi restauri, nella consapevolezza che il restauro dei monumenti e il progetto di architettura non rappresentino due campi separati: edifici, siti e vaste aree di territorio urbanizzato costituiscono, con i loro segni architettonici, le condizioni su cui agisce il progetto, senza distinzioni di campo.
Tra i principali interventi: il Giardino delle Rose nel Parco rinascimentale degli Horti Leonini a S. Quirico D’Orcia (Siena, 1994), con M. Franceschi; il restauro del Palazzo Pretorio a S. Quirico D’Orcia, con il prof. ing. G. Giordano; il Piano di Recupero dell’Ospedale della Scala a S. Quirico D’Orcia (1996-97); il restauro della facciata borrominiana di S. Carlino su via Quattro Fontane a Roma, con M. Bonavia, L. Di Noto e R. Falcucci (1995); la realizzazione del Museo del Folklore nel Convento di S. Egidio a Roma (1996); il Piano di Recupero della Cinta muraria romana e medioevale e degli edifici sovrastanti fra Porta S. Agata e Porta Sanguinaria a Ferentino (Frosinone, 1996-2010) ed il restauro della Porta Sanguinaria (1996); la ricostruzione della nuova scena prospettica nel Teatro Olimpico di Sabbioneta (Mantova, 1996), opera di Vincenzo Scamozzi. Nel 1996 insieme al GRAU vince il concorso per la sistemazione di piazza Navona a Roma e degli elementi di arredo necessari allo svolgimento della festa della Befana, cui segue la redazione del progetto esecutivo. La fine degli anni ‘90 è segnata dall’impegno per il Programma di Ricostruzione del centro storico di Camerino (Macerata); un progetto di riqualificazione dei fabbricati danneggiati dal sisma del 1997, che costituisce l’occasione per la redazione di Norme Tecniche e di un Regolamento Edilizio mirati alla valorizzazione delle qualità architettoniche degli edifici pubblici e privati del centro storico. Dello stesso periodo è il recupero, con R. Mariotti, delle Porte urbiche e della Chiesa del Crocifisso a Visso (Macerata), colpita anch’essa dal terremoto del 1997.
Tra il 1997 e il 1999 è eletto nel Consiglio degli Architetti PPC dell’Ordine di Roma e provincia e riveste il ruolo di vice Presidente. Nel 1997 vince, con M. Bottini e S. Coppotelli, la gara di progettazione per la riqualificazione del Convento di S. Antonio Abate a Ferentino (Frosinone); l’opera, che ospita in alcuni locali il Museo Celestiniano, è inaugurata per il Giubileo del 2000.
Negli anni Duemila, con A. Di Noto e C. Palo, costituisce lo Studio di Architettura Montuori Associati. Con il prof. ing. G. Giordano, lo Studio è incaricato dei seguenti interventi: la riqualificazione di piazza S. Maria in Trastevere e piazza S. Egidio (Roma, 2003); la consulenza per Grandi Stazioni per il restauro del fabbricato frontale di Roma Termini (2003-2005); la riqualificazione del Convento delle Orsoline a Calvi dell’Umbria (Terni, 2004-2005), opera settecentesca di Ferdinando Fuga; il restauro della Rocca dei Farnese a Cellere (Viterbo), ancora in corso; il restauro del Convento e della Chiesa di S. Francesco a Palombara Sabina (Roma, 2008); il progetto e la realizzazione del Parco Archeologico di Piano della Civita e del Museo Archeologico “Roger Lambrechts” ad Artena (Roma), ricavato nei locali restaurati del Granaio Borghese ed inaugurato il 12 dicembre 2009. A quest’ultimo intervento è dedicata la recente pubblicazione Il Piano della Civita e il Museo Archeologico Roger Lambrechts(2012). L’esperienza di Artena prosegue con il restauro, in collaborazione con C. Giovannone dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro, del grande Arco di Trionfo, voluto da Scipione Borghese e realizzato su progetto di Vasanzio nel 1625. I progetti più recenti riguardano il Parco Archeologico Naturalistico dell’antica città di Castro (Viterbo) e il Museo diffuso di Colle S. Pietro – via Clodia a Tuscania (Viterbo), entrambi inseriti nel Progetto territoriale Area Interna Alta Tuscia – Antica Città di Castro e nel Programma regionale 2014-2020.
I progetti sono pubblicati nei volumi: Yearbook 01 (2015); La Rocca di Cellere (2014); G. Carbonara, L’Arte del Restauro, Roma (2004); Enciclopedia Italiana del Novecento, Treccani, Roma (1998); C. Conforti, Storia dell’Architettura Italiana, Milano (1997); C. Aymonino, Progettare Roma Capitale (1990); La Nuova Scuola di Roma, catalogo della mostra presso il DAM di Francoforte e il Museo di Castelvecchio a Verona (1987); Terza Mostra Internazionale di Architettura, Venezia (1985); Roma Centro, Esquilino: storia, trasformazione, progetto (1985); P. Portoghesi, Nuovi Architetti Italiani (1985); La Presenza del Passato, Prima Mostra Internazionale di Architettura, Biennale di Venezia (1980); G. Accasto, V. Fraticelli e R. Nicolini, Le Architetture di Roma Capitale(1971); e sulle riviste Casabella, A+U Architecture and Urbanism, Domus, Eupalino, Controspazio, Metamorfosi, Edilizia Popolare, Area e Materia.
Nel 1982-83 è docente di Urban Design alla Facoltà di Ingegneria “Leonardo da Vinci” de Il Cairo (Egitto) e nel 1998 è docente del Corso di Restauro Architettonico e Recupero del Patrimonio Edilizio presso la Scuola di Perfezionamento per dipendenti degli Enti locali di Treia (Macerata).
Partecipa a numerose esposizioni nazionali e internazionali: GRAU, Architetture presso AAM – Architettura Arte Moderna, Roma (1964-82); Concorso per il Palazzo dello Sport, Palazzo Strozzi, Firenze (1967); Astrazione Determinata. La nuova sede della Camera dei Deputati, Galleria il Girasole, Roma (1967); GRAU, Mostra permanente, Galleria di Piazza Margana, Roma (1968); GRAU, esposizione collettiva, Galleria Triarte, Montepulciano (Siena, 1971); La presenza del passato, Biennale di Venezia, Prima Mostra Internazionale di Architettura (1980); The Work of the GRAU, Columbia University Graduate School of Architecture and Planning, New York (1981); Présence de l’histoire, Festival d’Automne à Paris, Exposition Internationale d’Architecture, Chapelle Saint-Louis de la Salpêtrière (1981); The Presence of Past Fort Manson Centre, San Francisco (1982); GRAU. Architetture 1980-1982, Temple University Abroad, Roma (1982); Barchessa di Badoere, Biennale di Venezia, Terza Mostra Internazionale di Architettura (1982); La Nuova Scuola di Roma, Museo di Castelvecchio, Verona (1987); Rom – Neues Bauen In Der Ewigen Stadt, DAM, Francoforte (1987); Architectura Nova Roma, Suomen Rakennustaiteen Museo, Helsinki (1989); Progetti per Roma, Palazzo delle Esposizioni, Roma (1991); Idee e progetti per Roma Capitale, “Sapienza” Università di Roma (1991); Arquitectonica. Architetti Italiani, mostra itinerante (Vienna, Praga e Leningrado, 1991); Mostra dei progetti in concorso per la sistemazione di piazza Navona per la festa della Befana, Istituto Francese di cultura, Roma (1993); Disegni di Architetture, Istituto Nazionale per la Grafica, Roma (1995 -96); Rome: Design Laboratory, Tyler Gallery, Filadelfia (1997); Il progetto della scena prospettica, Teatro Olimpico, Sabbioneta (Mantova, 1997).
Disegni e plastici del periodo 1965-85 sono acquisiti dall’Archivio del Centre Georges Pompidou di Parigi dove il 19 giugno 2012 sono esposti nella mostra La Tendenza. Architectures Italiennes 1965-1985.
I disegni sono depositati presso l’Istituto Nazionale per la Grafica, Roma; i disegni di concorsi sono stati acquisiti dal DAM di Francoforte.
L’archivio progetti è conservato presso lo Studio dell’architetto (via A. Pizio 7, Roma), che ne è il referente.