Alla Casa dell’Architettura il convegno che ha inaugurato la mostra con le tavole sulla Torre Eurosky firmate dall’architetto romano e le fotografie di Matteo Benedetti. – Panci: «Sguardo suI futuro di Roma, anche oltre i monumenti»
di Redazione OAR
Il disegno come strumento per «governare, comunicare e memorizzare» l’intrinseca complessità del progettare. E la fotografia come forma di rappresentazione e traduzione – in altro linguaggio – della realizzazione architettonica. Ma anche la proposta di una riflessione ad ampio spettro, tramite il racconto di un’opera iconica della Roma contemporanea, che guardi alla costruzione di una visione per la Capitale del futuro. Sono alcuni dei temi che sono stati al centro della giornata dedicata ad «Eurosky. Disegno e fotografia», convegno (con il coordinamento scientifico di Luca Ribichini, presidente Commissione Cultura Casa Architettura OAR) che si è svolto il 19 ottobre scorso alla Casa dell’Architettura e che ha introdotto e sviluppato – anche attraverso la partecipazione di architetti, docenti universitari, critici di architettura -, i temi dell’omonima mostra inaugurata negli spazi dell’Acquario Romano (a cura di Monica Manicone), che propone una lettura formale della Torre progettata dallo studio Purini-Thermes, con i disegni autografi del suo autore, Franco Purini, e le fotografie di Matteo Benedetti, architetto e fotografo. In fondo la gallery con le immagini della giornata.
A introdurre l’evento, con uno sguardo ai temi d’attualità per la professione ed il territorio, è stato Alessandro Panci, presidente OAR: «La Capitale – ha detto – deve avere, in prospettiva, la capacità di comprendere, valutare e andare anche oltre la sua connaturata monumentalità. Trovare il coraggio di costruire, dialogando con l’esistente, che è preponderante, ma portando avanti le visioni di Roma: un fronte sul quale il maestro Purini si è sempre speso». Ci sta lavorando anche l’Ordine degli Architetti, «che ha tra i suoi compiti – ha proseguito – quello di promuovere il riconoscimento della figura dell’architetto: iniziative come questa servono anche a tale scopo, visto che permettono di raccontare tutti gli aspetti connessi al processo edilizio, dall’ideazione fino alla realizzazione dell’opera. Negli ultimi anni sono state poche, purtroppo, le trasformazioni sul territorio capitolino: oggi e nei prossimi anni, invece, soprattutto grazie ai fondi Pnrr, dovremo essere capaci di trasformare la città, anche passando dal recupero. E il ruolo degli architetti sarà fondamentale per riaffermare che il progetto è alla base di tutto».
Qui la riflessione di Alessandro Panci
Ospite d’onore è stato il maestro Franco Purini, che ha declinato il tema della giornata: «Il disegno è pensiero architettonico puro – ha spiegato -. Non posso fare un progetto se prima non lo penso, non lo immagino. C’è il disegno ‘interno’, realizzato con la mente, e quello ‘esterno’, che gli altri vedono e che già non ci appartiene più. Chi fa architettura sa che senza il disegno non si può immaginare alcuna opera». Nel suo intervento, anche ripercorrendo alcune fasi della realizzazione della Torre Eurosky, Purini ha spiegato come i disegni di architettura rappresentino «momenti importanti e decisivi della progettazione perché fanno sì che la sintesi delle componenti di un’architettura sia giunta al risultato previsto. Questi documenti grafici, alcuni dei quali raggiungono un esito artistico, sono quindi strumenti indispensabili per governare, comunicare e memorizzare l’intrinseca complessità del progettare, che è tale anche in edifici semplici e di dimensioni limitate. I disegni, nel loro complesso – dalle piante, sezioni, prospetti, alle assonometrie e alle prospettive – non sono solo necessarie dal punto di vista tecnico, ma rendono evidente nei suoi contenuti il valore, inteso nella sua interezza, di un’opera architettonica».
Un brano dell’intervento di Franco Purini
L’altra faccia della medaglia, quella legata alla fotografia di un’opera architettonica e il suo rapporto con i disegno, è stato uno dei temi al centro della riflessione di Matteo Benedetti, architetto e fotografo, che ha raccontato la genesi delle immagini in mostra: «È stato – ha detto – anche una occasione per mettere in pratica gli insegnamenti di Purini, avendo avuto l’opportunità, nel suo studio, di osservare il modo in cui realizza i suoi disegni: conoscerne il background ha permesso di intendere il nesso teorico tra disegno e architetture, in modo da capire, passando alla realizzazione delle fotografie, cosa mettere fuoco». Le immagini fotografiche, ha inoltre spiegato Benedetti nel suo intervento «rappresentano una traduzione della realtà in altro linguaggio. La traduzione non è mai asettica e imparziale, ma spesso tendenziosa e di parte, enfatizza alcune cose e ne occulta altre, interpreta. Considerando come momento centrale l’opera costruita, il disegno che la anticipa e la fotografia che la rappresenta sono forme di racconto dell’opera stessa».
Nel video alcune considerazioni di Matteo Benedetti
A dare una lettura della Torre Eurosky è stato, nel suo intervento introduttivo, Luca Ribichini, presidente Commissione Cultura Casa Architettura OAR. «Ho sempre interpretato questo edificio – ha rivelato – come una sorta di porta di Roma, che riprende e reinterpreta il concetto della Porta Romana, generando rimandi e ‘corrispondenze’: da Walter Benjamin all’arco ideato da Adalberto Libera non lontano da dove sorge l’opera dello studio Purini-Thermes». Nei disegni di architettura – ha proseguito il coordinatore scientifico del convegno – «ci sono intenzioni, elementi non detti, che restano sulla carta, come in una sorta di sedimentazione, stratificazione successiva. È interessante capire la differenza tra le intenzioni iniziali di un disegno, di un progetto, e la fotografia che rappresenta l’oggetto realizzato».
Uno spezzone dell’intervento di Luca Ribichini
Numerosi gli spunti di riflessione proposti dai relatori del convegno, che si sono interrogati, tra l’altro, sul confronto tra disegno e fotografie di architettura, soffermandosi su diversi aspetti dell’opera di Franco Purini. Da Cherubino Gambardella, professore ordinario di progettazione architettonica presso l’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli a Valerio Paolo Mosco, docente presso lo Iuav a Venezia, da Giacomo Daniele Fragapane, docente di Fotografia presso la facoltà di Architettura della Sapienza e di Estetica presso l’Isia di Roma a Luca Molinari, ordinario di Teoria e Progettazione Architettonica presso il Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale Luigi Vanvitelli. Intervenuta anche Barbara Polito, head of asset management, GWM Group.
La giornata, come detto, ha anticipato l’inaugurazione della mostra «Eurosky. Disegno e fotografia» (leggi qui: LINK) – , curatrice della mostra e del convegno di inaugurazione è stata Monica Manicone che, con Matteo Benedetti, ha curato il volume «Eurosky. Disegno e fotografia», edito da Libria; Main Sponsor: GWM Group – fino all’8 novembre alla Casa dell’Architettura (piazza Manfredo Fanti, 47), in cui sono esposti dodici disegni a china su carta lucida originali di Purini e dodici fotografie di Benedetti stampate ai pigmenti su carta Hahnemühle Fine art Baryta. L’edificio all’Eur di Franco Purini e Laura Thermes – ha detto la curatrice – «dialoga con le proprie rappresentazioni, che costruiscono una narrazione fatta di similitudini e differenze, con la suggestione che di Torre Eurosky non ne esiste soltanto una ma almeno tre: la torre costruita, la torre disegnata, la torre fotografata. Queste torri vivono in tre dimensioni separate, mantenendo tra di loro un rapporto che è, per certi versi, insondabile. Attraverso la loro narrazione, infine, si materializza una torre ulteriore, che appartiene a chi la guarda e fa parte dell’immaginario urbano di Roma». (FN)
Visual e Video-Editing: Giuseppe Felici