di Redazione OAR
Si è svolta ieri, 14 luglio, presso la biblioteca storica di Palazzo Esercito, la conferenza dedicata al progetto «Caserme Verdi – Un’opportunità per il Paese con strategie innovative tra ingegneria e architettura», evento curato da Stato Maggiore dell’Esercito, Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia, Ordine degli Ingegneri della provincia di Roma, in coordinamento con Consiglio nazionale degli Architetti PPC, Consiglio nazionale degli Ingegneri.
Al centro dell’incontro – promosso dal Dipartimento delle Infrastrutture dell’Esercito in collaborazione con la task force per la valorizzazione e la dismissione degli immobili militari della Difesa – è stato il piano attraverso il quale l’Esercito ammodernerà il proprio parco infrastrutturale prevedendo la realizzazione di basi militari di nuova generazione: efficienti, funzionali, pienamente rispondenti alle normative vigenti, ispirate a nuovi standard e secondo criteri costruttivi innovativi di modularità, rapidità costruttiva, basso impatto ambientale e ridotti costi di manutenzione. Un programma che punta a far coesistere poli alloggiativi, aree addestrative, impianti sportivi, scuole e asili, nonché spazi per il tempo libero aperti anche alle comunità locali.
All’evento che, come detto, ha coinvolto direttamente, oltre che i vertici di Esercito e Difesa, le categorie professionali degli architetti e degli ingegneri, sono intervenuti, tra gli altri, il Gen. di C.A. Salvatore Farina, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, e Flavio Mangione, presidente dell’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia. Presenti il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Enzo Vecciarelli, e del Sottosegretario di Stato alla Difesa, Angelo Tofalo. Tra i partecipanti anche Giuseppe Cappochin, presidente del Consiglio nazionale degli Architetti PPC e Armando Zambrano, presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, ma anche l’architetto Stefano Boeri, con un intervento sul fronte green-ambientale e il sociologo Domenico De Masi, sui «bisogni», in chiave sociale, dei futuri utenti.
Le trasformazioni che si avranno a seguito del programma – ha detto Flavio Mangione, presidente dell’OAR – speriamo possano avvenire attraverso la procedura concorsuale che permette un maggiore, se non certo, controllo dei tempi, risparmio, trasparenza delle procedure, nonché una partecipazione culturale, civile e tecnica all’altezza di un Paese avanzato come il nostro». Si tratta, ha aggiunto, di uno «strumento anche di comunicazione e condivisione, a livello nazionale e internazionale; una straordinaria opportunità di crescita sia per l’Italia, sia per le Forze Armate, che proprio in questa occasione hanno la possibilità di dimostrare la loro capacità di programmare una parte del futuro. All’interno di un progetto complesso a cui devono concorrere tutte le professioni che, nei vari ambiti disciplinari, possano contribuire al miglioramento e alla crescita della società».
Lo scorso 24 giugno, l’Ordine degli Architetti di Roma ha siglato, con il Ministero della Difesa e la Fondazione Inarcassa, un protocollo d’intesa per avviare un tavolo di lavoro per la valorizzazione, riqualificazione e rifunzionalizzazione delle infrastrutture militari, attraverso interventi di rigenerazione urbana, ristrutturazione edilizia e restauro.
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Riqualificazione energetico-ambientale e rigenerazione urbana riguardano – ha reso noto Vasco Angelotti, Capo Dipartimento Infrastrutture dello Stato Maggiore dell’Esercito, illustrando i principi cardine del programma «Caserme Verdi» – 28 sedi distribuite su tutto il territorio nazionale attualmente interessate dalla trasformazione. L’iniziativa, inoltre, punta ad essere estesa ad altri impianti strategici dell’Esercito, anche all’estero nelle operazioni internazionali, poiché non riservata esclusivamente a nuove realizzazioni, ma destinata anche a strutture già esistenti opportunamente rinnovate e potenziate.
(FN)
