L’OAR: Rafforzare il ruolo della Casa dell’Architettura per contribuire alla riqualificazione di Roma
di Redazione OAR
Rilanciare il ruolo e le attività della Casa dell’Architettura per contribuire alla riqualificazione di Roma. Puntando sulla qualità architettonica, sul design, sulle competenze dei professionisti, sulla capacità di rappresentare un punto di riferimento culturale per la riflessione ed il dibattito sul futuro della città: elementi quanto mai centrali in una fase in cui la Capitale è chiamata a mettere a frutto – a stretto giro – i finanziamenti connessi all’attuazione del Pnrr, ma anche a guardare con decisione alla sfide dei prossimi anni, a partire da grandi eventi come il Giubileo 2025 e la candidatura per Expo 2030.
È su questi cardini che ha ruotato la decisone dell’Ordine degli Architetti di Roma e provincia di lanciare un programma di razionalizzazione delle proprie società in house e, in particolare, di ristrutturare Acquario Romano Srl, la società di gestione della Casa dell’Architettura, affidandone la gestione ad un amministratore unico (in considerazione della cessazione del precedente organo al 31 dicembre 2021). Per farlo, l’OAR – pur potendo affidare senza alcuna evidenza pubblica l’incarico di natura prettamente fiduciaria – ha scelto di affidarsi una raccolta pubblica di manifestazioni di interesse al fine di poter disporre di una rosa di candidati più ampia e qualificata possibile, con l’obiettivo di premiare competenze e capacità dimostrate sul campo, sempre in una logica di massima trasparenza.
La carica di amministratore unico di Acquario Romano Slr è stata affidata a Remo Talgiacozzo, manager con esperienza pluriennale nella gestione di una società partecipata con numerosi dipendenti e con un elevato grado di familiarità con il meccanismo in house e delle dinamiche di funzionamento della macchina amministrativa, in particolare in riferimento al Comune di Roma. Tagliaocozzo è risultato il primo nella lista dei candidati redatta tenendo conto della massima convergenza tra competenze ed esperienze sul campo dei singoli candidati ed esigenze indicate dall’OAR.
Nel dettaglio, l’avviso pubblico ha portato alla raccolta di un numero rilevante di candidature (24). Per scegliere la figura più adatta il Consiglio dell’OAR ha delegato tre dei propri componenti, affiancati da un consulente esperto della società Selexi – specializzata in procedure di selezione per le pubbliche amministrazioni -, ad esaminare i curricula e svolgere incontri mirati a vagliare attitudini e competenze. A seguito di tale attività, le candidature sono state inserite in un motivato ordine di preferenza, tenendo conto delle specifiche esigenze dell’OAR e di competenze, attitudini e capacità possedute e dimostrate dai candidati in relazione ad esse. I consiglieri delegati, sulla base delle informazioni raccolte, hanno proceduto alla nomina dell’amministratore unico.
«L’OAR – sottolinea Marco Alcaro, tesoriere dell’Ordine e delegato del Consiglio per le società in house – non era tenuto a fare una chiamata pubblica per individuare il nuovo amministratore dell’Acquario Romano: fare una ricerca di così ampio respiro è stata una scelta qualificante, perché grazie ad essa si sono affacciati profili di grande spessore che possono ben interpretare il ruolo di rilancio e centralità che si intende assegnare alla società, che rimarrà centrale a seguito del piano di razionalizzazione delle partecipazioni societarie dell’Ordine». (FN)