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Architettura
29 Maggio 2024

Alla Casa dell’Architettura gli architetti reinventano il futuro

Una mostra per celebrare le invenzioni di Renzo Piano, Antonio Citterio, Benedetta Tagliabue, Matteo Thun, Carlo Ratti, Pier Luigi Nervi, Riccardo Morandi, Achille Castiglioni, Gio Ponti, Ettore Sottsass e due convegni per raccontare le invenzioni in relazione al contesto storico e al genio inventivo.

Così l’Ordine degli Architetti PPC di Roma, che da oltre dieci anni è impegnato nella valorizzazione dell’attività inventiva, diffonde la cultura delle invenzioni e dei prodotti italiani nel mondo.

La Casa dell’Architettura, in collaborazione con i partner tecnici Rockwool Italia e Wood Beton, entrambe multinazionali con efficaci e numerosi brevetti, aprirà nuovamente le porte il 4 e il 6 giugno per un dialogo aperto sugli “Architects who invent the change”.

Terza iniziativa prevista nell’ambito della celebrazione della Giornata Nazionale del Made in Italy, alla quale l’OAR ha fortemente aderito, contribuendo alla conoscenza, riconoscibilità e consapevolezza del ruolo progettuale e primario degli architetti nella crescita economico sociale e nello sviluppo del sistema Italia.

Tra le invenzioni italiane meno conosciute il formato .mp3 frutto del genio di Leonardo Chiariglione, l’elicottero ad opera di Corradino D’Ascanio e il computer inventato da Piergiorgio Perotto.

“Impossibile considerare in maniera distinta architetti inventori e grandi aziende – spiega Paolo Anzuini | Consigliere dell’OAR, coordinatore scientifico dei convegni e curatore della mostra insieme a Tiziana Pecoraro – È dalla loro stretta collaborazione che sono stati realizzati progetti visionari. Quando gli architetti si cimentano nelle invenzioni, la creatività e la formazione così ampia dà vita a brevetti che spaziano in un ventaglio di settori molto diversi tra loro, caratterizzandosi per trasversalità di azione e campi d’inventiva. Questa la peculiarità della nostra professione”.

Dai computer Olivetti ai brise soleil di Ettore Sottsass, dai nodi strutturali ai sistemi di illuminazione nei musei di Renzo Piano, dai sistemi di ombreggiamento di una città all’attrezzatura per preparare i cocktail di Carlo Ratti, dal ferrocemento di Pier Luigi Nervi al cemento armato precompresso di Riccardo Morandi, fino ai lavabi di Gio Ponti ed al sistema di movimentazione delle scatole inventato da Matteo Thun, gli architetti definiscono modelli sociali e stili di vita.

In un mondo dove il digitale fagocita l’essenza umana, si vuole riposizionare l’architetto come principale interprete del futuro, anticipando spesso le necessità ed i bisogni delle persone.

Oltre cinquanta le opere di ingegno di architetti inventori esposte nella mostra “Inventori di futuro”, tutti diversi per stile, epoca e tecnica. Presenti anche due postazioni per consultare data base e conoscere i brevetti e le attività inventive mondiali.

Una dicotomia apparente tra analogico – umano e digitale – seriale non potendo mai l’intelligenza artificiale, che si avvale di dati esistenti per fornire informazioni ed assistenza, prescindere dall’invenzione umana.

Benedetta Tagliabue, unica donna, in linea con la media mondiale di presenza femminile tra gli inventori, soprattutto perché hanno iniziato a tutelare i propri atti intellettuali solo in tempi recenti.

Diffondere una cultura dell’invenzione, partendo dal saper riconoscere un atto intellettuale inventivo è la missione del Valore delle Idee, associazione partner dell’Ordine degli Architetti PPC di Roma dal 2014 nell’organizzazione dei contenuti di mostre e supporto continuo delle attività a sostegno degli inventori.

Consultabile durante la mostra il numero 122 di AR/Magazine “Invenzioni romane. Brevetti, marchi, modelli, design del XXI secolo”.

Convegno 4 giugno 2024 | Innovazione OFF SITE

Convegno 6 giugno 2024 | Inventori di futuro

Mostra “Inventori di Futuro”

di Giulia Villani

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