di Redazione OAR
Chiavi di lettura sul futuro di Roma: una Capitale in cerca di una visione e di soluzioni per rilanciarsi e «ritrovare il proprio ruolo nell’attuale contesto internazionale». Una giornata di riflessione sulle sfide e sui cambiamenti che la città dovrà affrontare, a partire dagli strumenti per superare le difficoltà del presente – anche tenendo conto delle trasformazioni introdotte dall’emergenza pandemica – è stata organizzata ieri, 1° luglio, alla Casa dell’Architettura con il convegno «Hanno scritto di Roma», realizzato dall’OAR a chiusura del ciclo di sei incontri sull’architettura «romana» realizzati in occasione della ricorrenza dei 150 anni dall’istituzione della Capitale. A intervenire sono stati gli autori di testi e volumi che hanno descritto e affrontato le ragioni dell’attuale situazione romana ed hanno prospettato alcune possibili evoluzioni – e in alcuni casi soluzioni – per le questioni aperte a livello urbano.
L’evento – reso fruibile sia presenza che in streaming – è stato introdotto da Francesco Aymonino, coordinatore scientifico del convegno. «I contributi scritti pubblicati su Roma negli ultimi tempi – ha detto – si stanno interrogando sul progetto del futuro per la città ed hanno un comune denominatore: tutti sottolineano come la Capitale abbia risorse straordinarie, ‘i mezzi per farcela’, una economia forte ma troppo parcellizzata e che non condivide strategie. Si pensi alle cosiddette microeconomie delle periferie che hanno tenuto la città a galla nella crisi del 2008. Roma ha la capacità straordinaria di assestarsi sulle difficoltà, di trovare un equilibrio difficile, ma ha bisogno di condivisione. Ci sono realtà ‘dal basso’ straordinarie, che si stanno muovendo e producendo progetti interessanti: bisogno ascoltarle e rendere i cittadini nuovo protagonisti nella programmazione di questa città».
A posizionare Roma in uno scenario internazionale, anche rispetto ai temi chiave che caratterizzando la sfida tra le grandi città è stato Lorenzo Bellicini, direttore tecnico di Cresme Ricerche, facendo anche riferimento al recente rapporto Roma 2040 per una nuova civitas. «Siamo in una grande fase di cambiamento della storia – ha osservato -, con la pandemia che ha accelerato le grandi spinte di trasformazione, a partire da sostenibilità e digitalizzazione. Roma ha la grande occasione di poter puntare sulle risorse messe a disposizione dal Pnrr, che dovranno contribuire a ridisegnare nuovi modelli di città cyber e green». Roma, in particolare – ha proseguito – «deve cambiare marcia sui temi ‘basic’: mobilità, rifiuti, igiene e decoro, manutenzione, visione strategica, processo decisionali amministrativo. Investire sul turismo, suo punto di forza. Ma, allo stesso tempo, essere in grado di garantire tempi certi per gli investitori (che altrimenti guarderanno altrove). Chiediamoci: dov’è Roma rispetto ad altre città europee? Oggi nelle città si gioca la partita della produttività, con la competizione che è più complessa e ruota intorno a temi come qualità della vita e funzionamento dei servizi sul territorio urbano».
Per Francesco Rutelli, intervenuto attraverso un contributo video, «serve un cambio di visione: passare a una fase in cui la rigenerazione urbana e l’intervento dell’architettura intercettino i cambiamenti resi inevitabili dopo la pandemia. È urgente la discussione sulle priorità per il futuro Roma». Tra i temi cruciali da cui ripartire: i trasporti (a iniziare da anello ferroviario e metro C), rinnovabili, turismo, capacità di attrarre investimenti, qualità delle vita. Lo stesso ex sindaco di Roma e attuale presidente Anica, Associazione nazionale Industrie cinematografiche audiovisive e multimediali, ha poi messo a fuoco un campo di intervento specifico per la città: «Il raddoppio di Cinecittà è uno dei nodi di trasformazione urbana tra i più importanti per Roma, inserito nel Pnrr. Il Cinema a Roma è anche una industria tra le più importanti per l’avvenire della città».
Un cambio di prospettiva radicale quello prospettato da Walter Tocci, senatore, già vicesindaco di Roma e assessore alla Mobilità, che ha affermato: «Occorre una visione ribelle del futuro. Le Capitali risentono sempre dei passaggi di epoca e ritengo si sia esaurito il ciclo di Roma Capitale. Le prove sono la mancanza di progetti, la perdita di leadership politica, la crisi economica. I motori della città si sono indeboliti». Allo stesso tempo, ha poi aggiunto, «serve visione ribelle anche del passato: scartare vecchi punti di forza e trovarne di nuovi. I ‘sentieri interrotti’ della Roma dell’Ottocento sono ambizioni per l’avvenire, a partire dai due propositi all’epoca ritenuti centrali: non chiudere Roma in un contenitore nazionale e puntare sull’agro romano».
Tocci ha poi indicato una strategia da seguire: «È necessario ampliare la visione. Occorre il passaggio da una Capitale in sé a una Capitale per sé. Anche attraverso interventi specifici, come l’istituzione di una Accademia internazionale di Roma, che operi sul fronte della Cultura (punto di forza cardine della città) e di un Politecnico che promuova la ricerca su conoscenze e tecnologie. Il ‘ferro’ e il ‘verde’ saranno i sovrano della nuova trasformazione di Roma. Bisogna rilanciare la cultura del progetto». E in questo senso, a concluso, «la Casa dell’Architettura potrà e dovrà avere un ruolo da protagonista».
In occasione del convegno è stato presentato il numero doppio (123-124) di AR Magazine dal titolo «Abitare Roma Capitale. Storia e visioni dal 1871 al prossimo futuro». Ne ha parlato Marco Maria Sambo, direttore della rivista e di Architetti Roma edizioni, annunciando che il prossimo numero sarà dedicato a Luigi Moretti, «un grande protagonista, che ha creato architettura parametrica prima di Zaha Hadid», ricordando come «l’OAR abbia promosso, tra l’altro, la digitalizzazione dell’Archivio Moretti Magnifico».
Tra gli altri interventi della giornata ci sono stati quello di Pino Pasquali, Comitato scientifico Centro Studi Giorgio Muratore, che ha raccontato – anche attraverso una carrellata di immagini – la Roma di Muratore e l’aggiornamento della sua «Guida all’architettura dalle origini ai giorni, e nostri»; e Antonio Schiavo, con una relazione sul tema «Abitare il moderno. Evoluzione metamorfosi della Palazzina romana». (FN)
Immagine: TA.R.I Architects – Claudia Ricciardi, Marco Tanzilli
immagine di copertina del numero 123-124 di AR Magazine:
Abitare Roma capitale. Storia e visioni dal 1871 al prossimo futuro