di Redazione OAR
Costruire la progettualità del futuro per le città intorno alle trasformazioni in atto – e, in prospettiva, a quelle non ancora iniziate – nella società: saperle prevedere e comprendere, partendo «dall’analisi delle necessità che emergono, generano fenomeni di massa e sono capaci di attrarre l’attenzione delle persone e convogliarla in una spinta verso il cambiamento». È questo uno dei compiti più importanti che spettano all’architetto.
Ed è proprio intorno a tale capacità di lettura delle esigenze – materiali e immateriali – dell’uomo, nel quadro della situazione complessa che caratterizza, oggi, la dimensione urbana, che ruota «NEEDS—the things YOU must have for a satisfactory life», il tema di SPAM 2020, la seconda edizione della Settimana del Progetto di Architettura nel Mondo, il festival promosso dall’Ordine degli Architetti di Roma e provincia che si svolgerà dal 9 al 16 ottobre presso la Casa dell’Architettura (piazza Manfredo Fanti, 47).
La nuova edizione del festival si lega a doppio filo con SPAM 2019 – DreamCity, che ha visto la partecipazione di decine di architetti romani, italiani e internazionali, per raccontare alcune “Visioni” di città. Un successo, quello dello scorso anno, raccontato dai numeri, per una manifestazione che, al suo debutto, ha ospitato 120 lecture, più di 4.500 persone, oltre 400 bambini e giovani, superando sui social i 100mila followers. Obiettivo: offrire un outlook aggiornato sulla progettazione a scala internazionale, con il coinvolgimento di architetti, studiosi e critici, professionisti, artisti, istituzioni.
Fragile, Transition, Education, Heritage, Urban Metabolism, Co-City, Health, Leisure & Green sono i temi che scandiranno SPAM 2020, con una formula che prevede giornate tematiche durante le quali si alterneranno, tra l’altro, lecture, focus specifici, conversazioni informali (riproponendo il format «un caffè con…», particolarmente apprezzato lo scorso anno) e tavole rotonde, nel tentativo di mettere a fuoco le dinamiche e i meccanismi che regolano le città.
Il programma del festival (in allegato) punta, nel suo complesso, a delineare un quadro attualizzato della situazione complessa che caratterizza le realtà urbane, con una attenzione particolare alla Capitale, «riattualizzando i bisogni, materiali e immateriali, dell’uomo in ciascuna tappa della sua vita». Dal bisogno di storia, come fonte d’identità profonda, a quello di lavoro, anche nell’ottica della ri-progettazioen degli spazi lavorativi, dalla necessità di nuove politiche urbane – con il confronto tra sindaci e amministratori nazionali ed internazionali – alla sostenibilità, in senso ecologico, estetico, produttivo. Il tutto filtrato attraverso una lente che tiene conto delle conseguenze – più o meno permanenti – della pandemia da Covid19 e dei cambiamenti indotti nelle abitudini e nel modo di concepire gli spazi e il lavoro.
NEEDS – si legge nel manifesto di presentazione del festival – «sarà una grande occasione di confronto con altre città italiane e del mondo, di capire come in diversi contesti si stanno affrontando le tante questioni urbane. Roma, può declinare queste istanze e dare le sue risposte? Certamente e lo strumento è ancora una volta il progetto, inteso nel senso più ampio, e l’Architetto deve interpretare i bisogni e coordinare una rete di professionalità diverse per offrire visioni e soluzioni adeguate a un periodo in cui i cambiamenti sociali sono rapidi e continui».
Scarica programma e presentazione di SPAM NEEDS (in italiano e in inglese)
(FN)