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Architettura
22 Maggio 2021

Una riflessione sull’Eur e il IX Municipio, aspettando SPAM 2021

Fari puntati su Eur e IX Municipio nell’evento organizzato dalla Commissione Cultura Casa dell’Architettura OAR nell’ambito di IPER, Festival delle Periferie a cura di Giorgio de Finis.

Il quartiere sorto per l’Esposizione Universale del 1942 è una città nella città che deve aprirsi al territorio circostante, con cui sta tentando di istaurare un dialogo sempre più proficuo, anche grazie al senso profondo dello spazio pubblico del cui valore siamo più consapevoli, soprattutto a causa delle limitazioni subite durante la pandemia.

In una società interconnessa sia fisicamente che tecnologicamente, le porzioni di città non possono essere più considerate monadi. Piuttosto si deve lavorare per frastagliare i confini delle singole emergenze che inevitabilmente creano delle condizioni al contorno reciprocamente influenti.

In questo assume un ruolo primario il binomio architettura e politica, che alimenta il rapporto tra città, spazio, etica e società che, nel complesso, aprono all’ascolto delle esigenze dei cittadini.

“Generalmente, architettura e politica o si ignorano o si legano troppo, prevaricandosi – ha dichiarato Roberto Grio, consigliere dell’Ordine degli Architetti di Roma e direttore SPAM – dobbiamo tornare ad un confronto genuino tra le due realtà, costituito da programmazione e percorsi partecipati”.

Auspica un diverso ragionamento con cui “si utilizza” la città anche Luca Ribichini, Presidente della Commissione Cultura Casa dell’Architettura OAR: “Roma ha più di tre milioni di abitanti ed ogni municipio è una realtà con un modo di abitare diverso. Abbiamo il compito di accompagnare i cittadini verso il riappropriarsi del vivere lo spazio pubblico, dove camminare con piacere”.

Già Marcello Piacentini aspirava ad una città in cui verde e spazi aggregativi abbondavano, oltre ad essere ben collegata alle aree urbane circostanti.

“Abbiamo bisogno di un’esistenza piacevole, soprattutto dopo l’esperienza Covid”, suggerisce ancora Ribichini.

L’EUR, con il suo immenso patrimonio da valorizzare, è quindi alla ricerca di un legame con il quartiere circostante e di una sinergia con l’amministrazione, il tessuto economico e sociale.

“Con i suoi 70 ettari di parchi, i suoi 7 poli museali, 5 parchi, 30 km di fibre ottiche, colonnine per la ricarica elettrica, eventi sportivi di ampio respiro, oltre ad essere managerialmente un privilegio, l’EUR è una piastra fertile su cui impiantare progetti di innovazione e creatività – spiega Alberto Sasso, Presidente Eur spa – E’ un luogo sopravvissuto a trasformazioni epocali e momenti di transizione perché nato con un ottica futuristica ed una conformazione metamorfica tale da acquistare maggior valore dopo il Covid per i suoi ampi spazi aperti”.

Esistono altre realtà urbane all’interno del IX Municipio, anche urbanisticamente disordinate e prive di servizi essenziali, che tentano di confrontarsi e coordinarsi attraverso comitati di quartiere che si scambiano esperienze sia in termini di buone pratiche che di criticità.

“Vale la pena ricordare – osserva Dario D’Innocenti, Presidente IX Municipio – che il IX Municipio si estende per 183 kmq (circa come Milano), è abitato da 180mila abitanti (come Reggio Calabria), è dotato di oltre 400 ettari di verde da manutenere. Non esiste una città italiana con questa superficie a parco, né tantomeno un altro municipio analogo se si esclude la pineta di Ostia”.

Un territorio molto complesso che vede nell’Eur un accentratore diurno di attività umane che poi si svuota nelle ore serali e nel weekend.

“Abbiamo bisogno di più aree pedonali e in particolare di piazze nel senso tradizionale dello spazio di aggregazione – commenta ancora D’Innocenti che lancia la proposta di interrare la Colombo tra il Laghetto dell’Eur e Piazzale dell’Industria, in modo da pedonalizzare una porzione urbana tra la Nuvola e Viale Europa.

Lo studio di riattivazione e riaffermazione di un quartiere importante come l’Eur è stato rafforzato anche da una suggestione di SPAM – Festival di Architettura di Roma organizzato dall’Ordine degli Architetti PPC di Roma, e giunto alla sua terza edizione, “perché l’importanza del Festival non si ferma alla sola settimana dell’evento”, commenta Roberto Grio.

E così, nell’ambito del festival delle periferie, l’Ordine degli Architetti di Roma ha svelato i primi dettagli della kermesse che si terrà a luglio (dal 23 al 29), con il titolo Spam Restart! Azioni per ripartire e l’obiettivo di mettere intorno ad uno stesso tavolo amministrazioni pubbliche, tecnici e cittadinanza.

“Un’occasione per discutere e parlare di temi urbani, che hanno bisogno di confronto con la gente che rimane il nostro interlocutore finale” spiega Grio.

Motore di SPAM sarà la gran voglia di ripartire, di fare, ridare funzioni e vitalità in base alle profonde riflessioni che il tempo dilatato del Covid ci ha imposto.

Trasformazioni urbane, usi temporanei, urbanistica, housing, politiche abitative, spazi pubblici o semi pubblici, comunità energetiche e transizione ecologica, piste ciclabili (e in che misura) saranno spunti di dialogo e riflessione per consentire quel riscatto architettonico e strutturale che tutto il Paese si aspetta per gli anni a venire. Non mancheranno i tradizionali workshop che in questa edizione si occuperanno di aree demaniali da rigenerare, nella consapevolezza che la città è ormai satura.

(GV)

di Giulia Villani - Redazione OAR
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