Il sistema delle imprese e degli ordini professionali pronto ad offrire la piena collaborazione a Roma Capitale affinché siano introdotti decisivi miglioramenti alle Norme tecniche di attuazione rendendole un efficace strumento per attrarre investimenti sostenibili, a vantaggio della riqualificazione e della funzionalità della città
L’Ordine degli Architetti di Roma e Provincia, insieme a 15 sigle rappresentati il sistema ordinistico, imprenditoriale e produttivo del Lazio, firma un documento, inviato all’amministrazione Capitolina, per chiedere puntuali correzioni alla proposta di modifica delle Norme tecniche di attuazione (Nta) del Piano regolatore generale. Il riferimento è allo schema di Nta approvato dalla Giunta e presentato al pubblico lo scorso 13 giugno.
«Urge emendare la proposta di modifica delle Nta affinché le future norme vadano nella direzione della vera semplificazione, senza lasciare spazio alle interpretazioni. È necessario permettere ai liberi professionisti, così come ai funzionari pubblici, di esaminare un progetto in tutta trasparenza e in modo chiaro e univoco», dichiara Lorenzo Busnengo, consigliere dell’OAR. Se la bozza di nuove Nta non venisse emendata, il rischio, dunque – come sottolineato nelle richieste indirizzate all’amministrazione – è che «l’applicazione della norma possa essere lasciata al giudizio soggettivo e discrezionale degli uffici competenza». Ordini professionali e imprese sollecitano l’adozione di norme «chiare per tutti, in modo da garantire la certezza del diritto e la parità di trattamento».
Per questo e affinché le Nta possano diventare un efficace strumento per attrarre investimenti capaci di riqualificare e rendere funzionale la città, il sistema ordinistico e imprenditoriale offre la piena collaborazione a Roma Capitale.
La proposta di modifica delle Nta – va ricordato – ha preso la forma di una delibera di variante urbanistica che ora deve passare al vaglio e all’approvazione dell’Assemblea Capitolina. Diverse le criticità che, in particolare, secondo l’Ordine degli Architetti di Roma vanno superate. Prima fra tutte, la necessità di recepire nelle Nta le grandezze edilizie indicate dal Regolamento edilizio tipo. Più nel dettaglio, si propone che il Prg assuma esclusivamente la Superficie utile lorda (Sul) quale grandezza edilizia ai fini del calcolo della consistenza dell’unità edilizia. L’obiettivo è rendere certe le norme per evitare di avere interpretazioni variabili da un ufficio all’altro riguardo ai parametri edilizi da utilizzare nei progetti. Le Nta attuali contemplano, infatti, oltre alla Sul, le definizioni di: superficie utile virtuale, volume costruito, volume fuori terra, altezza degli edifici, distanza dai confini, distanza degli edifici dalle strade, distanza fuori terra tra edifici. «Proponiamo di definire con le Nta una sola grandezza edilizia: la Sul, lasciando che le altre siano quelle del regolamento edilizio tipo nazionale», rimarca Lorenzo Busnengo.
Altro nodo è quello delle destinazioni d’uso. Anche in questo caso, si richiede un allineamento con il testo unico dell’edilizia (Dpr 380 del 2001). Sarebbe auspicabile, ai fini delle destinazioni d’uso, che le norme rinviino alle cinque categorie generali indicate dal Tu (residenziale, turistico-ricettiva, produttiva e direzionale, commerciale, rurale), consentendo il cambio di destinazione nell’ambito di ciascuna di esse, fatti salvi casi più delicati come il centro storico.
Dunque, salvo quanto previsto dalle norme per le componenti classificate come Città Storica, si auspica che il mutamento della destinazione d’uso all’interno della stessa categoria generale non costituisca cambio di destinazione d’uso urbanisticamente rilevante, e che venga sempre consentito. Inoltre, coerentemente con la vigente normativa – e sempre per non perdere l’obiettivo delle semplificazione e della certezza normativa -, l’Ordine degli Architetti di Roma ritiene fondamentale che nelle Nta le categorie di intervento urbanistico-edilizio siano quelle definite dall’articolo 3 del Dpr 380 del 2001.
L’auspicio è che il mondo ordinistico e quello imprenditoriale possano confrontarsi con i decisori politici «per lavorare insieme affinché, già dal primo passaggio in Aula per l’adozione della variante, si compiano quei passi necessari per portare finalmente e soprattutto velocemente, il Piano ad essere uno strumento moderno, flessibile, agile, rispondente alle esigenze della città e dei cittadini e, non da ultimo, attrattivo per gli investitori ed i professionisti».
Hanno firmato la lettera:
ANCE ROMA-ACER – ASPESI ROMA – CNA ROMA – COLLEGIO PROVINCIALE
GEOMETRI ROMA – CONFAGRICOLTURA ROMA – CONFAPI ANIEM LAZIO –
CONFCOMMERCIO ROMA – FEDERALBERGHI ROMA – FEDERLAZIO SEZIONE EDILE – LEGACOOP LAZIO – OICE – ORDINE ARCHITETTI PIANIFICATORI
PAESAGGISTI E CONSERVATORI ROMA E PROVINCIA – ORDINE INGEGNERI
PROVINCIA ROMA – UNIONE DEGLI INDUSTRIALI E DELLE IMPRESE ROMA-
FROSINONE-LATINA-RIETI-VITERBO