Via libera alle modifiche al regolamento capitolino del verde pubblico e privato e del paesaggio urbano. La Giunta di Roma Capitale ha approvato una rivisitazione del testo (proposta n. 2 del 16 gennaio 2019) elaborata attraverso un lavoro condiviso tra assessorato alle Politiche del Verde, commissione Ambiente e associazioni che si occupano di tutela ambientale sul territorio.
Il regolamento, nello specifico – si legge in una nota del Campidoglio – «definisce le competenze, disciplina gli istituti della partecipazione attiva e la gestione del sistema arboreo cittadino, stabilisce norme di particolare salvaguardia per alcune tipologie di verde di pregio e per il verde storico, indicando inoltre le modalità di fruizione dei parchi e dei giardini. Importanti le norme sul verde privato, risorsa fondamentale che concorre in modo determinante all’intero patrimonio verde della città».
Tra le altre novità, si introduce, per il Dipartimento Tutela Ambientale, l’obbligo di aggiornare costantemente il Catasto del Verde e un censimento del patrimonio arboreo di Roma: sarà creato un database pubblico georeferenziato, accessibile da chiunque sia interessato, in linea con la normativa nazionale e regionale in materia.
Con la modifica del regolamento è stato effettuato, ha spiegato l’assessora capitolina alle Politiche del Verde, Laura Fiorini, «un lavoro di revisione per dare coerenza complessiva e organicità al testo al fine di evitare difficoltà interpretative, vuoti normativi o potenziali conflitti con normative di rango superiore». È stata fornita, tra l’altro, «una disciplina di maggiore dettaglio con riferimento al Catasto delle aree verdi, ed inserite alcune indicazioni relativamente al censimento degli immobili che insistono nelle aree verdi». Ed è stato dato «maggiore risalto alla sezione relativa ai rapporti con la cittadinanza attiva (articoli 8-14), al diritto dei cittadini al panorama, al mantenimento del bilancio arboreo positivo ed alla salvaguardia del verde di pregio». Il documento approvato, conclude, rappresenta un «presupposto per lo sviluppo del Piano del Verde e per la costituzione della Consulta del Verde».
(FN)