Una mappa che permette di acquisire informazioni dettagliate sugli inquinanti atmosferici in città attraverso una rete di centraline di monitoraggio a basso costo, sia fisse che mobili, integrate con quelle regionali oggi in uso. Si tratta di Air quality site suitability map, progetto messo a punto dai ricercatori del Centro Enea di Portici (Na), in collaborazione con l’Università Federico II di Napoli.
La mappa – realizzata nell’ambito del Progetto Air-Heritage, finanziato con 4,1 milioni di euro dal terzo bando europeo Urban Innovative Actions – è stata prodotta grazie a un metodo innovativo che, si legge in una nota di presentazione di Enea – «permette di collocare le centraline in modo ottimale rispetto al territorio e alla variabilità locale degli inquinanti in città, secondo uno schema che è stato testato a Portici, vicino Napoli».
La rete di monitoraggio sviluppata, nello specifico, si compone di dispositivi sensoriali mobili e stazioni fisse in grado di creare una mappatura ad alta risoluzione spazio temporale degli inquinanti in un ambiente complesso come quello urbano. I dispositivi mobili, ha spiegato Grazia Fattoruso, ricercatrice Enea che ha coordinato lo studio, «sono sensori a basso costo ‘annusa-smog’ portatili (denominati ‘Monica’ – Monitoraggio Cooperativo della qualità dell’Aria), che abbiamo sviluppato nei nostri laboratori di Portici e sono utilizzati dai cittadini in giro per la città su passeggini, scooter e zaini. Le centraline fisse sono commerciali, ma a basso costo. Questa rete va ad integrare le centraline fisse delle Arpa regionali, già presenti sul territorio cittadino, ma poco numerose semplicemente perché costose». I siti idonei alla dislocazione delle centraline sono stati identificati principalmente sulla base di due variabili geografiche, quali le emissioni dei veicoli e il paesaggio urbano, che hanno un ruolo fondamentale nella formazione e dispersione degli inquinanti atmosferici a scala urbana.
(FN)