Collaborazione sulla base delle comuni finalità istituzionali e impegno per dare rilevanza a parti molto significative ma anche molto fragili del tessuto urbano, attraverso un “lavoro di formazione e informazione (…) che, partendo dal contesto di Roma e provincia” possa arrivare a coinvolgere “l’intero territorio nazionale”: il protocollo d’intesa firmato da Alessandro Panci, Presidente OAR, e Oreste Rutigliano, Presidente Italia Nostra Roma, in occasione del quarto incontro organizzato dalla Commissione Città Metropolitana OAR per il ciclo “Il piano borghi” (Tivoli, 28 febbraio 2025) con il coordinamento scientifico di Ombretta Renzi, CTF OAR – Professione, contiene le premesse per azioni culturali, formative e progettuali in grado di contribuire alla concretizzazione della Proposta di Piano Nazionale Straordinario per il Restauro, la Messa in Sicurezza e il Riuso del Patrimonio Storico, Architettonico Urbanistico dei Borghi e dei centri Storici Minori con priorità per le Aree Interne o Marginali a Maggiore Rischio Sismico.
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Il convegno al Convitto Nazionale di Tivoli su “Valorizzazione dei borghi e centri storici sottoposti a rischio sismico“ ha coinvolto anche l’Ordine degli Ingegneri di Roma e provincia (OIR) e l’Ordine dei Geologi del Lazio nell’articolata sessione tematica, in cui si sono inseriti, tra gli altri, l’intervento di Carlo Zaffina, Coordinatore sezione operativa Protezione Civile OAR, e l’excursus sulla valutazione dei sistemi strutturali tradizionali e geotecnici di Claudio Gasparini, Presidente commissione Manutenzione Edilizia OIR.
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“Siamo sempre propensi a sottoscrivere accordi con realtà associazionistiche che rivolgono una forte attenzione al paesaggio e al territorio, in un contesto di dialogo, di confronto su alcune tematiche a noi care” ha evidenziato Alessandro Panci. “L’accordo di oggi è il risultato di una serie di incontri [a Zagarolo, Ariccia, Nettuno, ndr] che abbiamo condiviso con Italia Nostra, parlando in particolare dei borghi e dei centri storici: la sua finalità quindi è proprio portare avanti quelle attività, cercando di renderle ancora più incisive, innanzitutto attraverso la divulgazione dei caratteri che noi vogliamo mettere in luce e conservare. L’intento è far comprendere come questi elementi possano essere inseriti in una strategia di valorizzazione legata non solo agli aspetti paesaggistici, ma anche al mantenimento di specifiche culture e realtà economiche esistenti nei centri stessi, spesso agricole, che possono sopravvivere solo se le persone abitano, gestiscono e utilizzano quei luoghi. La scelta di firmare il protocollo nell’ambito di un evento condiviso non solo con Italia Nostra, ma con altri Ordini professionali è coerente con il nostro modo di operare, che si basa sul fare rete: unirsi su tematiche comuni, discuterne, dibatterne, arrivare a ragionare insieme da più punti – anzi, proprio con l’obiettivo di conoscere i punti di vista di ciascuno – consente di intervenire più efficacemente sul territorio”.
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Gli obiettivi dell’accordo sono compatibili con l’impegno portato avanti dall’OAR per il riconoscimento del ruolo sociale dell’architetto, la partecipazione dei cittadini al dibattito sull’architettura e il valore della formazione per legare all’attualità le trasformazioni urbane:
- promuovere la divulgazione e organizzare eventi (seminari, workshop e conferenze) sui temi inerenti la salvaguardia del territorio;
- coinvolgere le comunità locali nel recupero di borghi e centri storici;
- individuare zone in cui attuare progetti sperimentali di recupero e valorizzazione.
“La Valle dell’Aniene è ricca di piccoli abitati che nel tempo hanno subìto il fenomeno dello spopolamento” ha ricordato Raffaele Bencardino, Delegato zona 5 OAR. “I borghi sono piccoli agglomerati, prevalentemente di carattere rurale, mentre il centro storico è organizzato con una struttura urbana diversa, dove ci sono edifici religiosi di pregio ed edifici signorili; ma hanno in comune la necessità di tornare al centro dell’attenzione ed essere valorizzati. Il Piano nazionale straordinario per il restauro del patrimonio storico, architettonico e urbanistico dei borghi e dei centri storici minori è finalizzato alla conservazione e al ripopolamento dei borghi. Sfruttando la tecnologia moderna dell’adeguamento sismico si possono realizzare interventi di messa in sicurezza, che però devono sempre tenere conto dei caratteri storici, paesaggistici e ambientali di questi centri”.
Foto: Giuseppe Felici