ATTIVITà DELL'ORDINE

Professione
28 Settembre 2023

Competenze, l’evoluzione dell’architetto tra professione, formazione e opportunità

Il 25 settembre, in occasione dell’Open Day dell’OAR - che ha coinvolto studenti e iscritti alla scoperta dei servizi offerti dall’Ordine - si è svolto l’evento di riflessione e confronto tra sistema ordinistico, mondo universitario, associazioni di categoria - Tra i temi al centro: tirocini, specializzazioni, certificazione dei percorsi formativi

Una figura in piena evoluzione che si inserisce in un quadro – normativo e non solo – in continuo cambiamento. La professione di architetto, nelle sue diverse specializzazioni e declinazioni, è stata al centro della riflessione di una una giornata, organizzata dall’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia, dedicata al confronto a tutto tondo sulle competenze. Il convegno – dal titolo «Larchitetto in evoluzione» – si è svolto presso la Casa dell’Architettura lo scorso 25 settembre nellambito dell’Open Day dellOAR, appuntamento durante il quale l’Ordine, dal mattino alla sera,  ha aperto le porte della propria sede agli iscritti, agli studenti – sia delle superiori (con circa 150 i giovani partecipanti dalle scuole romane coinvolte nel corso della mattinata) che universitari – e ai cittadini, ed ha offerto a tutti gli interessati l’opportunità di conoscere attività, risorse e servizi messi a loro disposizione.

L’evento formativo che ha dato il via alla giornata ha toccato gli aspetti più interessanti e le questioni aperte riguardanti le competenze e le figure professionali – dalla ricerca di una formula per il riordino delle professioni intellettuali e tecniche ai tirocini come momento di passaggio dalla fase formativa all’inizio dell’attività professionale, dalle specializzazioni alla certificazione dei percorsi formativi -, in un confronto serrato tra sistema ordinistico, mondo universitario, rappresentanti della politica, associazioni di categoria.

Ad aprire il convegno è stato il presidente OAR, Alessandro Panci, coordinatore scientifico dell’evento, introducendo i principali temi al centro delle riflessioni: «L’obiettivo – ha spiegato – è di ragionare su quali siano le competenze delle figure di architetto, pianificatore, paesaggista, conservatore, ma anche architetto Iunior e pianificatore Iunior. Ma anche chiedersi quale sia, oggi, il ruolo del professionista all’interno della società. Fare chiarezza sulle responsabilità che si assumono i professionisti – e i particolare gli architetti, quando appongono il proprio timbro -, sul loro ruolo di pubblica utilità e di garanti sul corretto svolgimento di interventi/lavori/opere nel pieno rispetto delle leggi. Ci chiediamo cosa fa l’architetto? Basti pensare a tutto ciò che abbiamo intorno – case, piazze, uffici, scuole, strade, spazi pubblici, parti idi città -: luoghi progettati, pianificati, restaurati, mantenuti». Altri temi di confronto, ha proseguito Panci, «riguardano il passaggio tra la scuola e l’attività professionale – che deve essere un processo il più possibile naturale, senza uno stacco netto -, i tirocini, la formazione, la costruzione di strategie comuni». La Casa dell’Architettura, ha concluso Panci, è – e diventerà sempre di più – il luogo in cui si parla di professione, di progetti, di territorio, di città, degli spazi che viviamo ogni giorno».

Proprio la sede dell’OAR, come detto, ha aperto le porte per tutta la giornata del 25 settembre a iscritti, studenti e cittadini. Per l’Open Day, nelle diverse postazioni predisposte per l’occasione, i componenti del Consiglio dell’Ordine, le Commissioni, i gruppi di lavoro, le delegazioni dei consulenti tecnici e legali, le segreterie e gli uffici sono stati a disposizione dei tanti partecipanti all’evento interessati a ricevere informazioni, chiarimenti e supporto, raccogliendo stimoli e suggerimenti. (Qui alcune immagini della giornata rilanciate sui canali social dell’OAR: LINK1 , LINK2)

Un appuntamento ideato, nel specifico, con l’obiettivo di continuare a costruire un ponte con i più giovani – studenti degli ultimi anni delle superiori, in procinto di fare la propria «scelta» per il futuro, ma anche studenti delle tre università tecniche romane: matricole, iscritti agli ultimi anni, laureandi. Nel corso della mattinata, in particolare, sono stati ospiti della Casa dell’Architettura  circa 150 i giovani dalle scuole romane coinvolte, mentre al pomeriggio i protagonisti – oltre agli iscritti OAR – sono stati sopratutto gli universitari alla scoperta delle attività, delle risorse e dei servizi messi a disposizione dall’Ordine. Forti l’interesse e la partecipazione registrati, nel segno dell’impegno portato avanti dall’OAR con le diverse iniziative avviate in questi anni – tra cui, ad esempio, l’attività della Commissione Plans, Portiamo L’Architettura Nelle Scuole) – incentrato su concetti chiave come  inclusione e partecipazione.

La necessità di un sempre maggiore riconoscimento del ruolo sociale degli architetti, e dei professionisti in generale, è emerso dal dialogo tra il presidente Panci e Alessandro Palombi, parlamentare e componente della II Commissione Giustizia della Camera dei Deputati: «È importante – ha detto – puntare a incidere sulla percezione che le persone, e le nuove generazioni in particolare, hanno delle professioni. Le quali hanno un ruolo fondamentale, ad esempio, per le attività delle pubbliche amministrazioni. Si pensi ai comuni più piccoli (Palombi è anche sindaco di Palombara Sabina, Roma – ndr) dove gli architetti libero professionisti svolgono funzioni essenziali a supporto degli uffici tecnici». Necessario quindi coinvolgere i progettisti nelle scelte, anche normative, che riguardano sia la professione che il territorio italiano, «ascoltando chi con le norme ci lavoro ogni giorno».

Spazio alla Commissione Competenze OAR che, attraverso gli interventi di alcuni suoi componenti – tra cui hanno parlato Riccardo Leone, Luisa Mutti, Barbara Sichel e Flavio Trinca -, ha toccato le tematiche su cui si sta muovendo il gruppo di lavoro, illustrando e fissando obiettivi, priorità e i diversi campi di azione su cui si sta muovendo l’Ordine. È emerso come la giornata rappresenti «solo una prima occasione di ascolto per unire e armonizzare tutte le istanze provenienti dalle diverse professionalità  e per continuare a portare avanti il lavoro per la creazione di una strategia comune per il futuro. Per farlo occorre fare chiarezza sul tema delle competenze, ragionando su tutti i temi rilevanti in quest’ottica: dalle nuove lauree abilitanti e professionalizzanti alla riflessione condivisa su una riforma del Dpr 328/01, fino ai tirocini e ai percorsi di formazione certificati, allo scopo di valorizzare le specializzazioni. Problemi e criticità – si è concluso – devono essere prima realmente conosciuti per poter impostare una linea comune e azioni concrete».

La formazione professionale permanente e la «certificazione abilitante» sono stati gli argomenti su cui si è soffermata Roberta Bocca, vice presidente OAR, illustrando l’impegno dell’Ordine in tale senso, nell’ottica di «rendere l’obbligo di aggiornamento professionale un’opportunità per gli iscritti, strutturando un’offerta formativa di alto livello in termini qualitativi oltre che quantitativi», in grado di fornire le competenze utili ad una professione in continua evoluzione. «Stiamo lavorando per mettere a punto – ha spiegato Bocca – un sistema di certificazione relativo ai percorsi formativi offerti, un riconoscimento che va al di là dell’attribuzione dei crediti e permetta a chi ha frequentati i corsi di conseguire un’attestazione di qualità delle competenze acquisite». 

L’attenzione si è poi focalizzata sul tema dei tirocini, punto di passaggio fondamentale tra la fase formativa e l’avvio dell’attività professionale. Il confronto di esperienze – moderato dal presidente Panci (che ha ricordato, tra l’altro, gli accordi sottoscritti e le attività realizzate dall’OAR per esperienze professionali degli inscritti in alcune amministrazioni locali della provincia di Roma) – ha visto il racconto di diverse iniziative portate avanti sul territorio nazionale. Dai riscontri relativi al progetto Jobsoul della Sapienza di Roma, «ponte tra Università e mondo del lavoro» volto alla costruzione di una rete di collaborazione per affrontare il tema del placement e dell’orientamento al lavoro per studenti e laureati – di cui ha parlato, tra l’altro, Francesco Tajani, docente Facoltà di Architettura dell’ateneo romano – alle iniziative sui tirocini attivati in Piemonte raccontati da Maria Cristina Milanese, presidente dell’Ordine degli Architetti di Torino – che ha fatto cenno al progetto in materia lanciato in collaborazione con il Politecnico di Torino, con il coinvolgimento delle aziende – e  Raffaele Fusco, presidente Federazione interregionale degli Ordini degli Architetti del Piemonte e Valle d’Aosta, che ha rimarcato l’importanza di coinvolgere gli studi professionali in questa tipologia di iniziative. Anche Giovanni Longobardi, direttore Facoltà di Architettura di Roma Tre, si è soffermato sugli sforzi dell’ateneo per favorire l’entrata nel mondo del lavoro dei neolaureati, ponendo all’attenzione sul fatto che «sempre meno laureati, dopo aver ottenuto il titolo, si iscrivono all’Ordine»; mentre Francesco Livadoti, coordinatore degli Ordini degli Architetti del Sud, ha offerto uno spaccato delle iniziative avviate partendo dalle scuole con laboratori mirati «a mettere in relazione il mondo della professione con quello scolastico e avvicinare all’architettura i professionisti del futuro». 

La giornata si è conclusa con il confronto sulle attività professionali delle sei figure dell’Albo – Architetti, Pianificatori, Paesaggisti, Consevatori, Architetto Iunior e Pianificatore Iunior – con una tavola rotonda alla quale hanno partecipato i rappresentanti delle associazioni categoria: Maria Cristina Tullio, presidente Aiapp; Stefano Salvi, vice presidente nazionale Ala Assoarchitetti; Fabio Arquilla, presidente ArchSind; Chiara Panigatta, presidente Assurb; Nazzareno Iarrusso, presidente Federarchitetti; Carmelo Russo, presidente Inarsind. Una tavola rotonda, moderata da Flavio Trinca, dalla quale è emersa la volontà condivisa dalle diverse sigle di mettere a sistema le competenze specialistiche, di valorizzare – da un lato – la visione multidiscliplinare e – dall’altro – le specializzazioni, e – soprattutto – di fare sinergia per incidere sulle revisioni normative condivise e necessarie a valorizzare le differenti professionalità. (FN)

Foto di copertina di Giuseppe Felici

di Francesco Nariello
PHOTOGALLERY

TAG

POLITICA

DELL'ORDINE

NEWS

DELL'ORDINE