Si sono svolti lunedì 9 dicembre nella Basilica dei SS. Pietro e Paolo all’EUR, i funerali dell’architetto Piero Alessandrini, che nella Capitale si era laureato nel 1953 presso la Facoltà di Architettura di Valle Giulia, e che lo scorso autunno aveva festeggiato i 98 anni – era nato il 17 settembre 1926 – con una serata di gala a Villa Spalletti Trivelli.

A partire dagli anni’60, Alessandrini aveva trovato nel cosiddetto jet set i suoi principali committenti, tra cui la famiglia Agnelli (residenze di Forte dei Marmi, Assisi e Porto Santo Stefano), il finanziere Adnan Kashoggi (progetto per due ville a Roma e restauro degli interni del panfilo Nabila) e il Sultano del Brunei (villa al Borneo).

Nei primi anni’70, dopo essere stato nominato consulente della Camera di Commercio di Roma (1968), disegna per l’Alitalia le filiali di Chicago, Dublino, Montreal, Toronto, Istanbul e Roma, mentre il decennio successivo lo vede impegnato nel progetto per la Scuola Superiore dell’Amministrazione dell’Interno a Roma (1989).

Gli anni ’90 si aprono con un incarico dal Ministero per gli Affari Esteri, che gli commissiona l’Ambasciata Italiana a Riad (1992). A qualche tempo dopo risale invece la sistemazione del “Cortilone” (oggi intitolato a San Gregorio l’Illuminatore) adiacente alla Basilica Vaticana (1998).

Al di là del preponderante impegno con clienti prestigiosi appartenenti al mondo dell’economia e della finanza internazionale, nel corso della sua attività Alessandrini, allievo di Roberto Marino e Pier Luigi Nervi, ha realizzato anche complessi residenziali, commerciali e industriali in diverse città italiane.

L’Ordine degli Architetti di Roma, a cui Piero Alessandrini si era iscritto nel 1954, esprime vicinanza alla famiglia.