Ci lascia Igino Pineschi, Professore di Composizione Architettonica e Urbana alla Facoltà di Architettura de La Sapienza di Roma.
Classe 1933, partecipa alla ridefinizione dei processi didattici e all’introduzione nella scuola di sperimentazioni e di una ottimizzazione degli spazi e delle risorse umane, che dal 1968 in poi vedono la facoltà evolversi. Accanto a lui, Carlo Melograni, Alfredo Lambertucci e Piero Ostilio Rossi.
Una vita dedicata all’insegnamento ed alla ricerca di confronto e crescita con i colleghi di altre facoltà straniere.
Impegnato nel PRG di Colleferro (1967) e di Nocera Umbra (1995) dove dopo il sisma del 1997 viene reincaricato del piano strutturale e definitivo, si dedica a numerosi Piani Particolareggiati, anche per le zone O del PRG di Roma.
Nel territorio umbro-marchigiano preponderante è l’attività nella tutela ambientale e di valorizzazione delle preesistenze storiche e paesistiche: i Piani Paesistici della Valle del Tronto (Ascoli Piceno) e della zona umida di Colfiorito (frazione di Foligno, Perugia), il completamento della Grande Escursione Appenninica, la ricostruzione del tracciato umbro dell’antica via Flaminia, di un itinerario trekking sui Monti Martani e le Terre Arnolfe (nelle province di Perugia e di Terni) e le infrastrutture per la visita delle rovine della città di Carsulae (Terni), nonché la tutela e valorizzazione di alcuni siti storici del Parco dei Monti Lucretili (Rieti) nel Lazio.
Non mancano esperienze progettuali nell’edilizia residenziale, in cui l’architettura è sempre sintesi tra un’ambizione formale ed un’esigenza funzionale.
L’Ordine degli Architetti PPC di Roma si stringono attorno alla famiglia ed a quanti lo hanno conosciuto e stimato, nella consapevolezza che i suoi insegnamenti continuano a germogliare nell’attività professionale dei suoi studenti.
Nell’immagine di copertina: Chiesa di San Giuliano Martire, Roma, 1995