Alla Fiera di Roma si è chiusa il 24 settembre la tre-giorni mirata a connettere imprese e professionisti: il contributo dell’Ordine sui temi di interesse per gli iscritti. L’OAR premiato per il miglior allestimento
di Redazione OAR
Un punto d’incontro tra imprese e professionisti, in un contesto fortemente connotato da condivisione, sinergia e spinta all’internazionalizzazione. Si è presentata così, al suo debutto, Edilsocialexpo, nuova iniziativa per il mondo dell’edilizia che punta a favorire il dialogo tra i diversi attori della filiera edile, a partire da aziende produttrici e professionisti, ma anche buyer, organizzazioni di settore, studi di progettazione e società di caratura internazionale. L’evento – che si è svolto alla Fiera di Roma dal 22 al 24 settembre scorsi – ha avuto il patrocinio, tra gli altri, dell’Ordine degli Architetti PPC di Roma, che ha portato il proprio contributo anche attraverso specifici appuntamenti organizzati dalla struttura formativa OAR (con il rilascio di crediti formativi) e incentrati su temi e visioni chiave per il futuro della progettazione. In occasione delle giornate di confronto e dibattito, è stato conferito il Premio Edilsocialnetwork- expo awards 2022 all’OAR per il miglior allestimento.
Qui il comunicato stampa di chiusura di Edilsocialexpo
Ripensare nuove strategie sui bonus in edilizia e una nuova proposta di legge; la risoluzione dei problemi legati alla cessione dei crediti sono stati alcuni dei temi affrontati nella tavola rotonda conclusiva degli incontri organizzati dall’OAR a EdilsocialExpo dal titolo Le azioni in tema di Superbonus e Codice degli Appalti.
«Occorre cambiare marcia – ha sottolineato il presidente OAR, Alessandro Panci in apertura dei lavori – mettendo a punto un meccanismo diverso con il contributo diretto degli ordini professionali. Temi che troveranno nuovo slancio per un ampio dibattito pubblico all’indomani della formazione delle nuove Camere e del Governo.»
All’incontro, moderato dall’Architetto Marco Alcaro e organizzato in collaborazione con Fondazione Inarcassa cui erano presenti il Segretario Generale Gianfranco Carcione e Andrea De Maio, Vicepresidente della Fondazione,i giuristi Francesco Lanatà e Guerrino Petillo. L’incontro è stato occasione per affrontare una volta in più tutte le difficoltà, civili e penali, legate al Superbonus a due anni e più dal varo della norma. Innumerevoli i correttivi, e le circolari esplicative varate che lasciano spazio a difficili, quando incerte interpretazioni, e che profilano all’orizzonte una massiccia mole di contenziosi con la Pubblica Amministrazione creando ulteriori difficoltà applicative per i committenti e una crescente assunzione di responsabilità (professionali, civili, penali, patrimoniali) per i professionisti del settore. In particolare per il ruolo di asseveratori, da parte dei tecnici chiamati a realizzare le opere dei bonus e per i committenti spesso ignari dei risvolti anche fiscali della normative. Sul tappeto del dibattito il ruolo del professionista nel Codice Contratti; l’eliminazione dell’appalto integrato e la promozione dei concorsi a due gradi come procedura di affidamento ordinaria. Marco Alcaro ha ribadito l’importanza di rilanciare un Disegno di Legge sull’equo compenso «per ridare dignità ai professionisti che svolgono un importante ruolo sociale.»
A inquadrare alcuni degli argomenti di maggiore interesse per gli architetti e la professione, in riferimento alla Capitale e non solo, è stato Francesco Aymonino, vicepresidente dell’Ordine degli Architetti di Roma, intervenuto al convegno di apertura di Edilsocialexpo. «Roma ha bisogno di un punto d’incontro tra tutti i soggetti coinvolti nelle trasformazioni urbane, dove fare rete, sistema, in cui le eccellenze possano ritrovarsi: il nostro obiettivo è trasformare la Casa dell’Architettura – l’istituzione per la promozione della cultura architettonica presso l’Acquario Romano, all’Esquilino, sede dell’OAR – nell’Urban Center della Capitale, luogo in cui possano trovare spazio tutte le ‘visioni’ per la città. Un centro propulsore per la cultura del progetto. Uno dei primi step di tale percorso sarà la condivisione delle informazioni: mettere le ‘mappe’ di Roma a disposizione di tutti, dal piano regolatore alle compensazioni, dalla struttura economica della città alle presenze turistiche e al mondo del sociale».
La committenza – ha poi ricordato il vicepresidente OAR – «è il vero destinatario delle attività di un ordine professionale che ha la missione di garantire la qualità del lavoro dei propri iscritti, l’attenzione all’ambiente, alla città e alla società. Occasioni come Edilsocialexpo – in cui si incontrano e dialogano tutti i soggetti coinvolti nel processo, dai professionisti alle imprese, fino alle istituzioni – sono fondamentali anche per raccontare le iniziative concrete avviate e quelle in programma». Una di queste riguarda proprio i processi partecipativi. L’Ordine ha seguito con grande attenzione – ha sottolineato Aymonino – i percorsi di Corviale e del contratto di Fiume del Tevere, due grandi esperimenti di ‘progettazione con i cittadini’ che possono dare il via, a nostro avviso – a una stagione di co-progettazione e co-pianificazione, anche con le associazioni del terzo settore. La volontà dell’OAR – ha concluso – è di lanciare un corso per ‘esperti nella gestione dei processi partecipati’. L’architetto, infatti, è l’unica figura professionale che unisce cultura umanistica e tecnica ed è quindi in grado di guidare al meglio questo tipo di processi: ciò rappresenta una nuova importante frontiera per la professione».
In un’ottica improntata all’internazionalizzazione – altro tema al centro delle iniziative, anche formative, dell’OAR – è stato declinato l’evento «Le opportunità per l’attività di impresa e la professione negli Emirati Arabi Uniti, post Expo e post Covid», convegno (coordinato dall’OAR) di apertura di Edilsocialexpo (la rassegna si alternerà a cadenza annuale proprio tra Italia ed Emirati Arabi). Il programma ha spaziato dagli interventi di carattere più istituzionale alle testimonianze di professionisti impegnati nell’area. Come quelle – sul primo fronte – di Quirino Briganti, di Lazio Crea Spa e responsabile Expo 2020 Dubai per la Regione Lazio, che ha illustrato le attività portate avanti dall’hub regionale a Dubai, con focus su tematiche come spazio, cinema, cibo, turismo; o di Mauro Marzocchi, segretario generale Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi Uniti, con una presentazione di scenari, opportunità e previsioni economiche su prodotti e servizi italiani negli Emirati, ma anche delle attività a supporto delle imprese messe a disposizione dal sistema camerale. Tra i professionisti intervenuti, Massimo Iosa Ghini, fondatore Iosa Ghini Associati, che ha offerto uno spaccato dell’attività professionale ad Abu Dhabi e Dubai, dove lo studio ha realizzato tra l’altro il Flagship Store Ferrari; e Fabio Grilli, design director di Emaar, una delle più grandi aziende mondiali nel settore edile con base a Dubai, che ha fotografato status quo e previsioni sullo sviluppo immobiliare nell’emirato.
Per competere, anche in ottica internazionale, gli studi di progettazione hanno bisogno di crescere, soprattutto in una realtà come quella italiana, caratterizzata dalla piccola dimensione degli studi professionali. Una delle strade iniziare a crescere è puntare sulla spinta dell’innovazione ed è proprio su questo tema che si è incentrato il focus dell’OAR, nell’ambito di Edilsocialexpo, sulle Startup di Architettura, che si è svolto il 23 settembre. Un evento dai risvolti anche formativi che ha coinvolto i massimi esperti del settore per accompagnare gli iscritti in un campo d’azione più ampio e non del tutto sconosciuto.
L’Ordine Architetti Roma, nell’intento di restituire la centralità che i professionisti ed il loro lavoro intellettuale meritano, ha tra le sue missioni prioritarie quella di individuare startup di architettura e design, attraverso la formazione e il supporto operativo agli iscritti.
Un percorso intrapreso sin dal 2012 con l’evento Brevettiamoci che costituiva quasi un’alfabetizzazione sul tema, passando per il seminario Architettura e Brevetti e giungere oggi alla Fiera di Roma con l’iniziativa Edilsocialexpo in cui chiarire il significato di termini come startup (impresa innovativa capace di evolvere rapidamente e cambiare il proprio mercato di azione), incubatori (luoghi in cui l’idea prende forma e si avvia verso una configurazione più strutturata) e acceleratori (che trasformano la startup in un modello di business ben definito).
Paolo Anzuini, Consigliere OAR con delega ai Servizi per gli iscritti, Giovani e Internazionalizzazione, racconta le molteplici opportunità che gli architetti, nella loro ecletticità, hanno a disposizione: «Stiamo lavorando affichè l’Acquario Romano ospiti il primo incubatore dedicato ad architettura e design. Siamo oggi presenti in Fiera per valorizzare la professione degli architetti, offrendo visibilità e opportunità di internazionalizzazione».
Il processo delle invenzioni non è certamente nuovo, tanto meno nel campo dell’architettura. Tuttavia, il boom digitale ha determinato uno scollamento tra app che promettono tempi quasi istantanei e realtà imprigionate in sistemi urbani e di mobilità rigidi, incrementando così la discrepanza tra richieste ed esigenze. E’ all’interno di questo gap che l’architetto può avere un ruolo primario. Si parla ad esempio di smart city, perfettamente immaginate e disegnate, ma gli scenari urbani di oggi sono ben lontani da quel modello urbano.
«La professione dell’architetto è profondamente complessa, ma anche estremamente stimolante purchè si prenda il coraggio di uscire dai propri studi per individuare le infinite opportunità che il nostro lavoro offre – commenta Anzuini – L’OAR ha portato in fiera 270 architetti iscritti all’Ordine attraverso il progetto Vetrina, offrendo un’occasione di visibilità e prestigio».
Ed essendo florido il mercato estero per le startup che possono lì acquisire un maggior valore innovativo, l’OAR ribadisce il supporto operativo anche dal punto di vista amministrativo affinchè possano operare anche in mercati extra territoriali, dove difficilmente ci si può affacciare con una partita IVA professionale.